“Sono tutti così urgenti i cantieri pubblici in attività a Rimini?” Il punto e la risposta del Comune

“Sono tutti così urgenti i cantieri pubblici in attività a Rimini?” Il punto e la risposta del Comune

"Quelli che sono ripresi ieri riguardano tutti la messa in sicurezza del territorio e il ripristino dei luoghi pubblici consentiti dalle ordinanze della Regione Emilia Romagna", spiega palazzo Garampi.

“Ma sono tutti così indifferibili e urgenti i cantieri che da ieri hanno riaperto a Rimini?”. Sono diverse le domande analoghe a questa che stanno ponendo i cittadini di Rimini. Ed è comprensibile, perché alla provincia di Rimini è stata applicata una ordinanza regionale da “zona rossa“. Si contano quasi cento morti e solo negli ultimi giorni si nota una flessione del numero dei positivi. Non a caso le attività produttive nel territorio della provincia di Rimini (così come a Piacenza) hanno una disciplina più restrittiva come risulta dal vademecum predisposto dalla prefettura, “in ragione della più grave evoluzione della diffusione del contagio del virus covid-19 che è dimostrata dai numeri forniti dal Dipartimento igiene e sanità pubblica dell’AUSL Romagna”. E quindi è lecito domandarsi se rimettere in movimento così tanti cantieri in un momento ancora critico, sia opportuno.

“In questo momento storico delicato e difficile, in cui c’è in gioco la salute di tutti noi e dei nostri cari, insieme al futuro sociale ed economico di questa terra, mi chiedo se non sarebbe stato più opportuno attendere qualche settimana per la riapertura dei lavori di cantieri come quello per la realizzazione del Museo Fellini, considerando anche l’ordinanza della Regione del 24/03/2020, attraverso cui sono stati sospesi tutti i cantieri di lavoro ad eccezione di quelli urgenti alla messa in sicurezza del territorio, quelli relativi ad opere pubbliche di somma urgenza e di ripristino dei luoghi pubblici (realizzazione e manutenzione di strutture sanitarie, manutenzione rete stradale ecc)”. Così il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi. “In ogni modo, è necessario che tutte le categorie, costrette a qualsiasi titolo a lavorare, siano messe nelle condizioni per farlo in massima sicurezza, con l’opportuna vigilanza sul rispetto delle regole e la necessità di sottoporre a tampone tutti gli operai impegnati nei cantieri, per verificare la loro negatività al virus. La salute di chi lavora viene prima di qualsiasi slogan”.
La Filctem Cgil dopo il comunicato dell’amministrazione comunale che annunciava la ripresa del cantiere del parco del mare, nel precisare che “i dipendenti del gruppo Enel non prenderanno parte ai lavori” (attenendosi ai contenuti sottoscritti a febbraio fra sindacati e gruppo Enel) così commentava: riteniamo “di dover intervenire su questo punto perché, per quanto non competa alla scrivente categoria sindacale disquisire se tali cantieri possano essere definiti o meno opere pubbliche urgenti, le compete invece difendere l’applicazione dell’accordo sindacale nazionale sottoscritto con Enel”.

Tutto sospeso a Rimini, anche la preparazione degli stabilimenti balneari (per ora fino al 3 aprile), mentre ieri c’è stata la riapertura dei cantieri: parco del mare, piazzetta San Martino, la nuova rotatoria in zona Padulli e altri. Tutti urgenti e inderogabili?

Abbiamo chiesto anzitutto all’amministrazione comunale se, come da annunci, ieri i cantieri abbiano ripreso i lavori.

“Sì, come da programma sono entrati tutti in funzione; ci preme sottolineare come i cantieri, intesi come luoghi in cui devono essere eseguite opere pubbliche comunali, che sono ripresi sono quelli che erano stati temporaneamente sospesi dalle ditte esecutrici a carico di strade e sistemi di viabilità comunale in quanto si tratta di cantieri di lavori connessi alla messa in sicurezza del territorio e ripristino dei luoghi pubblici consentiti dalle ordinanze della Regione Emilia Romagna”.

Di quali opere si tratta?

