Airiminum porta a casa la gestione del “Fellini”. Non è una sorpresa, ecco perché

Airiminum porta a casa la gestione del “Fellini”. Non è una sorpresa, ecco perché

Ora un bel "noi l'avevamo detto" ci sta proprio bene. L'aggiudicazione provvisoria del bando Enac è andata alla cordata che un po' tutti avevano sotto

Ora un bel “noi l’avevamo detto” ci sta proprio bene. L’aggiudicazione provvisoria del bando Enac è andata alla cordata che un po’ tutti avevano sottovalutato. Era il 29 luglio scorso quando scrivevamo “Airiminum, la cordata con regia riminese che punta ad aggiudicarsi il bando Enac“. E concludevamo con una frase abbastanza netta: “Potrebbe essere proprio Airiminum la vera sorpresa, che nessuno aveva previsto, nell’aggiudicazione del bando”. Eccola la sorpresa che si è puntualmente avverata.
L’ordine d’arrivo dei quattro pretendenti vede, dopo Airiminum, Aviacom, la russa Novaport e il Consorzio Rimini-San Marino.
Dalle iniscrezioni raccolte da Rimini 2.0, Airiminum ha avuto la meglio nei confronti dei concorrenti su tutta la linea, cioè nell’offerta sia sul piano organizzativo che economico-finanziario, risultando prima in tutti i punteggi. Chi ha vinto, almeno in questa prima fase, non ha invece offerto nemmeno 1 euro per la famosa “busta c” (solo la cordata russa ha riempito anche questa casella). Come si ricorderà, il bando indetto dal curatore fallimentare andò deserto (qui dentro c’era sia l’alienazione dei beni aziendali e sia la partita del personale della fallita Aeradria) e se Airiminum avrà l’aggiudicazione definitiva potrà decidere che farne delle due questioni. Per il personale, dunque, le incertezze restano tutte aperte.

E’ presto per tirare le somme, ma la prima domanda da porsi è perché Airiminum sia risultata la prima della classe. E’ vero che, come anticipò Rimini 2.0, ha potuto contare su nomi ed esperienze del settore, come Laura Fincato, così come su tutto il lavoro preparatorio fatto dalla Provincia di Rimini, dalla fase di Eurafrica merchant spa in qua, fino a tutto il lavoro messo in piedi per scongiurare il fallimento. Ma i bene informati sostengono che la squadra di Airiminum abbia beneficiato anche di tecnici che siedono sulla tolda di comando anche nella gestione del curatore fallimentare. Ecco perché, con gli uomini giusti ai posti giusti, Airiminum è partita con uno scatto in più, potendo tarare al millimetro le offerte.
Un altro dato significativo è che si parla già di un possibile feeling fra la prima e la seconda cordata, Airiminum e Aviacom. La seconda nello scalo di Forlì e la prima (forse “insieme” alla seconda) nello scalo di Rimini. L’incastro sembra perfetto, forse troppo. Va anche detto che per spegnere possibili ricorsi, Airiminum potrebbe avere tutto l’interesse a sedersi al tavolo coi secondi arrivati. Non è escluso, però, che quantomeno la cordata russa faccia qualche pensierino (non a caso nelle scorse settimane è stato solevato il tema della fideiussione non a norma di bando) a buttarla sulle carte bollate. Certamente quasi tutti opteranno prima di tutto per andare a vedere le carte per capire bene l’esistenza di eventuali appigli.

Airiminum è di fatto ancora in gran parte un “buco nero”. Si parla di cordata ma non si sa da chi sia formata, tranne Laura Fincato. Si sa per certo che a Rimini il progetto ha raccolto varie adesioni (e c’è anche qualcuno che vorrebbe salire in corsa per aggiungersi alla cordata iniziale e non è detto che la compagine non venga allargata) già formalizzate, ma tutti se ne stanno coperti. Ad oggi a fare una visura camerale non si scopre niente di nuovo in fatto di nomi, e vengono fuori i soliti personaggi.

Che succede adesso? Come ha reso noto nei giorni scorsi l’onorevole Arlotti dopo avere incontrato il presidente Enac Vito Riggio, il 22 ottobre si riunirà il Cda Enac per ratificare l’esito di gara. L’intenzione sembra quella di fare presto e arrivare prima possibile alla aggiudicazione definitiva. E’ probabile però che occorrano 10-15 giorni di tempo in più rispetto alla scadenza della gestione provvisoria fissata al 31 ottobre. Quindi con il necessario intervento del Tribunale per una proroga di un mesetto, ma pure meno. Anche se una chiusura così breve probabilmente non sarebbe un dramma per nessuno. Resta poi aperto il pronunciamento della Cassazione rispetto al ricorso sul fallimento della società Aeradria SpA, che sulla carta potrebbe anche rimettere tutto in gioco e non si sa bene quali tempi possa avere questa pronuncia.

Ad essere felici per questo primo esito sono in diversi a Rimini (ma non solo). Oltre agli aggiudicatari in via provvisoria, che probabilmente avranno già brindato, anche i palazzi della pubblica amministrazione, a partire da Stefano Vitali e Andrea Gnassi. Che hanno subito cantato. Ci sarà un motivo, no? Il principale è che molti soggetti noti e habitué delle vicende Aeradria non cambiano poi di molto rispetto al recente passato, al presente e al futuro del “Fellini”.

Gnassi e Vitali. “Sono senza dubbio positive le notizie che giungono oggi da Roma e relative alla procedura attivata da ENAC per l’assegnazione della gestione dello scalo aeroportuale di Rimini. Al di là di chi si sia aggiudicato la gestione provvisoria, su cui ENAC nei prossimi giorni espleterà tutte le verifiche stabilite dalla legge, vanno adeguatamente rimarcate modalità e tempistiche, perché queste rappresentano oggi la migliore garanzia per la continuità operativa di un’infrastruttura strategica e indispensabile per il nostro territorio”, ripetono i due in coro.
“Nei mesi passati, come istituzioni locali, avevamo rivolto ad ENAC la richiesta del ‘fare presto, fare bene’, in condivisione e in sinergia con il Signor Prefetto, il tessuto socioeconomico riminese e l’attuale curatore dell’aeroporto ‘Fellini’. E’ evidente oggi come non lo ‘scommettere’ sullo scalo ma il ribadire la strategicità per l’economia e il territorio riminese del ‘Fellini’, abbia trovato un preciso riscontro sul mercato. Infatti l’interesse per la gestione prima, dimostrato dalle offerte di quattro gruppi, e il tempismo con cui ENAC sta espletando le procedure ora, sono precisi segnali nella direzione di mantenere intatte e operative anche in futuro le potenzialità del ‘Fellini’. Crediamo che a questo punto, con una procedura avanzatissima e solida, sussistano tutte le condizioni affinché l’aeroporto non debba perdere neanche un giorno o un’ora della sua capacità operativa. Come istituzioni, e interpretando il senso del patto di responsabilità siglato insieme alla comunità nel suo insieme, auspichiamo che siano attivati e attuati tutti i percorsi affinché tutto ciò avvenga”.

Forse avrebbero fatto bene a tacere, vista la debacle di Aeradria e relativi azionisti. Invece cantano, e anche subito.

COMMENTI

DISQUS: 0