Ti faccio uno skyline così! Teatro Galli, prende Formae la tegola del blocco del cantiere

Ti faccio uno skyline così! Teatro Galli, prende Formae la tegola del blocco del cantiere

Ti faccio uno skyline così! "Il Tribunale civile di Bologna ha già notificato la citazione in giudizio ai rappresentanti legali delle società che co

Ti faccio uno skyline così! “Il Tribunale civile di Bologna ha già notificato la citazione in giudizio ai rappresentanti legali delle società che compongono la nuova Ati (associazione temporanea di imprese), due cooperative emiliane, una delle quali (la Cmb di Carpi) subentrata in corsa nel raggruppamento per iniziativa del sindaco Andrea Gnassi e della giunta comunale”. E’ il notizione che pubblica oggi il Corriere di Rimini a proposito della nuova tegola caduta sul Teatro Galli, che a questo punto avrebbe bisogno di essere circondato dal famoso collare (solo un po’ più grande) di Sarsina. Si, perché nel 2015 cadono i 30 anni dall’avvio delle danze (col “concorso nazionale di idee per il Teatro Galli e piazza Malatesta”, quando sindaco era Massimo Conti) che hanno portato al progetto di recupero più lento e costoso che la recente storia architettonica di Rimini conosca.
“I vecchi “progettisti”, estromessi dai lavori, pretendono un risarcimento di un milione di euro e minacciano di bloccare il cantiere attraverso un ricorso d’urgenza al Tar. Sul piede di guerra ci sono gli architetti e gli ingegneri dello studio “Formae” di Rimini (una società che, tra l’altro, vede ai vertici del cda il costruttore Giorgio Benvenuti e l’ex sindaco Giuseppe Chicchi) ai quali la rinnovata compagine ha revocato l’incarico senza liquidare i compensi che loro sostengono di aver maturato per il lavoro preparatorio già svolto. Parcelle per complessivi ottocentomila euro. Il legale che patrocina la causa, avvocato Massimiliano Angelini, ha allegato una documentazione dalla quale risulterebbe l’attività di progettazione finora svolta dallo studio e per la quale i tecnici, una decina, pretendono essere pagati, a prescindere dal fatto che la nuova Ati non intenda più avvalersi di loro. La Cmb, però, non si sarebbe limitata a “imporre” i propri progettisti: la nuova Ati, infatti, non sarebbe disposta neppure a riconoscere quanto fatto finora”.
C’è il rischio del blocco del cantiere? Lo si capirà presto.
Scrive Andrea Corsini sul Corriere di Rimini che Formae sarebbe mossa dall’intenzione di mettere all’angolo il sindaco Gnassi all’indomani dei suoi proclami sul rispetto dei tempi del cantiere. Sembrerebbe una vendetta politica, insomma, anche perché presidente onorario di Formae, dal 2008, è Giuseppe Chicchi. In realtà Formae qualche motivo di ripicca potrebbe anche avercelo col sindaco, ma non certo per fargli uno sgambetto politico, quanto perché con l’amministrazione Gnassi pare che Formae non abbia più un gran daffare a Rimini, a partire proprio dal Galli.
Nel mirino c’è anche la sostituzione in corsa della Cesi e secondo il ricorso l’avvicendamento non sarebbe stato rispettoso di quanto prescrive la legge. “L’articolo 37 del Codice degli appalti pubblici, nel prevedere la possibilità di cambi in corsa, parla espressamente di fallimento e non di “liquidazione coatta amministrativa”, come nel caso della coop imolese in questione. Un ostacolo insormontabile per l’ufficio legale del Comune, superato disinvoltamente soltanto grazie a un parere esterno affidato a un avvocato amministrativista di Bologna”. Fin qui il Corriere di Rimini.