“Si tratta innanzitutto dei lavori che Hera ha in corso sul territorio comunale di Rimini per il completamento delle reti idriche, fognarie, elettriche, di gas della Città, lavori che richiedono per la loro realizzazione la manomissione delle strade pubbliche e private che è necessario che vengano ripristinate a conclusione degli interventi tecnici programmati in piazzetta San Martino, via Verdi, vicolo Valloni, dove attualmente sussistono scavi a cielo aperto, scavi e ripristini stradali da effettuare che potrebbero pregiudicare la pubblica sicurezza.
La realizzazione del Parco del Mare riguarda interventi strutturali e essenziali, come quelli del tratto Viserba-Rivabella, nella zona di Torre Pedrera e nell’asse viario Mazzini, Caprara, Serpieri e Domeniconi. Si tratta di lavori che devono concludersi ripristinando gli asset viari che consentiranno alle persone di confidare nella piena mobilità possibile dopo aver sopportato gli inconvenienti di un cantiere imponente.
I lavori già avviati nella parte sud del Parco del Mare, invece, devono trovare rapida conclusione considerato che gli interventi sui luoghi impongono un’evidente necessità di ripristino”.

Ci sono poi quelli sulla statale.

“Sulla statale 16 nella zona Padulli, all’altezza degli stabilimenti Valentini, i lavori della nuova rotatoria devono essere conclusi per ragioni di sicurezza della viabilità, allo stato attuale, provvisoriamente adottata, con il completamento del collegamento sul nuovo ponticello, che consente di accedere alla nuova rotatoria nell’intersezione tra la Via Di Mezzo e la Via Aldo Moro.
Ugualmente, per ragioni di ripristino delle strutture viarie che assicurano sicurezza, è in programma la ripresa, ma solo lunedì prossimo, del programma di asfaltature sulle strade dei quartieri a monte della statale 16 Adriatica”.

Cosa prevedono ordinanze regionali e Dpcm?

“Si tratta di una serie di lavori pubblici naturalmente ricompresi nell’ambito delle attività di cantiere ammesse dall’ordinanza regionale n.48/2020, anche alla luce dei chiarimenti interpretativi offerti dalla FAQ n.17 pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna.
Naturalmente, considerato l’attuale stato di emergenza, il Comune di Rimini vigilerà sul totale rispetto di tutte le procedure tutela per la sicurezza dei lavoratori impiegati. Come noto, l’attività di realizzazione delle opere pubbliche prevede una particolare attenzione all’adozione di piani per la sicurezza nei cantieri che può prevedere specifiche misure in relazione alle specifiche esigenze progettuali. Inoltre i lavori dovranno essere eseguiti nel rispetto del “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri edili” contenente le Linee Guida per i cantieri edili che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha condiviso in data 19 marzo 2020 con Anas S.p.A., RFI, ANCE, Feneal Uil, Filca-CISL e Fillea CGIL, in coerenza con il protocollo sottoscritto lo scorso 14 marzo tra organizzazioni datoriali e sindacati, su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei ministri dell’Economia, del Lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della Salute in attuazione della misura contenuta nell’articolo 1, comma 1, numero 9) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020”.

Fin qui l’amministrazione comunale di Rimini. La Faq 17 citata recita testualmente:

17. Sono sospesi tutti i cantieri di lavoro?
Sì. Fanno eccezione i cantieri urgenti necessari per mettere in sicurezza il territorio, quelli relativi a opere pubbliche di somma urgenza e di ripristino di luoghi pubblici (realizzazione e manutenzione di strutture sanitarie e di protezione civile, manutenzione della rete stradale, autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale). I cantieri privati aperti debbono essere chiusi con eccezione di quelli la cui sospensione può determinare danni gravi e irreparabili a strutture e a persone. Naturalmente i lavori vanno eseguiti nel rispetto del protocollo sottoscritto il 14 marzo 2020 tra organizzazioni datoriali e sindacali, su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta all’articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020.

Sul punto abbiamo interpellato anche Isabella Pavolucci, segretario confederale della Cgil riminese: “Confermo che non compete alle OO.SS. stabilire se i cantieri che il Comune ha deciso di riaprire siano o meno coerenti con le previsioni dell’ordinanza regionale, ma tale verifica è di pertinenza della Prefettura. Per quanto ci riguarda vigileremo che in quei cantieri, così come in tutti gli altri luoghi di lavoro, vengano applicate le disposizioni previste dal Protocollo Nazionale a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.

Cosa succede negli altri Comuni? A Cervia ad esempio i cantieri sono stati sospesi e si fa solo manutenzione del verde pubblico. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha praticamente sospeso tutti i cantieri. A Milano ne sono stati bloccati 159.

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