Sicurezza Metromare: il Comune di Riccione va in Tribunale

Sicurezza Metromare: il Comune di Riccione va in Tribunale

La giunta riccionese ha deciso di presentare ricorso davanti al Tribunale di Rimini ai sensi dell’art. 700 c.p.c., prendendo in considerazione le "censure svolte dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Start Romagna spa in ordine ai rischi cui sarebbero esposti gli utenti e i lavoratori del servizio MetroMare".

“Preso atto delle censure svolte dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Start Romagna spa in ordine ai rischi cui sarebbero esposti gli utenti e i lavoratori del servizio MetroMare, qualora il servizio venisse avviato in assenza dell’adozione delle misure necessarie a garantire la totale sicurezza del servizio di trasporto pubblico locale (nota del 20.11.2019)”, il Comune di Riccione propone “ricorso dinanzi al Tribunale di Rimini ai sensi dell’art. 700 c.p.c. che testualmente recita: “…chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d’urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito”. La decisione è stata presa dalla giunta riccionese il 21 novembre e fa riferimento alla lettera che i Rls di Start Romagna hanno inviato all’azienda e all’Ausl, e che poi alcune sigle sindacali hanno trasmesso al direttore generale di Start, all’amministratore unico di Agenzia Mobilità Romagnola e per conoscenza a Provincia e Comuni di Rimini e Riccione, chiedono “chiarimenti in merito” alla lettera firmata dai Rls. Reazioni ufficiali da Start non ce ne sono state. Nessuno ha fatto riferimento al problema sollevato in occasione della inaugurazione avvenuta sabato, quando il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha parlato di “maleducazione istituzionale” per l’assenza dei rappresentanti degli amministratori comunali di Riccione, pestando però una buccia di banana perché in realtà al taglio del nastro era presente il presidente del consiglio comunale Gabriele Galassi (box in fondo), che ha avuto buon gioco nel replicare: “è stato lui a mancare di rispetto a Riccione, che in quel momento avevo l’onore di rappresentare”.

Ma torniamo alla delibera della giunta, che parte da questa premessa:

“in data 15.07.2008 è stato sottoscritto, tra Agenzia Mobilità Provincia di Rimini Soc. Cons. arl (ora Patrimonio Mobilità Provincia di Rimini Soc. Cons. arl), il Comune di Riccione ed altri Enti, un Accordo di programma per la realizzazione del Trasporto Rapido Costiero (Cattolica – Rimini Fiera);
Preso atto delle decisioni assunte dal Comitato Tecnico di Coordinamento del TRC nella riunione in data 22.08.2019 riguardo alla attivazione di un servizio con utilizzo di mezzi sostitutivi e la conseguente approvazione dell’avvio da parte della Provincia dell’istituzione della nuova linea Metromare (TRC);
Considerato che l’attivazione in via temporanea e sperimentale di un servizio di TPL nella infrastruttura realizzata richieda preliminarmente – tra l’altro – la convocazione di una riunione per la valutazione dei rischi e l’adozione delle procedure operative di sicurezza, ex artt. 33 pt. C) e 35 comma 4) del D.Lgs. 81/2008″. E prosegue con il riferimento alla nota dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Start Romagna citata in apertura di questo articolo.
La giunta ha deciso di presentare ricorso davanti al Tribunale di Rimini (ex art. 700 cpc) “al fine di ottenere un provvedimento che imponga l’adozione delle misure di sicurezza necessarie a garantire l’incolumità dell’utenza e dei lavoratori di Start Romagna spa nell’ambito dell’attivazione del servizio MetroMare”. Appena partito il Metromare è già al primo impegnativo “tagliando”.

E' Bonaccini che ha mancato di rispetto a Riccione
Dopo aver letto e sentito ogni cosa sull’inaugurazione del metro mare, ora mi permetto di dire la mia! Io c’ero, c’ero in qualità di rappresentante del comune di Riccione, c’ero come presidente del consiglio comunale, e mi si riconosce bene, anche se tutti a parte Santi mi hanno ignorato, come se non esistessi in casa mia, a Riccione. Al momento del taglio del nastro (non che mi interessasse) il sindaco di Rimini ha chiamato tutti i suoi sindaci relegandomi sul fianco. In viaggio sul tracciato si sentivano battute dissacranti del tipo: questa è la fermata Tosi (la carrozza era quella dalle “autorità” sindaci assessori, consiglieri regionali…). Siamo arrivati in stazione a Rimini, e sono iniziati i comizi. Il cerimoniere educatamente e onestamente ha chiesto se volevo intervenire, come rappresentante di una delle due città; ho declinato l’invito. È iniziata una campagna elettorale allucinante, vorrei citare alcuni pensieri. Riziero Santi: abbiamo iniziato un protocollo per la nuova tratta fra Riccione e Cattolica con i comuni di Misano e Cattolica…. e Riccione? Andrea Gnassi: perché noi non abbiamo bisogno di nessuno e Rimini non si lega. Ma la parte peggiore l’ha fatta Stefano Bonaccini, cominciando la sua campagna elettorale, parlando di quello che ha fatto in Emilia Romagna per i suoi 5 anni, alludendo sempre ai suoi avversari, e alla fine urlando e ringhiando contro Riccione che non era presente, tutto questo con me a 1,5 metri da lui. Appena finito lo show vengo assediato dai giornalisti che mi chiedono lumi sulle parole di Bonaccini, e una dichiarazione; ora quello che penso è che è stato lui a mancare di rispetto a Riccione, che in quel momento avevo l’onore di rappresentare. (post dalla pagina Facebook di Gabriele Galassi, presidente del consiglio comunale di Riccione)

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