Un po’ di verità sul trasformismo verso la lobby dell’ombrellone

Un po’ di verità sul trasformismo verso la lobby dell’ombrellone

Non è solo Gnassi ad aver cambiato idea, ma l'intero Pd. Dalla storia del piano spiaggia ("il nemico l'avevo in casa"), nei primi anni 2000, ad oggi. Lettera dell'ex assessore al Demanio Sandro Baschetti.

Da assessore fui chiamato a fare il Piano Spiaggia, perché dopo la “cretinata” Turquoise, che avevo cercato di ostacolare in ogni modo, erano gli stessi bagnini/baristi a urlare che anche loro erano pronti ad intervenire. Il motivo perché non fosse l’assessore all’Urbanistica ad occuparsene, lo posi da subito personalmente a Sindaco e vicesindaco, e la risposta furbina fu che competeva al sottoscritto in quanto assessore al Demanio, un pò come chiedere ad un assessore all’Istruzione di realizzare una scuola.
Il motivo vero ovviamente stava nella difficoltà di svolgere questo compito, quindi meglio passare la patata bollente a qualcun altro, cosa che sapeva benissimo Melucci il quale aveva cercato di fare un Piano Spiaggia con l’Architetto Volta, limitato alla sola Marina centro, che era subito finito in niente.
Se questa per così dire è la parte più nobile, la parte mai detta, era che nessuno credeva che avrei portato a casa il Piano, e non è un caso che solo alla fine del percorso a cose praticamente già fatte, si fece evidente che il nemico lo avevo in casa. Iniziò Biagini da presidente del Quartiere, che per evitare di dare parere favorevole, senza però mai entrare nel merito, fece di tutto per boicottare il Piano, ed alla fine non sapendo come comportarsi preferì non dare alcun parere.
Nel contempo Melucci già trattava con i concessionari per il dopo, promettendo di cambiare il Piano e liquidare il sottoscritto, come poi avvenne nella successiva legislatura, dove l’unico assessore cacciato fui io, sostituito con Biagini, che insieme a Melucci eliminarono le parti sgradite ai bagnini, considerati in seguito dei veri salvatori della patria, in particolare per aver cancellato l’articolo del Piano che ne imponeva la realizzazione in cinque anni, dopo di che si sarebbe passati ai bandi.
Scrivo queste poche parole dopo vent’anni, perché mi rimane impossibile da comprendere come oggi questi personaggi possano accusare altri di trasformismo. Questo non vuol dire che non sia vero che Gnassi abbia cambiato idea, ma più corretto sarebbe stato affermare che è l’intero P.D. che sembra aver cambiato idea. Per fare un esempio nostrano, l’assessore Corsini ed il suo presidente Bonaccini perché hanno smesso di difendere i bagnini?
Chiudo dicendo che il “pochismo” con cui oggi si vuole ottemperare alla norma europea è qualcosa che, se andrà avanti, creerà un disastro, perché sono diversi i passaggi propedeutici da espletare prima di arrivare alle gare.

Sandro Baschetti

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