Area Fox: più che il centro storico i parcheggi favoriscono la nuova struttura commerciale

Area Fox: più che il centro storico i parcheggi favoriscono la nuova struttura commerciale

E' prevista «la gratuità del parcheggio (300 posti) a favore dei clienti della struttura commerciale per i primi 90 minuti di sosta su tutti gli stalli». E poi palazzo Garampi cede al privato circa 2mila mq di area pubblica dove attualmente introita quasi 60mila euro dagli stalli ma in futuro dovrà pagare 61mila euro di canone e 40mila per la gestione, con un risultato magro.

Trecento nuovi posto auto a servizio del centro storico. E’ questo che ha raccontato l’amministrazione comunale a proposito del progetto “area Fox” (qui, qui e qui), che vedrà la luce a ridosso delle mura storiche della città tra le vie Circonvallazione meridionale e Donato Bramante. Ma andando a leggere i documenti e in particolare lo schema di accordo fra Comune e proprietari dei terreni, saltano all’occhio alcune cose che aprono un dubbio: dove sta l’interesse pubblico?

Il lotto complessivamente ha una superficie di circa 6.648 mq, di cui di proprietà privata (della marchigiana Fox Petroli) circa 4.674 mq1.974 mq di proprietà comunale, e lambisce il parco Fabbri.
Oltre ai parcheggi, in superficie e interrati, ci sarà un edificio a destinazione commerciale: un piano unico con superficie totale di 1.700 mq.

Partiamo dai posti auto complessivi: 300. «Pubblici e di proprietà pubblica,  privati ad uso pubblico e pertinenziali che restano in proprietà privata»: rispettivamente 120 e 90. Il conteggio dei posti pertinenziali viene fatto su una superficie di vendita pari a circa 1.200 mq («Ipotizzando una superficie di vendita pari a circa mq. 1.200 i parcheggi pertinenziali dovuti per legge risulterebbero quindi pari a circa 90 (novanta) posti auto») ma il centro commerciale potrà misurare fino a 1.500 mq. Leggiamo dall’accordo: «la Società ha quindi elaborato uno studio di fattibilità, indicativo e non prescrittivo, depositato in data 27/7/2017, integrato il 19/12/2017 e il 30/01/2018, che prevede la realizzazione in loco di una medio-piccola struttura di vendita (b1.2 art. 27 delle norme del RUE), con relative dotazioni territoriali, prevedendo a tal fine l’utilizzazione di mq. 1.670 circa di Superficie Complessiva (Sc), con una superficie di vendita (SV) comunque inferiore a mq. 1500». L’accordo stabilisce che «la superficie di vendita della struttura commerciale sarà determinata con certezza in sede di titolo abilitativo, e che al suo variare varia conseguentemente il numero dei parcheggi pertinenziali». Dunque si vedrà a tempo debito.

Il Comune attualmente nel sito interessato dal progetto ha 58 posti auto ai quali se ne aggiungono ulteriori 40 su via Bramante che si connette alla circonvallazione e che nella nuova sistemazione verrà utilizzata come ingresso ed uscita dall’area facendo sparire questo ultimi stalli. Il totale dà 98.
Quando si dice che verranno ricavati 120 posti auto di proprietà pubblica bisogna precisare che il “guadagno” – rispetto ad oggi – è di soli 22 stalli. Ma cosa ottiene in cambio il Comune?
In cambio di 1.974 mq di proprietà pubblica, il Comune riceve dei posti auto in un multipiano (dei solai non un terreno) per i quali dovrà pagare un canone di 61mila euro l’anno per una durata minima di 25 anni. La gestione della totalità (300/310) dei parcheggi sarà in capo al Comune: «la gestione da parte del Comune della totalità dei parcheggi realizzati (pubblici, pertinenziali e privati ad uso pubblico previsti dalla variante al RUE) secondo una gestione efficace ed efficiente improntata all’unitarietà, ma con la previsione della gratuità del parcheggio a favore dei clienti della struttura commerciale per i primi 90′ minuti di sosta su tutti gli stalli». Proprio così. Il parcheggio è gratis per la prima ora e mezza per i clienti del centro commerciale. Ma i cittadini di Rimini, non fruitori del centro commerciale rischiano di rimetterci anche per questo motivo: attualmente i 98 stalli sono gratuiti nei festivi e in orario serale. Ma, si legge sempre nell’accordo, in futuro  «la gestione sarà a tariffe concordate tra l’Amministrazione e la proprietà privata, analoghe per importo a quelle oggi applicate nel centro storico cittadino (es.: piazza Gramsci), ma con possibilità di diversa regolamentazione per gli orari notturni e per i giorni festivi, di modo tale da garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione». Pare di capire che potrebbero venire introdotte soste a pagamento anche nei festivi e in orario serale, cioè h24 per lasciare l’automobile bisognerà sganciare.

Dov’è l’operazione miracolosa annunciata, secondo cui questo parcheggio favorirebbe le attività del centro storico e il decongestionamento delle aree limitrofe dalla pressione del traffico? A prima vista sembrerebbe piuttosto favorire il centro commerciale che si insedierà, che sarà più piccolo per dimensione rispetto al Conad di via della Fiera (2.500 mq) ma accoglierà non pochi clienti che vi si recheranno in auto.
I posti auto rimangono privati, e dopo che l’amministrazione comunale avrà finto di pagare il canone, il privato potrebbe anche decidere di venderli, visto che non manca la richiesta in tal senso perché i parcheggi nel centro storico sono merce rara e valgono oro.

E qual è l’affare economico? L’amministrazione comunale ha prodotto un conteggio. Fino ad oggi ha introitato annualmente per i 58 posti auto 49.010 euro, 845 euro per stallo. Per gli ulteriori 40 posti auto ha calcolato una redditività più basso, 400 euro a stallo (16.000 euro annui), per cui il totale dà 65.010 euro l’anno. Stimando che la gestione dei parcheggi è pari a circa il 10% dell’incasso, l’utile per il Comune è di 58.509 euro. In futuro conta di incamerare 161mila euro l’anno per 300/310 posti auto. Ma di spenderne, fra l’altro, 40mila per la gestione. Quindi?

Incasso (+) 161.200 €
Canone che dovrà corrispondere (-) 61.000 €
Costi di gestione (-) 40.000 €
Utile attuale 58.509 €
Risultato: 1.691 €

Nemmeno dal punto di vista finanziario l’operazione sembra redditizia.

Avremo almeno un’area con del verde pubblico? Pochino pochino. Si parla infatti di «verde pensile, verde verticale e coperture verdi». Tutto questo accade a ridosso dei parchi che hanno visto abbattere un certo numero di piante sollevando la protesta delle associazioni ambientaliste in occasione del passaggio delle condotte del Psbo. E parecchi nuovi alberi messi a dimora, come abbiamo documentato, si sono seccati.
Infine, la Soprintendenza ha chiesto di incrementare «la permeabilità visiva verso le mura storiche cittadine» ma l’impatto del costruito non passerà certo inosservato. Il privato costruirà una rotatoria in via Bramante (che pare subirà una restrizione della carreggiata, almeno stando a quanto si può vedere nei disegni allegati alla documentazione) nella intersezione con via Melozzo da Forlì. A occhio e croce non sembra un affarone per il Comune di Rimini.

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