Nuovo mercato coperto: in Comune hanno letto lo schema di convenzione?

Nuovo mercato coperto: in Comune hanno letto lo schema di convenzione?

E' previsto che nella nuova struttura possano essere inserite anche le attività di lavanderia, artigianato, articoli per la casa e il giardino, attrezzature per animali domestici. Ma c'è anche dell'altro e riguarda la risoluzione del contratto con le conseguenze che si abbatterebbero sul Comune. Intanto ieri sera il tema è entrato in consiglio comunale con una nuova interrogazione di Matteo Zoccarato e con le risposte dell'assessore Magrini.

«L’utilizzo dell’Opera», ovvero del mercato coperto che uscirà dalla procedura di projet financing, «compresi ogni impianto, attrezzatura o arredo in esso esistenti, è ammesso per le attività di commercio al dettaglio di generi alimentari e non; produzione trasformazione e vendita di generi alimentari e non; servizi alla persona; attività artigianali; vendita di servizi ed articoli per la casa ed il giardino; assistenza noleggio e vendita di beni ed attrezzature per animali domestici; servizi di lavanderia e stireria; laboratori per la formazione e ricerca relativa alla trasformazione alimentari; attività afferenti ai pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, secondo la disciplina della presente convenzione, della normativa vigente…». Non sono consentite le «attività di produzione industriali, sale giochi, centri scommesse, attività di “compro-oro”, e ci mancherebbe anche questo. Ma cosa c’entrano con il mercato coperto: lavanderia, artigianato, articoli per la casa e il giardino, attrezzature per animali domestici? E in Comune, gli amministratori eletti ovvero il sindaco e gli assessori, sono a conoscenza dei documenti che accompagnano la procedura di affidamento? E pensano che vada tutto bene oppure che potremmo essere alle soglie di un totale  snaturamento delle funzioni del mercato coperto? E a chi giova questo snaturamento di una struttura nata con obiettivi del tutto diversi rispetto a quelli che stanno prendendo campo, a quanto pare sulla testa di molti? Che Rimini avesse bisogno di un nuovo mercato coperto non ci sono dubbi, ma le condizioni che si stanno concretizzando per arrivare a quell’obiettivo, forse dovrebbero richiedere un supplemento di riflessione.
Cominciamo col dire che le frasi virgolettate si trovano nello “schema di convenzione”, redatto da Renco, che è parte integrante dei documenti di gara relativi al nuovo mercato coperto (al capitolo 25.3: “Attività consentite all’interno dell’opera”) che, va ricordato, prevede il termine dell’11 aprile prossimo per la presentazione delle domande. La rivoluzione è vicina, insomma, ma in Comune attendono fiduciosi, come alla fermata del tram, che arrivi il nuovo gestore. Tranquillo e beato ieri sera in consiglio comunale è apparso anche l’assessore alle attività economiche Juri Magrini, che non vede problemi di sorta per l’avvenire e si augura solo che non manchino le domande di partecipazione al bando, quando invece solo immaginare cosa potrebbe accadere alla già martoriata viabilità di Rimini con il trasferimento temporaneo del mercato nell’area del Settebello dovrebbe far venire la pelle d’oca. Ma prima di riferire quello che è successo in consiglio, vediamo un’altra questione importante. Riguarda la “risoluzione per inadempimento del concedente” (40) ed è contenuta sempre nello schema di convenzione.
Avvertimento per chi legge: quando si parla del concedente si fa riferimento al Comune di Rimini:

«3. Qualora intervenga la risoluzione del Contratto ai sensi del presente articolo, il Concedente deve corrispondere al Concessionario, oltre al pagamento degli importi eventualmente maturati ai sensi del Contratto e non ancora versati:
a) il valore dell’Opera realizzata conformemente alla Documentazione Progettuale approvata, come risultante dal Certificato di Collaudo con esito positivo, più gli oneri accessori, al netto degli ammortamenti e del Contributo ove non già dedotto; ovvero, nel caso in cui l’Opera non abbia ancora superato la fase di Collaudo, i costi indicati dai documenti nella contabilità dei lavori ed effettivamente sostenuti dal Concessionario per la realizzazione delle Opere eseguite conformemente alla Documentazione Progettuale approvata al netto del Contributo eventualmente già corrisposto dal Concedente ai sensi dell’articolo 21 ove non già dedotto;
b) le penali e gli altri costi sostenuti o da sostenere dal Concessionario in conseguenza della risoluzione del Contratto, ivi inclusi gli oneri derivanti dallo scioglimento dei contratti di copertura del rischio di fluttuazione del tasso di interesse;
c) un indennizzo, a titolo di risarcimento del mancato guadagno, pari al 10 per cento del valore delle opere ancora da eseguire ovvero, nel caso in cui l’Opera abbia superato la fase di Collaudo del valore attuale dei ricavi risultanti dal documento 8 piano economico finanziario (PEF) allegato al Contratto per gli anni residui di Gestione della Concessione.
La somma degli importi di cui alle lettere a), b) e c) si intende al netto di quanto già corrisposto dal Concedente al Concessionario o comunque incamerato da quest’ultimo».

