Nel progetto di ampliamento e ristrutturazione generale, l'ospedale Villa Maria avrebbe voluto creare un collegamento fra il parcheggio e la struttura, attraverso un passaggio nelle mura malatestiane (guardare le foto per capire in che stato versano). La Soprintendenza ha detto no.
Speriamo che gli organizzatori del Meeting di Cl riescano a fare un posto al tavolo dei relatori di quest’anno anche al sindaco di Rimini Andrea Gnassi e ad un rappresentante della Soprintendenza di Ravenna. Perché uno dei temi portanti della nuova edizione che si apre il 20 agosto in Fiera è quello dei muri: abbattere muri. Molto scontato, moltissimo abusato, in buona parte contrario alla cultura cristiana che ha edificato l’Europa, questo tema dei muri, ma tant’è… nella sua smania di inseguire le parole d’ordine che escono da Santa Marta, il Meeting scivola sempre di più verso una deriva irenista, dialogante a prescindere, e sul sito internet dell’evento ha anche creato una sezione che si chiama “il Meeting in uscita”. Piaggeria francescana.
Muri, si diceva. Quel che sta accadendo alle mura malatestiane (fino a prova contraria) nelle quali sono state ricavate aperture vistose e oggetto, fra le altre cose, di un esposto già presentato alla procura della Repubblica di Rimini, è cronaca di mesi.
Comune di Rimini e Soprintendenza sostengono che va tutto bene, che la passerella può essere ancorata alle mura, che le “asole” verranno poi rammendate a dovere. Comitati, esperti, associazioni per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e da ultimo anche Vittorio Sgarbi, dicono invece che il nostro Malafesta stavolta ha sbagliato di grosso e che lascerà un brutto, anzi orribile, segno indelebile sulla storia della città e dei suoi monumenti.
La Soprintendenza ha autorizzato senza colpo ferire. Quelle mura, già restaurate, così belle e ordinate, massicce nella loro uniformità, si possono perforare. I mattoni vengono frantumati, in parte polverizzati (basta vedere in certi momenti l’acqua sottostante i lavori colorarsi di rosso), ma va bene così.
A poche centinaia di metri di distanza dal ponte di Tiberio, invece, la Soprintendenza le mura malatestiane ha deciso di salvaguardarle. Ospedale Villa Maria: nel 2012 viene annunciato l’importante progetto di riqualificazione (costo circa
11 milioni di euro) che trasforma in toto la struttura, oggi ben riconoscibile dal nuovo “involucro” esterno. Il progetto prevede anche il miglioramento dell’accessibilità, sia per superare le barriere architettoniche e sia incrementando i posti auto grazie alla nuova area di proprietà su viale Matteotti (1.200 mq). Qui i progettisti prevedono “un percorso di attraversamento del muro storico per creare il collegamento diretto tra il parcheggio e l’Ospedale”. Questo spiegavano i vertici di Villa Maria quando si trattava di illustrare alla stampa il restyling generale di tipo funzionale, tecnologico e di immagine. Ma a cinque anni di distanza che cosa resta da realizzare? Indovinate! Proprio l’attraversamento del muro storico. Perché? Chiedendo alla direzione di Villa Maria si ottiene questa risposta: per “problematiche di ordine autorizzativo e di ordine tecnico-esecutivo”. La Soprintendenza non ha dato il via libera, come ha fatto invece per il progetto del Comune di Rimini. E guardate dalle fotografie in quale stato versa il muro che divide il parcheggio dalla Villa Maria. Due mattoni due misure.
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