Mettere in “villetta” 6 famiglie di nomadi costerà almeno 300mila euro

Mettere in “villetta” 6 famiglie di nomadi costerà almeno 300mila euro

"Ma se si considera tutto, per la chiusura del campo di via Islanda si viaggia sui 500mila euro"

I numeri li ha forniti in consiglio comunale l'assessore Gloria Lisi, "costretta" da una interrogazione di Gioenzo Renzi.

Molto prodiga di sbrodolamenti sul “superamento della situazione abusiva di via Islanda”, l’amministrazione comunale è sempre stata invece molto reticente sui costi che questa operazione avrà sulle casse comunali, e quindi sui soldi dei cittadini. Una interrogazione di Gioenzo Renzi nel consiglio comunale di ieri ha però costretto l’assessore Gloria Lisi a tirare fuori qualche numero. Quale saranno poi le cifre reali lo si potrà sapere solo al termine, a microaree allestite e comunque il Comune dopo che il Comune avrà proceduto col bando pubblico.

I moduli abitativi (l’assessore ha spiegato che sono quelli utilizzati anche nei camping) che verranno collocati nelle aree di via Cupa, Feleto, della Lontra, Montepulciano e Orsoleto costeranno da 14 a 16 mila euro ciascuno (cifre ipotizzate sulla base di una indagine di mercato), comprensivi di trasporto. I moduli necessari sono 12, di 25 mq ciascuno. Come minimo i 12 moduli costeranno quindi 168 mila euro.
Poi ci sono le spese per allestimento delle aree e allacci (acqua, luce, gas, fognature, recinzione della microarea con rete e siepe continua, dotazione di area a parcheggio e area cortilizia a verde per residenti e bambini, rampe di accesso per eliminare le barriere architettoniche) e in questo caso l’assessore ha detto che il range è compreso fra 25mila e 35mila euro per area. Ipotizzando anche in questo caso la cifra minima (25mila) la spesa sarà di 125 mila euro, e il totale sale a 293mila euro. C’è poi il valore dei terreni di proprietà comunale ceduti gratuitamente alle famiglie nomadi, che non è stato ancora quantificato.
Per mettere invece gli altri 4 nuclei di nomadi in alloggi di edilizia residenziale pubblica la spesa è stata di 70 mila euro. Per i canoni di locazione il Comune paga ad Acer 500 euro al mese che Acer a sua volta gira ai privati proprietari.

Sempre grazie alla interrogazione di Gioenzo Renzi si viene a sapere che le estese superfici territoriali delle cinque aree previste in Via Montepulciano di mq. 9727, via Cupa di mq. 8015, via Feleto di 2814 mq, via della Lontra mq.3341, via Orsoleto mq. 6662, non comporterebbero l’aumento dei costi di urbanizzazione in quanto sarebbero utilizzati  solo dai 400 ai 600 mq. per nucleo nomade. Il canone di locazione delle casette e dei terreni di proprietà comunale, con destinazione urbanistica a verde o agricola, è di 90 euro mensili, equiparato agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, il cui mancato pagamento comporterà la risoluzione del contratto. “E’ prevista l’erogazione di un contributo economico fino ad un massimo di 4mila euro a nucleo famigliare per il reperimento di una soluzione abitativa.  Si presuppone che a tale misura accederanno i 9 nuclei famigliari di nazionalità rumena per lasciare il campo di Via Islanda con una spesa pari a 36.000 euro. Poi ci sono i diversi costi, previsti sui 40mila euro, di accompagnamento del personale impiegato per sostenere la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo, la prevenzione e tutela della salute, la promozione di stili di vita sani”, spiega Renzi. Se si considera tutto, quindi, “al momento, per la chiusura del Campo di Via Islanda, il Comune di Rimini prevede di sostenere una spesa pubblica di 500mila euro“.

“Via Islanda non è frutto di un destino cinico e baro”, ha detto ieri Gioenzo Renzi, “ma quel campo così degradato vede dei responsabili che sono i nomadi stessi, che hanno prima occupato il parcheggio in modo abusivo, poi l’hanno autogestito nel modo che sappiamo e le amministrazioni hanno erogato loro costantemente dei soldi”. Nel 2000 il Comune di Rimini versò 22 milioni di lire ad ognuna delle 23 famiglie di nomadi per lasciare il campo abusivo di via Portogallo – ha ricordato Renzi – con una spesa totale di oltre 500 milioni di lire”. Ed ora li premiano con le villette. “Nonostante il loro stato di morosità per il mancato rimborso al Comune di 33mila euro per i lavori di messa in sicurezza eseguiti nel marzo del 2016 e c’è una procedura in corso di recupero coattivo a loro carico”. Ma vanno messi in conto anche i 634 milioni di lire spesi nel 1999: 190 milioni per via Islanda e 444 milioni per via Portogallo, che nei decenni sono usciti dalle casse comunali per acqua, luce, rifiuti, volontariato, assistenti sociali, personale del Comune, eccetera.

Poi c’è il contorno. Anche l’area esterna al campo nomadi di via Islanda è ridotta un accampamento. Dopo “decenni di permissivismo e assistenzialismo”, però, ha concluso Renzi, l’amministrazione fila dritto nella stessa direzione, continua cioè sulla linea del “trattamento preferenziale ai nomadi” anziché pretendere “il rispetto delle leggi e regole uguali per tutti”, visto che si parla di persone nate o vissute a Rimini, che “dovrebbero conoscere e rispettare le regole della convivenza se vogliono integrarsi”. Ecco perché “l’Amministrazione comunale deve ascoltare i cittadini che protestano unanimemente contro il progetto degli insediamenti dei nomadi nella città, preoccupati per la sicurezza e il degrado, e revocare la delibera approvata”, ha concluso Renzi.

Il programma del Comune di Rimini per il superamento della situazione abusiva di via Islanda

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