Altra fiera altro ingorgo: a Rimini giornate da incubo per il traffico

Altra fiera altro ingorgo: a Rimini giornate da incubo per il traffico

In pieno svolgimento il salone dedicato all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Ma in fatto di interminabili file non c'è mai niente che si rinnova in città. E stamattina ho viste cose che voi umani...

“Key, the Energy Transition Expo”: si tratta di una fiera internazionale che in questi giorni si sta svolgendo nel quartiere fieristico di Rimini dal 28 febbraio al primo marzo. Scusate la puntigliosità, ma per quei pochi che non conoscono bene l’inglese (io per primo), la fiera raduna operatori, amministratori e privati che hanno a cuore il recupero di materia ed energia per uno sviluppo e una transizione sostenibile, come si legge nei comunicati stampa degli organizzatori. Una fiera che nata per la prima volta nel 2023, alla seconda edizione ha già visto lievitare gli espositori da 600 a 800. Bene, qualcuno penserà che questo tema interessa solo gli albergatori che in questi giorni hanno riempito gli hotel con clienti che in genere non questionano sul prezzo. Invece no, perché chi come me abita alle Celle e non solo, ma in pratica tutti coloro che solcano le strade con qualsiasi mezzo privato o pubblico o che abitano in città o periferia, si trova in un “casino metropolitano” che poco o nulla ha a che fare con il cambiamento e il recupero energetico e sostenibile. Anzi, la qualità dell’aria, con questi maxi ingorghi, risulta notevolmente peggiorata. Rimini 2.0 ne ha parlato più d’una volta.
Tra i mille esempi, ve ne faccio uno del quale sono venuto a conoscenza dai diretti interessati. Una dirigente scolastica in pensione che abita a Viserba, a duecento metri dal mare, nella mattinata odierna aveva in programma un lungo viaggio ferroviario per raggiungere una città della Puglia nella quale si svolgeva un congresso di due giorni dei dirigenti di una sigla che opera nel mondo della scuola. Fatemi raccontare questa storia che, se non fosse seria, avrebbe qualcosa di piuttosto divertente. Col marito che l’accompagnava in auto, per fare i 3,7 chilometri del percorso da casa fino alla stazione ferroviaria (in condizioni normali ci vogliono una decina di minuti facendo la via Coletti o qualcuno in più facendo la via Sacramora) sono partiti da casa verso le 7,50. Il treno partiva da Rimini alle 9,20. Lungo il percorso aumentava il flusso di auto e diminuiva la velocità. Fino al completo imbottigliamento all’altezza della rotonda di Rivabella nei pressi dell’hotel Baby. In auto la signora, il cui temperamento fumino veniva mitigato dalla pazienza e dall’invito alla calma del marito, si spazientiva sempre più: “Caspita! Se continuiamo così, non ce la faccio a prendere il treno!”. Il marito cercando di renderla più tranquilla, le ha suggerito di prendere il treno successivo. Col risultato che la dirigente si agitava ancor di più: “Ho già pagato il biglietto anche della mia amica per quel treno… lascia perdere!”. Verso le 8,33 fermi a quella rotonda la signora prende la decisione: “Lasciami qui, vado a piedi!”. “Ma la valigia?” le chiede il marito. “Vado senza”, e comincia ad avviarsi a passo piuttosto deciso sui via Coletti percorrendo i due chilometri che ancora la separavano dalla stazione. Alle 9,19 il marito, che con l’auto era ancora all’altezza di via Gulli, riceve la telefonata della moglie che gli comunica: “Ce l’ho fatta: sono arrivata 4 minuti prima che il treno partisse. Per fortuna nella borsa ho anche qualche indumento intimo!”.
Ora questo vi farà forse sorridere ma non si può continuare con una situazione che imprigiona nell’auto ogni volta che una fiera apre i battenti. Con le uniche modifiche sulle strette rotonde cittadine, con corse dei bus potenziate in certe ore ed anche una maggiore presenza dei vigili nelle strade che, con la mascherina antismog non nascondono il volto perplesso, si sbracciano per sveltire il traffico degli automobilisti, spesso ancora assonati e “indecisi a tutto”. Col risultato che in colonna restano anche i bus, che peraltro sono qualche volta semivuoti. E questo problema risale molto addietro negli anni. Praticamente dai tempi in cui l’utilizzo del nuovo quartiere fieristico è andato a pieno regime. Oltre che al completamento del famoso TRC, ora che la fiera nuova è lì, è urgentissimo pensare ad una nuova uscita autostradale e a un enorme parcheggio nei pressi. Come succede per esempio in Germania, dove parcheggi sorgono vicino al quartiere fieristico. Che, dopo aver lasciata l’automobile, si raggiunge a piedi in dieci o venti minuti al massimo.

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