Via Ducale: anche l’asfalto non ne può più

Via Ducale: anche l’asfalto non ne può più

Crateri nella pavimentazione bituminosa, fessurazioni e rattoppi. E' un altro segnale che il traffico in questa piccola arteria del centro storico ha superato ogni limite accettabile.

Siamo nel capolavoro composto da un frullato misto tra urbanistica e viabilità possibile, forse, mai eguagliato a Rimini nonostante i continui tentativi in questi delicati settori. Il luogo? Ma è ovvio che si tratti dell’alternativa alla chiusura al traffico del Ponte di Tiberio ed Augusto.
L’opera mai inaugurata ufficialmente come invece d’uso delle mediatiche abitudini del governo cittadino dell’ultimo decennio e oltre, è stata di fatto sancita definitivamente; nessuna foto di rito, veline istituzionali da distribuire “urbi et orbi”, ma nel completo silenzio di chi tratta con modestia il proprio operato.
Evidentemente gli autori della geniale idea non hanno rinvenuto l’esistenza di soluzioni migliori di questa, e così è stata scelta la via Ducale.
La storia ormai è nota, la si conosce per intero sia per gli spiacevoli fatti occorsi ed in essere, quali danni ad una terrazza da parte di un mezzo commerciale, smog, ed altri eventi del genere giustamente contestati dai residenti, e quindi è superfluo ripercorrerla. Ce ne siamo occupati più volte su Rimini 2.0.
Vanno pure ricordate tutte le promesse dell’amministrazione cittadina, recanti carattere di provvisorietà e di una ricerca di un’alternativa; parole scritte sull’acqua, forse quella del vicino Marecchia.
Un vecchio adagio che vuole descrivere una situazione imbarazzante recita che “oltre il danno la beffa”, ma stavolta siamo andati ben più avanti; del resto uno dei motti della precorsa amministrazione cittadina recitava che a Rimini tutto s’immagina. Diremo quindi che “oltre la beffa, il danno”.

Ecco come si presenta oggi il fondo stradale della via Ducale, con crateri nella pavimentazione bituminosa, fessurazioni e rattoppi, ove emerge l’acciottolato sottostante. E dire che a questa strada fu concesso l’onore dell’asfalto rosso, riservato alle strade del centro storico, ormai però divenuto di altro colore, ma evidentemente non munita di tutte quelle accuratezze tanto da farne una via soggetta ad intenso traffico e pure di varia natura, che di fatto non lo era prima. Tra le altre cose c’è anche il rischio che l’asfalto che si sbriciola venga sollevato dalle troppe ruote in transito e i brandelli lanciati sui passanti e sulle abitazioni.

È una caratteristica di fini urbanisti fai da te, quella di pensare di risolvere i problemi in modo estemporaneo senza comprenderne le conseguenze; l’elenco in questo senso a Rimini sarebbe troppo lungo.

Il risultato, nello specifico, è il caro prezzo pagato da alcuni, un borgo felice e un insensato cambio di senso di marcia in via Bastioni Settentrionali, senza possibilità di appello.
Quando penso all’attuale compagine che governa Rimini, mi sovvengono le Vestali; esse avevano il compito di custodire il sacro fuoco, costoro il sacro pensiero del cessato sindaco; ed in entrambi i casi senza possibilità di discutere il loro fine.

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