«All’esame della Corte dei conti i lavori eseguiti due volte sul nuovo lungomare Tintori»

«All’esame della Corte dei conti i lavori eseguiti due volte sul nuovo lungomare Tintori»

Per il sindaco è il lungomare più bello del mondo, per altri sarebbe pieno di difetti e adesso c'è anche chi lo candida all'attenzione dei magistrati contabili perché si esprimano su un eventuale danno erariale procurato alle casse comunali. Come il consigliere Gioenzo Renzi: «Non si possono spendere i soldi in opere che poco dopo vengono distrutte».

Inaugurato ad agosto, il primo tratto del lungomare Tintori è nuovamente un cantiere. Nulla di strano per la parte più a monte che arriva fino a via Paolo e Francesca, dove era già chiaro che a stagione conclusa sarebbe partito l’intervento attualmente in corso di realizzazione. Ma le ruspe hanno distrutto anche parti rilevanti delle opere completate nell’estate 2020 e questo potrebbe rappresentare un «danno erariale». Lo ha detto ieri sera il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi, presentando una interrogazione dettagliata nella «accusa» e anche nelle domande poste alla giunta.
La notizia è nota e solleva parecchie perplessità. Renzi l’ha ripercorsa dagli inizi, cioè dal progetto esecutivo del lungomare Tintori che la giunta ha approvato il 2 maggio 2019 con la relativa spesa. «Durante l’esecuzione dei lavori consegnati il 25 novembre 2019 è emersa la necessità di introdurre alcune modifiche per circostanze dichiarate impreviste e imprevedibili al momento della presentazione, attinenti principalmente alla realizzazione dei sottoservizi, spostamenti di impianti e reti non previsti in progetto», ha detto il consigliere. Poi i lavori «sono proseguiti con la realizzazione della pavimentazione in legno, con la fornitura e posa in opera del tappeto erboso rotoprato, con l’installazione di 13 nuovi pali per la pubblica illuminazione, tant’è che le opere realizzate sono state inaugurate nell’agosto 2020». E inaugurando questo tratto con la «palestra a cielo aperto», il primo agosto, il sindaco annunciava il nuovo avanzamento del cantiere a partire dal mese di settembre, ma solo «verso monte, verso gli alberghi e poi, mentre lavoreremo al Piano spiaggia, verso sud, verso gli altri tratti del lungomare». Invece non è solo verso monte che si sono mosse le ruspe, ma anche sul prato che la scorsa estate veniva irrorato con zampilli d’acqua.
«Solo dopo l’inaugurazione, il 13 ottobre 2020 la giunta comunale ha approvato la perizia suppletiva e di variante per l’importo di euro 646.209 e le modifiche dei lavori del tratto 1 del lungomare Tintori. Le opere riguardano principalmente la necessità di eseguire lo spostamento di sottoservizi e reti a servizio delle aree di lungomare Tintori e dell’arenile, le reti di distribuzione gas, energia elettrica, fogne e acquedotto, non previsti in oggetto».
Morale, «dopo sei mesi dalla inaugurazione di agosto il prato realizzato è stato sradicato, i camminamenti creati sono stati distrutti, il sottostante terreno sventrato dagli scavi per la collocazione dei grossi tubi della condotta fognaria e dell’acquedotto». Ma è mai possibile?
Da qui una raffica di domande poste alla giunta comunale:
«se l’avvio dei lavori del lungomare Tintori non doveva, come da prassi, essere preceduto dalla acquisizione dei pareri di legge e comunque dalla conoscenza della presenza delle reti e dei servizi publici, quali acqua potabile, fognature, gas e rete elettrica; se gli scavi in corso per installare i grossi tubi della nuova rete fognaria e dell’acqua, non dovevano precedere le opere di rifacimento del tratto di lungomare Tintori con la sua copertura a prato e la realizzazione dei camminamenti; se è regolare l’approvazione di una perizia di variante suppletiva a lavori finiti e comunque per lavori decisi nel primo periodo del cantiere; se sono state collaudate con l’emissione del relativo certificato di collaudo opere che sono state oggetto a lavori completati della perizia di variante suppletiva; se è regolare che vengano eseguiti nuovamente i lavori di scavo, di interro, camminamenti e manto erboso e altre opere di rifinitura già completate nell’estate 2020, lavorazioni che si presume vengano nuovamente eseguite dopo la posa delle nuove condotte per completare la parte di lungomare interessato; se è stato valutato che le opere completate nell’estate 2020 e che vengono radicalmente distrutte con l’eliminazione di parti rilevanti, non costituiscano danno erariale».
In attesa delle risposte, che Renzi ha chiesto di poter avere urgentemente in 5 giorni, per la giunta ha fornito le prime spiegazioni l’assessore Jamil Sadegholvaad.
«I lavori non è che vengano rifatti due volte, noi l’abbiamo detto sin dall’inizio che c’era un primo stralcio che andavamo a realizzare entro l’estate 2020, poi le tempistiche si sono allungate per le note vicende del ritardo nella fornitura del legno (causa Covid) dal Brasile, ma è sempre stato chiaro che i lavori erano organizzati in due stralci, con finanziamenti distinti: c’era la parte dell’innalzamento del lungomare contro l’ingressione marina, si creava un terrapieno che abbiamo voluto riempire con un rotoprato, e poi c’era il secondo stralcio che interessa la parte a monte della pavimentazione in legno, ed è sempre stato detto che sarebbe stato realizzato in seguito e i lavori sono partiti da qualche settimana». Qui, ha spiegato l’assessore, «si andranno a realizzare una pista ciclabile, un percorso carrabile, aree giochi per bambini e giochi d’acqua; i tubi che si vedono riguardano i sottoservizi del secondo stralcio. Se avessimo fatto contestualmente i due stralci, questo avrebbe significato pregiudicare l’accesso a tutta l’area fra via Beccadelli e piazzale Kennedy per un anno abbondante, si è organizzato quindi il cantiere in questo modo. Dove c’era il marciapiede in porfido passerà la pista ciclabile, a fianco il percorso carrabile e dove ci sono attualmente giardinetti è prevista una riqualificazione generale che darà vita ad un intervento bello e funzionale».
Ma il consigliere di minoranza non si è detto per nulla soddisfatto: «Ribadisco che molte delle opere che sono state realizzate nell’estate 2020, come la copertura del prato e come i camminamenti, sono stati radicalmente distrutti con gli interventi in corso per la realizzazione della fognatura e della condotta idrica. Questi scavi dovevano precedere le opere di rifacimento del tratto di lungomare, mentre adesso dovranno essere realizzate di nuovo. Dinnanzi a questo modo di intervenire, visto che l’amministrazione non sapeva neanche dove erano, e se c’erano le condutture, penso che si debba richiamare l’attenzione della Corte dei conti. Chiederò l’interessamento e metterò a conoscenza la Corte dei conti di come l’amministrazione comunale sta procedendo con questo cantiere, mi sembra doveroso per i cittadini, perché non si possono spendere i soldi in opere che poi vengono distrutte».

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