Sicurezza, lavoro e redditi: ecco cosa rovina il benessere a Rimini

Sicurezza, lavoro e redditi: ecco cosa rovina il benessere a Rimini

I delitti diffusi collocano la provincia di Rimini al primo posto in Italia. L'Istat ha appena pubblicato gli indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori, e la fotografia che emerge per la nostra area è la seguente: bene salute, raccolta differenziata, patrimonio museale, attrattività dei giovani. Male sicurezza, occupazione, retribuzioni, pensioni, verde urbano, qualità dei servizi.

Sessantuno indicatori a livello provinciale, calcolati in serie storica, fotografano il benessere equo e sostenibile nelle 110 province e città metropolitane italiane, scandagliando salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione, ricerca e creatività, qualità dei servizi. Li pubblica, per la prima volta, l’Istat e fornisce una impressionante mole di dati. Vediamo la situazione della provincia di Rimini con qualche confronto coi territori emiliano-romganoli.

Nota dolentissima per Rimini continua ad essere quella della sicurezza. I delitti diffusi collocano la nostra provincia sul gradino più alto del podio per quanto riguarda le province italiane (il dato è riferito al 2016) con 484,6 delitti diffusi per 10mila abitanti, anche se in calo rispetto al 2014 (548,7) e al 2015 (522,1). Gli omicidi sono in linea col dato regionale, mentre la voce “altri delitti violenti denunciati” schizza a 26,2 (primo posto in regione), e il tema sicurezza si chiude con la mortalità stradale in ambito extraurbano dove invece Rimini ha la percentuale più bassa in ambito regionale.

Vediamo l’insieme degli indici sul benessere economico. Reddito disponibile per famiglia: 45.071,0 (ma il dato è del 2012) è più o meno in linea con quello regionale. Retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti: 16.079,6 (2016), la più bassa in Emilia Romagna (23.567,5). Importo medio annuo delle pensioni (2015): 16.062,4 e anche qui siamo in fondo alla classifica. Pensionati con pensione di basso importo (2015), dove Rimini svetta col 10,0 (Emilia Romagna 7,4). Ammontare medio del patrimonio familiare (2012): Rimini (419,1) è al penultimo posto in regione (441,4). Infine il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie (2016): 1,4 a Rimini, quando la media regionale è 1,3 e i territori romagnoli fanno registrare 1,1 Forlì-Cesena e 1,2 Ravenna.

C’è poco da stare allegri anche se si guarda al filone “lavoro e conciliazione tempi di vita”. Tasso di occupazione (20-64 anni), dato 2016: 68,0 a Rimini, percentuale più bassa della intera regione (73,0). Tasso di mancata partecipazione al lavoro (2016): Rimini (17,1) è al primo posto in Emilia Romagna (11,8). Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente (2015): 14,5 (regione 15,1). Tasso di occupazione giovanile, anno 2016 (15-29 anni): 35,4 (regione 38,8). Tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile (15-29 anni): Rimini 31,3, regione 25,8. Giornate retribuite nell’anno, dato 2016 (lavoratori dipendenti): un altro ultimo posto in classifica: 66,9 (regione 80,8).

Propensione alla brevettazione: Rimini 47,8 (regione 132,9); Forlì-Cesena 39,8, Ravenna 70,9; dieci anni fa a Rimini era 109,1. Sulla capacità brevettuale Rimini è purtroppo la pecora nera su scala regionale.

Va bene invece per l’attrattività dei giovani. Rimini figura fra le province e città metropolitane più attrattive per i giovani laureati italiani: ma se Milano e Bologna si piazzano rispettivamente a +35,4 e +33,4 (per mille nel 2016), Rimini si accontenta di +11.

Positivo anche l’indicatore sulla densità e rilevanza del patrimonio museale: 2,2 in provincia di Rimini, in Emilia Romagna secondo solo a Ravenna (2,4).

Anche se si parla di diffusione delle aziende agrituristiche le note sono positive: Rimini con 9,3 guida la classifica regionale.

Raccolta differenziata: è cresciuta parecchio, passando dal 22,3 del 2004 al 59,9 del 2016, davanti a Forlì-Cesena (53,4) e Ravenna (54,2) ma resta sotto il dato regionale: 60,7.

Energia da fonti rinnovabili: Rimini è il fanalino di coda in regione col 9,9 nel 2016 (era l’8,8 nel 2013), Ravenna 40,6 e Forlì-Cesena 20,4.

Disponibilità di verde urbano: male anche qui. Rimini è ferma al 23,9, pur avendo fatto progressi rispetto al 2011 quando era al 18,1, ma si merita il penultimo posto in regione (dietro c’è solo Forlì-Cesena), Ravenna ha il 52,9, Ferrara è al top col 62,9.

Passiamo al capitolo qualità dei servizi guardando due parametri. Bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia: nel 2014 è di 18,8 (quando l’Emilia Romagna è al 25,6) e non si sono verificati sostanziali miglioramenti nel corso degli anni. E tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione: 4,8 in provincia di Rimini (4,6 in regione nel 2015). In calo rispetto al periodo 2004-2011 ma in progressivo aumento dal 2012 al 2015. Ravenna 2,1; Forlì-Cesena 2,7.

Politica e istituzioni. La partecipazione elettorale (europee) è in netto calo e Rimini col 67,1 ottenuto nelle consultazioni del 2014 è fra le più basse in regione, e lo stesso si può dire per le elezioni regionali. Abbastanza bene per le quote rosa (36,4), quasi in linea col dato regionale.
Il grado di finanziamento interno (rapporto percentuale tra il complesso di entrate extratributarie, riscossioni di crediti e alienazione di beni patrimoniali sulle entrate totali) è in calo e nel 2015 è stato pari a 16,9 quando il dato regionale è 19,3. Non brilliamo nemmeno per “capacità di riscossione” dei Comuni: 79 a Rimini (2015), seppure in crescita, perché siamo all’ultimo posto in Emilia Romagna.

Relazioni sociali. Ad abbassare la media del territorio provinciale sono le scuole con percorsi privi di barriere: solo il 29,8 in provincia di Rimini, il dato più basso in regione.

Salute. Speranza di vita alla nascita (2016): Rimini (84,1) fa meglio di tutte le altre province emiliano-romagnole. Mortalità infantile (2014): anche qui un dato molto positivo, il migliore in regione. Mortalità per incidenti stradali (15-34 anni): qui Rimini supera la media regionale. Mortalità per tumore (20-64 anni): leggermente superiore alla media regionale. Mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso (65 anni e più), anno 2014: sotto la media regionale.

Diamo uno sguardo anche a istruzione e formazione. Partecipazione alla scuola dell’infanzia (2015-16): col 85,7 Rimini è la provincia col dato più basso (regione 90,5). Persone con almeno il diploma (25-64 anni): Rimini (65,7) è praticamente in linea col dato regionale (66,4). Laureati e altri titoli terziari (25-39 anni): Rimini 24,3, regione (28,6). Passaggio all’università: Rimini (45,4) è all’ultimo posto in Emilia Romagna (51,5). Giovani che non lavorano e non studiano (Neet): in linea, anzi leggermente meglio, della media regionale. Partecipazione alla formazione continua: ultimo posto in regione. Competenza alfabetica degli studenti: complimenti alle scuole e agli studenti perché la provincia di Rimini è al primo posto in regione. Competenza numerica degli studenti: molto bene anche in questo caso perché siamo sopra la media regionale.

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