Le grandi incompiute di Rimini

Le grandi incompiute di Rimini

Ne abbiamo conteggiate 16, ma l'elenco non è completo. Ci siamo limitati alle opere principali bloccate o mai partite per le quali la città di Rimini attende una soluzione da decenni. Anche dal dopoguerra.

Il Castello è riuscito finalmente a dialogare con il Teatro Galli, per usare lo slang del sindaco, ma quante opere se ne stanno ancora mute e non si rivolgono la parola perché “incompiute” o mai cominciate? Una notevole quantità. Ecco i progetti “incagliati” da decenni e, in particolare alcuni, senza che si veda ancora la luce in fondo al tunnel.

1. Colonia Murri
Gli ultimi sogni di gloria per la Colonia Murri sono legati alla “Rimini & Rimini”, quando sindaco di Rimini era ancora Alberto Ravaioli. Il 27 marzo 2008 il consiglio comunale di Rimini ratificò l’accordo di programma tra Regione, Comune e Provincia mettendo un punto sul passato (era il 1992 quando vennero sospesi i lavori alla “Murri”) e guardando al futuro. Secondo gli annunci i lavori sarebbero dovuti partire entro il 2009 e concludersi due anni dopo.

2. Colonia Novarese
Dice niente il “Polo del benessere e della salute”? Certo che dice qualcosa. I primi passi risalgono al 2005, quando CoopSette vince il bando pubblico per l’acquisizione della maggioranza delle azioni di Riminiterme spa. Nulla di fatto. Si arriva all’arbitrato e all’atto transattivo dello scorso anno, secondo il quale CoopSette, in liquidazione coatta amministrativa, deve restituire al Comune di Rimini 6.487.694 di azioni, corrispondenti al 77,67% del capitale sociale di Riminiterme per l’importo di 4.500.000 euro, pari a circa la metà dell’attuale valore di mercato stimato in 8.971.000 euro.

3. Colonia Bolognese
La CMV di Sauro Nicolini avrebbe voluto trasformarla in una “grande struttura alberghiera”. Col fallimento di CMV è stata messa all’asta. Il bando uscito lo scorso maggio prevedeva che le offerte (base di gara 18 milioni di euro) fossero presentate entro il 10 luglio. E’ andata deserta. Si attendono le prossime.

4. Piscina comunale Acquarena
Vedi sopra. E’ fallita l’azienda che avrebbe dovuto costruire il polo natatorio. Si è aggiunta anche la ben nota inchiesta giudiziaria su Acquarena (e Tecnopolo). Il Comune di Rimini consegnò il cantiere nel marzo del 2017. Si attende un nuovo bando.

5. Nuova Questura
Ferma con le 4 frecce quella che sarebbe dovuta diventare la “cittadella della sicurezza“, è un parto degli anni 90. E’ colpa dei governi centrali, no del privato che l’ha costruita, no, colpe ne ha anche l’amministrazione comunale: se ne parla da tempo con un bel ping pong di responsabilità, ma lei, sempre più devastata, è sempre lì, immobile, chiusa. Tanto che per dotare di una sede degna di questo nome la polizia di Stato si sta adattando lo stabile di piazzale Bornaccini.

6. Rotatorie Statale 16-San Marino e Coriano
Da quanti anni si sente parlare delle rotatorie sulla statale 16 che creano lunghissime file ai due maxi-incroci? Il progetto di tutte le intersezioni fra la SS 16 e i principali snodi della viabilità di Rimini esiste da circa due decenni. Contemplava la previsione di cavalcavia e sottopassi, spariti in seguito e trasformati in semplici rotatorie. E c’è una bella differenza fra una rototoria e un cavalcavia. Ora pare che nel 2020 i lavori delle rotatorie debbano partire, ma la caotica situazione della viabilità sulla statale 16 si è fatta insostenibile, soprattutto in coincidenza dei due maxi-incroci, ab illo tempore.

7. Sottopasso via Portofino
Circa vent’anni fa fece la sua comparsa la variante al piano regolatore generale per far nascere il sottopasso ferroviario di via Portofino. Poi lo “stop” e l’abbandono, con tanto di Brumotti, inviato di Striscia, al capezzale dell’“ecomostro marino”.

