Secondo alcuni dietro alla corsa per la gestione dell'aeroporto di Rimini ci sarebbero tutti gli ingredienti per raccontare questa storia con il titol
Secondo alcuni dietro alla corsa per la gestione dell’aeroporto di Rimini ci sarebbero tutti gli ingredienti per raccontare questa storia con il titolo di un famoso film di Alfred Hitchcock: Intrigo internazionale. Dove Eva Kendall riesce a salvare la pelle (e la statuetta piena di microfilm) perché non sale sull’aereo sul quale avrebbe dovuto incontrare la morte.
Suggestioni o realtà è difficile dirlo. Se i minacciati esposti e ricorsi si concretizzeranno, probabilmente si potrà capire qualcosa di più. Di certo si possono mettere uno di fianco all’altro una serie di tasselli che permettono di capire parecchio. Non avendo a disposizione un libro (magari in futuro, chissà) per dilungarsi troppo, ma un “foglio” web, bisognerà sviluppare il tutto un po’ alla volta.
Cominciamo dai vincitori e da quel filo rosso (lo hanno scritto in tanti in queste settimane) che lega Airiminum alla Provincia di Rimini e alla politica. Una prima osservazione. Airiminum chi? Non si sa bene nemmeno come scriverlo il nome dei vincitori. Airiminum o Air Riminum? Figurarsi a conoscere qualcosa della sostanza di questa cordata. Chi sono i vincitori? Chi c’è dietro di loro? Parecchio è stato scritto, ma la sistematicità aiuta. Un occhio alle “scatole” societarie, dunque.
Airiminum 2014 srl (questo il nome che si trova facendo una visura camerale e dunque a questo ci atterremo) in quanto tale non ha nessuna esperienza in aeroporti e affini. E’ stata costituita il 9 luglio e iscritta il 10, quattro giorni prima della scadenza per la presentazione del bando. Quando si dice il tempismo. E’ inattiva (questo e i riferimenti societari e di bilancio che seguono, sono frutto di visure camerali dell’1 ottobre scorso). Amministrata da un commercialista di Roma, Leonardo Corbucci, ha un capitale sociale di 120 mila euro.
E’ partecipata al 100% da Armonie arl, e anche fino a qui non c’è aria di aeroporti. E’ stata iscritta al registro delle imprese il 29 ottobre 2013. Attenzione alle date. Aeradria viene dichiarata fallita il 26 novembre 2013. Ma già a maggio venne bocciata la prima richiesta di concordato. La società di gestione del “Fellini” era in mezzo alla tempesta da tempo.
Armonie ha un capitale sociale di 10 mila euro ed ha un amministratore unico che è lo stesso di Airiminum. E’ partecipata da Syncronie srl (80%) e Ambromobiliare spa (20%). Armonie è inattiva.
Avanti. Anche Syncronie srl non ha una lunga vita. Nasce nell’estate del 2011 e chi è l’amministratore unico? Lo stesso commercialista di cui sopra. Capitale sociale 11 mila euro, è formata da Eurafrica Merchant spa (10%) e Leonardo Corbucci (90%). Data inizio attività 25 giugno 2013. Parliamo di una società che ha un valore della produzione di meno di 66 mila euro.
Eurafrica Merchant, non ci si stanca mai di ripeterlo, è la società alla quale la Provincia di Rimini poco più di un anno fa aveva affidato il bando di privatizzazione dell’aeroporto di Rimini. Cioè aveva dato incarico per trovare gli investitori per risollevare le sorti dello scalo di Miramare. Lo annunciò addirittura in conferenza stampa il presidente della Provincia Stefano Vitali. Su Aeradria era già pendente la procedura per l’ammissione al concordato di continuità. In tanti si chiesero la ragione di quel bando. I grillini presero posizione e accesero qualche lampadina, anche sottolineando che “la Provincia è un organo Politico ed Amministrativo” e la situazione in cui versa Aeradria – dissero – “è determinata soprattutto dall’incapacità degli azionisti, che hanno fatto finire in tribunale una società di gestione per il cui aeroporto passa(va)no un milione di passeggeri all’anno, almeno così ci hanno raccontato”.
Come noto, l’incarico a Eurafrica Merchant non approda a nulla. Ora, però, questa stessa società la si ritrova in una delle “scatole” sulle quale poggia i piedi Airiminum. Come si ritrovano altre figure di peso della Provincia.
