Triangolone sempre più nel caos

Triangolone sempre più nel caos

Dopo vent'anni siamo ancora al punto di partenza, anzi peggio. Cosa sta succedendo, e come dovrebbe andare a finire. Lettera.

Si vocifera che il contenzioso con i concessionari volga al peggio per l’amministrazione comunale, con rinvii già determinati dalla Giustizia Amministrativa e, se questo fosse vero, sarebbe solo l’ultima puntata di un lungo tormentone. L’avvio ufficiale fu con i Resort di Melucci, poi il teorico accordo del Consorzio del Porto con l’amministrazione Gnassi, anche questo finito nel nulla, infine, saltando tanto, si arriva all’ultima promessa del Sindaco Jamil che, mesi or sono, garantiva una progettazione espletata dal Comune, di cui naturalmente non si sa più nulla.
Personalmente ho sempre sottolineato che parlare del Triangolone come si trattasse di un’astronave che atterra in un campo, era ed è cosa assurda, ritenendo che per focalizzare una riqualificazione dell’area in questione occorresse, e occorra, un inquadramento generale e in particolare le funzioni che quest’area avrebbe dovuto assumere in termini realistici.
Faccio questa considerazione perché quando iniziò quest’avventura, quindi prima che Melucci ci mettesse le mani, si parlava di un Centro della marina capace di rappresentare al meglio l’intera città turistica, cioè messe da parte le sbruffonate che guardavano al modello Barcellona, si pensava a una specie di viale Ceccarini riccionese, ovviamente meglio strutturato, inserendo nella progettazione generale i giardini Fellini, il molo di levante e la zona darsena di S. Giuliano, in primis l’esistente piazza sopraelevata. Era del tutto evidente che il Triangolone, con annessi e connessi, dovesse diventare il punto commerciale di pregio, magari costruito attorno a una grande piazza “dialogante” con la spiaggia antistante e nel contempo essere il luogo degli eventi.
Purtroppo il tutto è finito nel solito niente riminese, tanto è vero che dopo vent’anni siamo ancora al punto di partenza, anzi peggio se si considera il fatto che oggi il Triangolone è gravato di un affitto allo Stato di circa 600.000 euro annui, una somma enorme che va ben oltre gli stessi valori praticati nel libero mercato.
Data questa triste realtà del tutto oggettiva, credo che la giunta debba smetterla di andare avanti con promesse senza alcun serio fondamento, facendo quello che andava fatto sin dall’inizio, ossia restituire l’area allo Stato, e allo stesso tempo avviare una pianificazione urbanistica nelle modalità generali sopra accennate, dopo di che spetterà all’Agenzia del Demanio fare un bando dell’area di loro proprietà e alla luce delle previsioni urbanistiche, avendo come base d’asta un affitto che parta dai reali prezzi praticati dal mercato, ma anche che consideri l’ammortamento dell’investimento, ipotizzando una convenzione che preveda, dopo 30/40 anni, che il tutto venga incamerato tra le pertinenze dello Stato.

Giulio Grillo

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