Un’altra grana per il Trc: Exquicity in ritardo e la documentazione resta top secret

Un’altra grana per il Trc: Exquicity in ritardo e la documentazione resta top secret

"Slittamento nelle tempistiche di consegna" dei mezzi che devono collegare Rimini a Riccione con la metropolitana di costa. "Verosimilmente" si partirà a ottobre con veicoli ibridi e a metano. I nuovi sono attesi a novembre. Sulle autorizzazioni ministeriali però Pmr non dice una parola. Erbetta (Rinascita civica) attende le carte per far luce sui continui ritardi e sulle responsabilità: ma palazzo Garampi non glieli fornisce.

Il Metromare lo vediamo in fotografia. Anzi, no. Ci mostrano il sostituto in attesa dei nuovi mezzi, che arriveranno in ritardo. E’ l’ultima puntata della telenovela Trc. E’ il presidente di Pmr Massimo Paganelli a comunicare “che, per motivi legati alla catena produttiva del fornitore, e in particolare a causa di un sovraccarico di ordini di nuovi veicoli da parte di clienti a livello globale, l’azienda, Van Hool, ha rappresentato un lieve slittamento dei tempi di consegna rispetto alla tempistica contrattuale prevista”. Lo si è scoperto, fa sapere sempre Pmr, nei giorni scorsi a seguito di “un incontro in Belgio presso la sede del fornitore dei mezzi del TRC per verificare lo stato di avanzamento della fornitura dei parco mezzi del sistema Metromare”. E’ un altro incidente di percorso, tanto che Pmr aggiunge di avere attivato, “come prevede l’accordo contrattuale, anche tutte le procedure per tutelare l’azienda e gli enti soci per lo slittamento nelle tempistiche di consegna”.

Dal fornitore i riminesi hanno così appreso “che i primi mezzi potranno essere consegnati nel mese di novembre 2019, e da novembre potranno quindi essere attivate le necessarie procedure funzionali alla messa in servizio. Era prevista la consegna completa del parco mezzi entro il 2019, corredata delle autorizzazioni e collaudi necessari per poterne avviare il servizio”.

Ma Pmr assicura che il servizio entrerà in funzione nell’autunno prossimo, “così come programmato”, e “si è già adoperata, in accordo con gli altri enti e soggetti coinvolti, per consentire in ogni caso, e verosimilmente già da ottobre, l’avvio dell’esercizio del Metromare con altri mezzi di nuova generazione ibridi e a metano idonei all’esercizio”. Verosimilmente. Cioè probabilmente. Non è una certezza. Questi mezzi ibridi e a metano saranno utilizzati in via temporanea “in attesa del completamento della fornitura del nuovo parco veicolare come da contratto. In questo modo il TRC può seguire l’avvio nei tempi programmati”. Programmati e riprogrammati, visti i diversi annunci che si sono fin qui susseguiti.

“Sono state scelte soluzioni che consentono una rapida fase di start up del sistema, garantendo anche nel periodo temporaneo il mantenimento delle sue caratteristiche innovative, come ad esempio il trasporto bici a bordo, e consentendone un progressivo potenziamento in termini di frequenza e capacità – ad esempio con corse ogni 7 minuti – con l’arrivo dei nuovi mezzi una volta che sarà a disposizione la flotta di Exquicity“, conclude Paganelli.

L’opinione pubblica è costretta a sorbirsi i continui proclami. Una volta le tempistiche sono esternate dall’assessore Frisoni, un’altra dall’assessore Montini, un’altra ancora da Paganelli. Ma come stanno davvero le cose? Perché si continua a posticipare e ad incassare ritardi?

Il consigliere di Rinascita civica Mario Erbetta ha chiesto di poter vedere le carte, presentando una interrogazione in consiglio comunale: era il 26 giugno scorso. Ha reclamato il carteggio col ministero dei Trasporti e la ditta appaltante dei mezzi, il contratto con Start e altro. Ma già 15 giorni prima le stesse richieste le aveva inoltrate con mail. “Il 2 di luglio mi risponde l’assessore Frisoni: “in ragione della corposa ed estesa richiesta di materiale non sarà possibile fornire riscontro in 5 giorni… si sta provvedendo al reperimento di quanto necessario presso gli enti competenti in materia…” . Così racconta Erbetta. Ma l’amministrazione comunale non dispone in tempo reale di tutta la documentazione predisposta sul Trc? Com’è possibile visto che palazzo Garampi è socio di maggioranza in Pmr, detiene quasi il 25% del capitale sociale in Agenzia Mobilità Romagnola e circa il 22% in Start Romagna?

Erbetta non la beve: “Oggi la notizia di problemi per la consegna dei mezzi, con ritardi e minacce di cause alla ditta appaltante e che si partirà in via sperimentale con i mezzi a disposizione ad ottobre, ma autorizzazioni da parte del Ministero non sembra ci siano”. Non solo. “Violando tutte le norme dello statuto e del regolamento comunale (sono passati anche i 30 giorni per l’ulteriore richiesta dilatoria prevista senza alcuna altra comunicazione) nulla mi è stato consegnato, neanche parzialmente. Questa poca trasparenza dell’amministrazione comunale riminese rappresenta il totale disprezzo che questa giunta ha verso noi consiglieri di minoranza. Mai che le risposte scritte urgenti entro 5 giorni vengano effettuate per tempo. Mai che richieste di documentazioni o dati ci vengano forniti in modo celere. Un ostruzionismo al quale il presidente del Consiglio comunale dovrebbe mettere fine ma non lo fa essendo ormai di parte. La mancata consegna della documentazione da me richiesta per il Metromare lascia molto da pensare. Cosa c’è in quella documentazione richiesta che non deve essere letta? Forse l’evidenzia di responsabilità per i ritardi effettuati? Perché ci continuano a prendere in giro con comunicati trimestrali di prossima partenza del Metromare? Prima gennaio, poi maggio, poi settembre, ora ottobre ma senza avere ancora l’autorizzazione ministeriale. Se va bene, per me partiamo nella primavera del 2020 (nelle linee di mandato il sindaco indicava la partenza nel 2017) ma l’assessore Frisoni non lo dice e non mi fornisce i documenti richiesti. Se questo è il modo di amministrare un Comune decidetelo voi. Da parte mia penso che bisogna andare a fondo sul tema perché ne vedremo delle belle. Presidente Zoccarato (a capo della seconda commissione “controllo e garanzia”, ndr) faccia al più presto una seconda Commissione per capire meglio quello che sta accadendo”.

Sul Metromare continuano ad aleggiare molti misteri. Troppi. Se invece si volesse cominciare a prendere qualche misura protettiva, un viaggetto a Sarsina per i timonieri del Metromare (magari portandosi dietro un plastico del Trc) bisognerebbe metterla in agenda quanto prima.

Gli “intoppi” del Trc non sono a Roma ma a Rimini: ecco perché il Metromare non parte

COMMENTI

DISQUS: 0