Ambromobiliare spa svolge consulenza finanziaria alle imprese, il Sole 24 Ore l’ha definita “una piccola banca d’affari quotata al circuito Aim della Borsa”, ha un capitale sociale di quasi 4 milioni e mezzo di euro (versato 2.365.971). Presidente del cda è Alberto Franceschini, e l’assetto societario è il seguente: Ambrogest spa (26,95%), Giovanni Cusmano (16,8%), Alberto Franceschini (16,8%), Giovanni Battista Natali (16,8%), Andrea Centrella (7,72%) e altri soci. Questi ultimi sono Zur Nedden Eschner Corinna Katrin (7,69%), Methorios Capital spa (3,72%), Roberto Paganesi (1,6%), Andrea Italo Moresco (1,18%), Giuseppe Lodi Rizzini (0,73%).
L’ultimo bilancio è in perdita di 201.011 euro.
Eurafrica Merchant ha un cda alla cui presidenza siede un altro commercialista. E’ inattiva. Ricavi dalle vendite e dalle prestazioni a bilancio pari a 84.970 euro (2013) e 5.600 euro (2012). Negli ultimi due anni ha chiuso in perdita. E’ una società di consulenza fondata con lo scopo di organizzare operazioni prevalentemente in Libia, nell’interesse di gruppi nazionali ed internazionali. Lo si può leggere nella relazione al bilancio. Coi conflitti libici e la situazione venutasi a creare nei paesi arabi, la società ne ha ovviamente risentito. Ha un capitale versato di 500 mila euro. Fra i soci figurano due società anonime. Soci? Eccoli:
Vini di prestigio srl (30%), Okma A/S di Oslo (12,5%), Gestim 1971 srl (10,2%), Bickart Jean René (10,08%), Ambrogest spa (9,58%), Bossonatre srl (9,32%), Lodovico Bevilacqua (5%), Hankes Drielsma Robert (3,5%), Xandria International (3,5%), Alberto Franceschini (0,02%). Ne manca uno, un nome noto, lo stesso commercialista da cui siamo partiti parlando di Airiminum: Leonardo Corbucci (6,3%).
Arriviamo al nome pubblicato da L’Espresso. Vini di prestigio srl. E’ inattiva e con 90 mila euro di capitale versato. E’ una società che ha in Florio Fiorini (chi ha tempo e voglia si può sbizzarrire a leggere quel che si trova online su di lui, e non è poco) il suo rappresentante d’impresa. E’ stata costituita dieci anni fa e si occupa di consulenza tecnico-finanziaria ma in modo specifico per aziende che operano nell’alimentare, agricolo, alberghiero. Quote: Stefano Fiorini (71,11%), Antonio Fiorini (15%), Lusy Investment (11,11%) e Edj srl (2,78%).
Amministratore unico è un altro nome noto, Antonio Maestoso. Cercare online per approfondire. Ricavi dalle vendite e dalle prestazioni 60.938 euro (bilancio 2013), perdita d’esercizio 4.999,95 euro. Sempre nell’ultimo bilancio si legge che fra le operazioni di grande rilievo svolte nel 2013, tramite le collegate Eurafrica Merchant e Moveo, sono state fatte “operazioni di ristrutturazione di grande rilievo sia in Italia che all’estero, tra queste ultime si debbono citare lo studio di ristrutturazione dell’aeroporto di Rimini…”.
Lusy Investment è un’altra piccola società: formata da cinque soci, ha 30 mila euro di capitale sociale, all’ufficio del registro non ha dichiarato l’attività che svolge. Coi bilanci presentati è ferma al 2011. Quest’ultimo portava una perdita di 277 mila euro circa.
Visto che il core business delle società coinvolte con Airiminum è quello che abbiamo fin qui ricostruito, come avrà fatto ad aggiudicarsi, seppure in via provvisoria, la gestione del “Fellini”? Con punteggio pieno? Enac valuta le carte, ovviamente, e legge quel che riportano. Ecco perché fra i partecipanti alla gara non manca chi attende di vederle quelle carte. Pare siano stati fatti già degli accessi agli atti. E nei prossimi giorni potrebbero scoppiare dei temporali. (c.m.)
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