Su questo aspetto l’assessore Biagini a febbraio aveva risposto ad una interrogazione presentata dal consigliere Ncd Eraldo Giudici. Il testo integrale della risposta è quello che segue.
“I lavori di completamento dell’ala foyer e quelli di ricostruzione del Teatro Galli erano stati affidati, a seeguito di due distinte gare d’appalto, al Raggruppamento Temporaneo di imprese costituito da Cooperativa Edil-strade lmolese (Cesi) di lmola, mandataria, e da Coop. Costruzioni di Bologna, mandante.
A seeguito della liquidazione coatta amministrativa disposta con decreto dell’8/7/2014 a carico della Cooperativa CESI, mandataria, la Coop. Costruzioni, in qualità di mandante, ha comunicato con nota in data 16/7/2014 la propria intenzione di costituire una nuova mandataria, ai sensi dell’art. 37 comma 18 del D.Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici”; il quale dispone che, in caso di fallimento del mandatario, la stazione appaltante può proseguire il rapporto di appalto con altro operatore economico che sia costituito mandatario, purché abbia i requisiti di qualificazione adeguati ai lavori ancora da eseguire.
Con successive note in data 7/8/2014 la Coop. Costruzioni ha precisato che intendeva costituire come mandataria, ai sensi del citato art.37, comma 18 del D.lgs. 163/2006, la società C.M.B. Società Cooperativa Muratori e Braccianti con sede in Carpi, impegnandosi a costituire apposito raggruppamento temporaneo di imprese e trasmettendo la necessaria documentazione relativa ai requisiti della CMB di Carpi.
Con determinazioni dirigenziali n° 1352 del 4/9/2014 e n° 1372 dell’8/9/2014, rispettivamente per l’appalto di ricostruzione e per quello di completamento dell’ala foyer, verificata la sussistenza dei requisiti di legge, è stato disposto di avvalersi della facoltà prevista dalla norma citata e di proseguire pertanto il rapporto di appalto con il raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla nuova mandataria C.M.B e dalla mandante Coop.Costruzioni.
Con successiva determinazione dirigenziale n° 1460 del 22/9/2014 si è proceduto alla definizione degli importi contrattuali, al netto di quanto già eseguito.
E’ evidente e non ha bisogno di parlicolari commenti l’esigenza dell’Amministrazione di assicurare, nel rispetto delle norme in materia, la prosecuzione senza ritardi e interruzioni dei lavori, tenuto anche conto dei tempi previsti dal finanziamento concesso per il Teatro nell’ambito del POR FESR.
Per la più puntuale descrizione dell’iter seguito e delle ragioni giuridiche dell’operazione, rinvio alle citate determinazioni pubblicate sul sito internet del Comune.
Aggiungo, per completezza di informazione, che con successive determinazioni dirigenziali n° 1739 e n° 1742 in data 6/11/2014, rispettivamente per i lavori del foyer e per la ricostruzione del Teatro Galli, si è preso atto che, ai sensi dell’art. 93 del DPR 207/2010, Regolamento di esecuzione e di attuazione del D.Lgs 163/2014, il RTI, formato dalle predette CMB e Coop. Costruzioni, ha costituito apposita società consortile denominata “Amarcord società consoftile a.r.l.”, finalizzata all’esecuzione unitaria dei suddetti lavori.
Per quanto riguarda i pagamenti ad oggi è stato emesso un unico stato di avanzamento lavori in data 07/10/2014 per un importo complessivo di euro 564.400,00 oltre IVA.
La somma spettante alla mandante Coop Costruzioni di Bologna, pari al 49% di tale importo, è stata interamente liquidata. La corresponsione del credito spettante alla mandataria (51%) è stata oggetto di accordo con il Commissario Liquidatore della società CESI in liquidazione coatta.
Con tale accordo si è stabilito di liquidare il credito in due tranche: la prima parial 51% già corrisposta, mentre la seconda pari al 49% da corrispondere entro venti mesi dalla sottoscrizione dell’accordo stesso. I Subappaltatori dell’ATI costituita da CESI e Coop Costruzioni sono stati liquidati per la parte spettante alla Coop Costruzioni.
Mentre per la parte spettante alla CESI in Liquidazione Coatta dovranno attendere la conclusione della procedura di liquidazione della società”. Così parlò Biagini. Ora saranno i tribunali, pare, a scrivere il seguito della storia.

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