Tempietto di Sant’Antonio: indagini diagnostiche in vista dell’atteso restauro

Tempietto di Sant’Antonio: indagini diagnostiche in vista dell’atteso restauro

L’amministrazione comunale ha incaricato AdArte per una serie di rilievi. «Decisa a procedere con un intervento complessivo di restauro».

«Attualmente il tempietto risulta interessato da fenomeni di degrado dovuti da diversi agenti sia internamente che esternamente. L’amministrazione alla luce di questo è decisa a procedere con un intervento complessivo di restauro. Al fine di redigere un progetto di restauro idoneo è opportuno procedere con delle indagini preliminari propedeutiche all’intervento in accordo con la Soprintendenza». Sarà la volta buona? In molti lo sperano, con l’obiettivo di celebrare dignitosamente gli 800 anni dalla venuta del santo in città, che cadono nel 2023, anno Antoniano.
La notizia esce da un atto ufficiale del Comune di Rimini, del 17 ottobre, nella forma di una determina dirigenziale a firma della responsabile della unità operativa della gestione edifici e sicurezza del settore facility management. Viene operata una variazioni al bilancio di previsione 2022-2024 per l’affidamento diretto del servizio di indagini preliminari non solo del Tempietto di Sant’Antonio ma anche del Teatro Amintore Galli, alla ditta Adarte per una spesa complessiva di 16.994 euro.
Nella relazione tecnica si legge: «Il Tempietto di Sant’Antonio è un monumento storico della città di Rimini, a memoria dei miracoli compiuti dal Santo.
E’ una delle testimonianze dell’architettura del rinascimento italiano, la cui costruzione iniziata nel 1518 fu ultimata nel 1532; fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1672 e riedificato poco dopo.
Venne mantenuta la sagoma originale, con pianta ottagonale e cupola a otto spicchi conclusa da una piccola lanterna; probabilmente fu introdotta la piccola vela con campana sopra la porta e ridotte, per motivi strutturali, le aperture finestrate da 4 a 2.
Esternamente, i cinque lati verso monte sono in bella pietra bianco d’Istria, mentre i tre lato mare sono in pietra arenaria di S. Marino, causa quest’ultima del notevole degrado per corrosione subito nel tempo dalle superfici e dai rilievi delle cornici, dei capitelli, delle colonnette e dei cornicioni in arenaria.
Anche il terremoto del 1916 provocò dei danni, come fa memoria una lapide posta all’interno nel 1922; in quella occasione sembra sia stato rifatto il pavimento con nuovo materiale (marmo bianco di Carrara e marmo grigio bardiglio) e disegno a scacchiera». Ma il degrado si è da tempo impossessato di quel monumento e una sistemazione si è fatta urgentissima e inderogabile.
Invece per quanto riguarda il foyer del Galli viene spiegato che «in data 24/06/2022 è stato effettuato, in via d’urgenza un intervento di messa in sicurezza delle superfici in stucco decorate del soffitto cassetto nato del Foyer in seguito al distacco di piccole porzioni di stucchi.
Si è pertanto provveduto ad eseguire in somma urgenza una verifica preliminare con battitura delle superfici, finalizzata alla verifica dello stato di conservazione e all’individuazione delle zone a rischio di imminente pericolo. Si sono quindi effettuate riprese localizzate degli elementi decorativi in stucco a rischio di distacco mediante realizzazione di stuccature e fermature puntuali».
Il Tempietto sarà oggetto di rilievi fotografici e grafici con la realizzazione di modello 3D, indagini con termocamera, saggi stratigrafici sulla volta per verificare la presenza di eventuali parti affrescate o decorate ed altro, per arrivare alla redazione di relazioni tecniche specialistiche (archeologica e documentale relativa ai tasselli stratigrafici), elaborati grafici descrittivi dei rilievi e delle analisi effettuate.

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