8. Nuovo mercato ittico, cantiere navale
La Blue Economy a Rimini va forte, ma i più significativi servizi per la marineria sono fermi al palo. “Abbiamo speso cinquecentomila euro per fare il progetto del nuovo mercato”, ripete da anni il presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare, Giancarlo Cevoli, sono state fatte due conferenze di servizi ma la costruzione dell’edificio, presentato in pompa magna nel 2014 con un iter partito intorno al 2005, si è incagliata. Idem per il cantiere navale, mentre l’avamporto entra ed esce dalle dichiarazioni degli amministratori dai primi anni del 2000. In attesa che Comune e Regione battano un colpo…

9. Passaggi a livello ferroviari Rivabella, Palotta, Viserba, Torre Pedrera
Rientravano nei programmi con le Ferrovie e l’amministrazione comunale, anche grazie ad accordi coi privati relativi ai piani particolareggiati, avrebbe dovuto contribuire all’eliminazione della pericolosità di questi attraversamenti.

10. Palazzo Lettimi
Su palazzo Lettimi il tempo è fermo alla seconda guerra mondiale e all’incuria seguita nei 70 anni trascorsi. Quale sarà il destino di quel che resta di questo palazzo cinquecentesco nel cuore di Rimini? Uno Study City Center, ma con quale impatto architettonico sul bene originario? Mistero. Ad oggi gli enti coinvolti (Università e Comune) non hanno fatto sapere nulla su come intendono procedere nel mettere le mani sull’edificio acquistato nel 1770 da Andrea Lettimi.

11. Ex Convento di San Francesco
Rovine in via IV Novembre per quel che resta di un gioiello da più punti di vista, costruito nel 1257 e nel 1400 diventato “casa” della prima Biblioteca pubblica d’Italia per volere dei Malatesta. La Curia si è fatta carico del ripristino della parte di sua proprietà, ma quella che fa capo al Comune si trova nella stessa situazione in cui la lasciarono nel bombe cadute su Rimini.

12. Anfiteatro romano
Qualche speranza per il ritorno alle origini dell’Anfiteatro romano balenò davanti all’opinione pubblica riminese nell’estate dello scorso anno quando, a seguito del pressing della minoranza in consiglio comunale, si arrivò alla riunione della 2° commissione consiliare e il dirigente annunciò quello che palazzo Garampi avrebbe dovuto fare da decenni: “una serie di verifiche” per arrivare nel giro di qualche settimana a capire “cosa è legittimo e cosa è abusivo”. I sopralluoghi nella creatura di Margherita Zoebeli ci furono e portarono a galla l’impensabile. E’ trascorso oltre un anno e tutto sembra tornato sotto naftalina. Il Ceis non è un bar Tricheco qualunque.

13. Pedonalizzazione del ponte di Tiberio
“E’ stato presentato questa mattina in terza Commissione consiliare Territorio, ambiente e mobilità, lo studio di fattibilità realizzato in collaborazione con la società di ingegneria Antao per la realizzazione del tunnel di collegamento fra la Circonvallazione Occidentale e viale Tiberio. Il tunnel consentirà la chiusura al traffico e la pedonalizzazione del ponte di Tiberio”. Così recitava un comunicato stampa del Comune di Rimini del 26 ottobre 2010, ma ovviamente non era la prima volta che il tema saliva agli onori delle cronache cittadine. Nel frattempo il progetto è cambiato e sul ponte il traffico fila dritto.

14. Impianto sportivo area ex Ghigi
Correva l’anno 2010 quando il Comune di Rimini concedeva ad una società privata la progettazione e realizzazione di un Centro Sportivo nell’area ex Ghigi. Fallimento della società in questione e blocco del cantiere. La palla di recente è tornata all’amministrazione comunale. Si torna alla casella di partenza, ma non è il gioco dell’oca.

15. Il Triangolone
Il triangolone no, non l’avevo considerato“, ironizzò due anni fa il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi. La riqualificazione di questa zona centrale e strategica di Rimini (dalla rotonda del Grand Hotel al piazzale Boscovich) continua a languire. Il Comune dal maggio del 2017 è entrato nel possesso giuridico dell’area, per il sequel chi vivrà vedrà.

16. Parcheggi nel centro storico
A presto su questi schermi la vera storia della più clamorosa delle incompiute.

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