A Rimini ufficialmente solo il 5% degli alberghi accetta il bonus vacanze

A Rimini ufficialmente solo il 5% degli alberghi accetta il bonus vacanze

Stando alle adesioni raccolte dal portale promosso da Federalberghi, Italy Hotels, nel capoluogo della nostra provincia appena 58 strutture alberghiere aprirebbero le porte ai vacanzieri muniti di “tax credit". Ancora meno a Riccione, Cattolica, Bellaria. Ma l'apparenza inganna. Sono circa il triplo coloro che dicono sì al bonus per tentare di risollevare un po' una stagione assai critica, magari ponendo condizioni particolari: non lo applicano per un weekend ma solo per un periodo superiore.

Cosa abbia partorito il gigante lo si potrà dire con certezza solo al termine della stagione, che comunque di bilanci ne trarrà anche altri e ben più importanti. Ma ad oggi il bonus vacanze, stando ai dati ufficiali, ha dato alla luce un minuscolo topolino.
Il test ce lo fornisce il portale www.bonusvacanze.italyhotels.it, promosso da Federalberghi. L’organizzazione presieduta da Bernabò Bocca ha invitato i propri associati ad aderire, spiegando che “il servizio è completamente gratuito e non sono dovute commissioni sulle prenotazioni”. Ma con scarsi risultati: circa 1.200 su scala nazionale hanno risposto all’appello. Il prodotto che secondo il governo Conte e in particolare il ministro del Turismo Dario Franceschini, avrebbe dovuto spingere le vacanze degli italiani nelle splendide località del Belpaese, ha da subito mostrato i suoi limiti “strutturali”. Un albergatore riminese di vecchia data come Antonio Mantuano, alla domanda “il bonus vacanze serve a qualcosa?”, tranciò di netto: “Ma si figuri…, dobbiamo pagarlo noi. Io non ho un franco e devo prestarli allo Stato?”
Sta di fatto che facendo una ricerca questa mattina sul sito collegato a Federalberghi, a Rimini risultano solo 58 hotel che accettano il bonus vacanze. Su oltre 1000 strutture alberghiere aperte. Stando ai dati ufficiali tratti dalla statistica regionale, nel 2019 sarebbero stati 1.098 gli alberghi (per 36.229 camere e 70.118 posti letto). Ma alcune decine di hotel hanno deciso di non riaprire, chiedendo la sospensione dell’attività al Suap del Comune di Rimini. Se considerassimo anche solo 1.030 alberghi in funzione (numero che ci viene fornito dal Comune), la percentuale di quanti accettano il bonus vacanze sarebbe del 5,63%. Così suddivisa: trentanove hotel 3 stelle, dodici 2 stelle, due 1 stella e quattro 4 stelle. In questa lista non compaiono nemmeno gli alberghi gestiti dai vertici dell’associazione albergatori di Rimini o di Promozione alberghiera. Ma non è detto che gli stessi non applichino il bonus vacanze.
Abbiamo potuto verificare che diversi alberghi, pur non comparendo nell’elenco di bonusvacanze.italyhotels.it, in realtà “l’aiutino” lo accettano. Magari pongono delle condizioni, ad esempio sul numero dei giorni da trascorrere. Tanto per intenderci: per un weekend c’è chi non lo applica il bonus vacanze ma per un periodo più lungo sì. Considerando anche coloro che lo accettano pur non essendosi registrati su bonusvacanze.italyhotels.it, è molto probabile che il numero possa triplicare e salire intorno a 180.
Eppure a Rimini, sempre stando ai riscontri ufficiali che si possono ottenere dal sito bonusvacanze.italyhotels.it, gli alberghi che aderiscono sono più che in tutte le altre località della costa e della regione. A Riccione sono appena 31, Cattolica 23, Misano 11, Bellaria Igea Marina 2, Cesenatico 20, Cervia-Milano Marittima 17, Ravenna 10. Bologna 4, Parma 2. In Emilia Romagna risultano 241 hotel. Che è il numero più alto se messo a confronto con altre regioni a forte vocazione turistica balneare. La Toscana 115, la Liguria si ferma a 72 hotel registrati su bonusvacanze.italyhotels.it, il Veneto 128, la Puglia 29, la Sardegna 35, la Calabria 20 e così via.
Ieri si è riunito il “Tavolo di accesso al credito” e il prefetto ha raccolto l’sos lanciato proprio sul bonus vacanze, “atteso che l’ormai avviata stagione turistica necessita di un sostegno reale che l’erogazione dello stesso contribuirebbe a rendere efficace con particolare incisività stimata nell’ordine di almeno il 30%-40% rispetto alle prenotazioni”. Cosa è emerso al vertice che ha visto la presenza dei rappresentanti di Banca d’Italia, Comune di Rimini, Abi nazionale e regionale, Agenzia delle Entrate, banche, forze dell’ordine e albergatori? “La riunione ha consentito a tutti gli attori di poter esprimere anche le rispettive criticità che vedono gli albergatori in sofferenza per la complessità di attribuzione del beneficio e le banche in difficoltà, rispetto alla norma, soprattutto in relazione all’imputazione di bilancio della voce, con conseguente diverso impatto fiscale”.
Abi e Federalberghi lo scorso giugno hanno stipulato un accordo e anche ieri l’associazione bancaria italiana “si è impegnata a fornire ai propri associati, dopo averne sviluppato caratteristiche e possibilità in rapporto alle vigenti disposizioni, una idonea procedura in grado di favorire l’accesso al beneficio stabilito”. Ma al di là del burocratese, la sostanza è stata ben riassunta dal prefetto: “l’importanza del fattore tempo per una provincia, come quella riminese, in cui il turismo incide fortemente nell’economia del territorio ed impatta enormemente sul piano sociale ed occupazionale“.
Poi c’è l’accordo fra Promozione alberghiera e Marr, che consente di “monetizzare” subito i rimborsi legati al bonus vacanze, praticamente con la possibilità di spendere il credito facendo acquisti alla Marr. Secondo Antonio Carasso questo «spingerà tanti gestori di hotel ad accettare finalmente il bonus vacanze, potendo contare su liquidità immediata» (Carlino di oggi).

ItalyHotels, bonus vacanze

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