Per Rimini e la Romagna i giochi non sono ancora fatti, anzi nelle ultime ore personaggi che venivano dati per certi sono tornati in discussione. In nome del peso specifico (capacità di attrarre voti) dei candidati e dei difficili incastri fra tutte le anime della coalizione. Clamorosa esclusione del coordinatore regionale di Fi Palmizio.
Ora pare in discussione anche la riconferma del coordinatore regionale Elio Massimo Palmizio, che addirittura viene dato “fuori dai giochi”, il che sarebbe clamoroso e per il momento resta uno scenario incredibile. In Emilia Romagna la definizione delle liste sta creando un terremoto in casa centrodestra e i nomi dei big che circolano sono quelli noti ma anche novità dell’ultima ora. Sicura la riconferma di Anna Maria Bernini, capolista al Senato nel plurinominale. Alla Camera la capolista sarà Maristella Gelmini, subito dietro Galeazzo Bignami e poi Erika Seta e Giuseppe Vicinelli.
Ma è anche su Rimini e la Romagna che in casa Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, si sta giocando un difficile confronto. Tanto che, a poche ore dalla consegna delle liste (entro le ore 20 di oggi), ci sono ancora delle caselle da definire.
Pare certo Antonio Barboni nel collegio Rimini-Cesena per il Senato. E già si prepara una bella sfida con Tiziano Arlotti, Pd. Antonio Barboni è l’uomo delle preferenze. Il candidato che aspetta da anni di giocarsi il suo seguito in competizioni diverse da quelle di Rimini, dove ha sempre fatto man bassa di voti. Su di lui ha scommesso Massimo Palmizio, che conosce bene le potenzialità elettorali del medico (è laureato in medicina e chirurgia) che viene dall’aeronautica militare, e con una spiccata passione per la politica. Per “sgambetti” dell’ultimo momento non prese il posto di Marco Lombardi alle regionali del 2014. Nel 2016 sul suo nome in diversi nell’area del centrodestra puntavano per la corsa a sindaco. Ma a lui non piace sgomitare, si mette a disposizione e poi aspetta che i vertici decidano. L’esperienza e il fiuto politico non gli mancano. Fra il 2006 e il 2014 è stato cinque anni in consiglio comunale a Rimini e tre in Provincia.
Invece le breaking news delle trattative politiche fanno emergere grosse incertezze per i nomi che circolano da settimane. A partire dall’assessore riccionese Andrea Dionigi Palazzi, che veniva collocato nel listino del collegio plurinominale del Senato. Al secondo posto dopo la Bernini ci sarà l’ex direttore di Tempi (che annuncia: “Gigi Amicone nella tana del lupo comunista”), il ciellino Luigi Amicone, poi Cristina Coletti e Fabrizio Ragni. Non è per nulla chiaro nemmeno se a correre per la Camera saranno Bruno Galli o Elena Raffaelli, e addirittura c’è chi parla di un terzo incomodo che starebbe per spuntare. Ma Jacopo Morrone (a correre ci dovrebbe essere anche lui) tiene un costante filo diretto con Matteo Salvini (nella foto): la Lega punta i piedi e non è disposta a cedere.
Fra ieri e questa mattina sembrano tante le novità. E negli ambienti politici romagnoli si raccolgono, fra i diretti interessati alla partita che si sta disputando, soddisfazione e amarezza, a seconda dei casi, per quel che trapela. Soddisfazione perché starebbero prevalendo logiche più meritocratiche nella scelta dei personaggi locali, tenendo conto anche del peso delle preferenze che i candidati sono in grado di spostare. Abbastanza emblematico il caso Nicola Marcello, mister preferenza, che nonostante questo non sembra in lizza, pur facendo parte dei nominativi di Forza Italia arrivati sui tavoli dei decisori. Amarezza perché, per chi aveva ormai in tasca un percorso tutto in discesa, non sarà facile digerire la brusca sterzata. Saranno le prossime ore a svelare definitivamente nomi e postazioni.
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