Perché a Rimini le farmacie sono ancora un investimento (ma altrove no)

Perché a Rimini le farmacie sono ancora un investimento (ma altrove no)

Spendiamo 35 milioni in farmaci, in flessione contenuta (-1,51%) rispetto a tutte le altre provincie.

Le farmacie sono sempre più in difficoltà, ma non a Rimini: far quadrare i bilanci è diventata un’impresa impossibile in tutta la regione, tranne che da noi. Se la cosa può consolare, infatti, a Rimini gli affari vanno meno peggio che altrove. Vediamo i numeri.

In questi giorni si stanno esaminando i budget e i bilanci delle varie aziende comunali farmaceutiche ed emerge più di un elemento di preoccupazione. Secondo i dati della Regione, la spesa convenzionata pro capite è di 98,67 euro contro una media nazionale di 130,18 euro. Le ricette sono in diminuzione del 2,34 per cento, la spesa netta è calata del 3,9 per cento. Uno dei motivi di questa flessione è da ricercare nelle politiche Ausl che hanno introdotto un più marcato ricorso alla distribuzione diretta dei farmaci in ospedale. Questa la flessione delle ricette e della spesa nei distretti romagnoli.

A Rimini, come detto, la diminuzione è meno marcata rispetto agli altri distretti sanitari. Le ricette sono state nel 2016 poco meno di 2,7 milioni mentre la spesa è stata di circa 35 milioni di euro. Si tratta di una flessione ma contenuta: -1,51 per cento. Nella nostra provincia il calo è meno marcato rispetto al resto della Romagna, dove si è perso il 2,48 per cento. Le cose dal punto di vista della spesa vanno malissimo a Forlì (-5,6 per cento) e a Cesena (-7 per cento). Perde meno Ravenna (-3,3 per cento). In tutta la Regione si sono spesi oltre mezzo miliardo di euro in farmaci nel 2016. Nella tabella sottostante, il numero totale delle ricette nei quattro distretti romagnoli.

I dati si riferiscono al 2015-2016
Fonte: Regione Emilia Romagna

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