E’ previsto naturalmente che la concessione possa essere revocata dal Comune di Rimini, per motivi di pubblico interesse, ma in questo caso «si applica l’articolo 40, commi 3, 4 e 5», e il 3 è quello citato sopra che si compone dei commi a, b e c. Secondo l’amministrazione comunale, tutto bene anche su questo fronte?
Ieri sera in consiglio comunale, Matteo Zoccarato, Lega, è tornato a richiamare l’attenzione sul futuro prossimo del mercato coperto, di cui non si sente più parlare, e soprattutto sul destino dei suoi operatori: «Ciò che preoccupa gli addetti ai lavori è lo spostamento verso la struttura provvisoria e il successivo rientro nella nuova», ha detto. «Diverse realtà e in particolare quelle che più caratterizzano e valorizzano il mercato coperto, quantificano ragionevolmente le spese del doppio trasferimento in diverse decine di migliaia di euro, basti pensare a chi dispone delle celle frigorifere e impianti di un certo valore. Pensate cosa può significare spostare due volte impianti di questo genere». Da qui la domanda rivolta all’amministrazione comunale se le spese di “trasloco” saranno totalmente a carico degli operatori e qualora ci fosse qualcuno di loro che decidesse di non aderire alla struttura temporanea (causa spese difficili da sostenere), manterrà comunque il diritto di accedere nel nuovo mercato coperto. Zoccarato ha anche chiesto come verrà gestita la distribuzione delle postazioni sia nella struttura provvisoria che nella nuova e i bandi per quelle attualmente non assegnate, oltre a dei chiarimenti sui canoni.
La risposta è toccata all’assessore Magrini il quale ha esordito dicendo che la mancanza di informazioni lamentata da Zoccarato è dovuta al fatto di essere «in fase di gara». Le spese di “trasloco” saranno tutte «a carico degli operatori concessionari», ha ribadito l’assessore, così come non aderire al trasferimento temporaneo significa incorrere nella previsione della legge regionale, la quale prevede «la revoca nel caso in cui un concessionario non utilizzi la sua concessione per un periodo superiore a 4 mesi». Per la riassegnazione dei posteggi farà fede invece il regolamento comunale che si occupa dei relativi criteri. «Per quanto riguarda i costi legati alla concessione degli spazi, vi è una possibilità nella formazione della concessione che riguarda sia i metri quadrati che le spese comuni, come era già previsto nel piano finanziario discusso in consiglio comunale. In fase di bando di gara è stata inserita una premialità per la proposta che andrà a ridurre queste cifre a vantaggio dei concessionari più piccoli. Vedremo dopo l’11 di aprile e mi auguro che ci siano state domande per poi capire se quella che si aggiudicherà il bando potrà in qualche modo essere migliorata». Con molta probabilità, ha concluso Magrini, «la scelta dell’area che accoglierà la sede provvisoria del mercato coperto sarà quella del Settebello, stiamo valutando con gli uffici la logistica e l’organizzazione della viabilità in ingresso e in uscita sia dei mezzi che dei fruitori». Tutto qui?
Intervistato da Rimini 2.0, il Dr. Mario Ferri di recente ha sollevato un interrogativo preoccupante, di fronte al quale in Comune si registra il più assoluto silenzio. Ha detto che «il precedente della colonia Murri dovrebbe avere insegnato qualcosa» mentre invece l’amministrazione comunale sta incamminandosi, nel caso del mercato coperto, nella stessa direzione imboccata nel 1990, attribuendo ad un soggetto privato, grazie alla costituzione del diritto di superficie, la proprietà della nuova struttura. Questo «costituisce un rischio per l’ente locale, in particolare in caso di conduzione di un’opera esercitata in condizioni di monopolio, con conseguenti riflessi sull’attività degli utilizzatori del mercato coperto». Ma ha anche fatto notare presunte contraddizioni: «l’oggetto della gara appare effettivamente confuso fra l’ipotesi di concessione di costruzione e gestione, in alternativa alla costituzione del diritto di superficie». Per chiarire questo aspetto e permettere all’amministrazione comunale di fornire la propria versione su questa complicata ma importantissima vicenda, una settimana fa abbiamo inviato tre domande, ad oggi senza risposta, agli assessori Magrini e Frisoni: 1) se non sia un rischio da valutare attentamente quello di concedere il diritto di superficie; 2) nel caso si ritenga invece opportuno concedere il diritto di superficie, in base a quali motivazioni ciò avvenga; 3) se si ritenga che sia ancora possibile intervenire, prima che sia troppo tardi, ritirando il bando di gara e predisponendone uno nuovo.

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