Aree in fregio e parco del mare

Aree in fregio e parco del mare

«La mia opinione è che una amministrazione comunale, in specie di centro-sinistra, che semplicemente immagina di scendere ad un compromesso con soggetti che hanno usufruito di un bene pubblico senza pagare nulla per anni, sia qualcosa di inaccettabile». Lettera.

Che a Rimini la discutibile vendita di aree che fanno parte integrante delle famose “aree in fregio” al lungomare non abbia trovato riscontri negli organi di informazione è qualcosa di serio e grave, perché di fatto si nega a priori ai cittadini la dovuta conoscenza su cui poi ognuno avrebbe liberamente diritto di esprimere la propria opinione, in specie se questa contestazione viene mossa da Consiglieri Comunali, che agiscono istituzionalmente nel loro ruolo di controllo.
La mia opinione è che una amministrazione comunale, in specie di centro-sinistra, che semplicemente immagina di scendere ad un compromesso con soggetti che hanno usufruito di un bene pubblico senza pagare nulla per anni, sia qualcosa di inaccettabile. Penso in primis agli amministratori del passato che hanno resistito a queste facili soluzioni, rinunciando anche alle relative entrate economiche che gli avrebbero permesso decine e decine di interventi, su cui poi raccogliere consenso ed applausi.
Peraltro sono molti quelli che sostengono che, visto come avvengano i lavori di riqualificazione, quelle aree in fregio non possono che essere alienate, citando in proposito che il buongiorno si è visto nella planimetria del secondo stralcio, che sulle aree in fregio sostanzialmente fotografa l’esistente con tutti gli attuali specifici usi.
Per quanto riguarda il terzo stralcio, invece, nessuno ha mai pubblicato la relativa planimetria, fatto che perlomeno lascia assai perplessi, ma stando ai lavori in corso, dove tutto sembra limitarsi al solo sito del lungomare, viene da pensare che il resto verrà deciso in un secondo momento.
Qualcuno dell’Amministrazione ha accennato ai parcheggi sotterranei, senza spiegare però le modalità di contratto d’uso, anche perché se in questi teorici parcheggi l’accesso avvenisse solo dai relativi alberghi, di fatto si creerebbero dei veri e propri monopoli.
Si badi bene che se l’idea fosse quella di creare delle aree parcheggio interrate, di per sé potrebbe essere anche condivisa, ma gli accessi occorre prevederli dalle strade di penetrazione, modello Riccione, magari pure allargandosi sul sito del lungomare e parimenti stabilendo da subito per le aree sovrastanti, destinazioni a verde pubblico in continuità con quelle del lungomare.
Certamente serviva una programmazione più puntuale, ma la colpa è di chi per nove anni ha lavorato su impostazioni impossibili e fatto “bandi immaginari”, ossia la giunta precedente, ma molti degli amministratori di ieri sono anche quelli di oggi, a partire dall’attuale Sindaco.
Se poi tutto questo è pura fantasia, basterebbe mostrare l’impianto planimetrico generale, aree in fregio comprese.
La mia curiosità specifica è quella di capire come sono state inserite in detta pianta le aree in fregio al lungomare, anche perché sbirciando dalle recinzioni di cantiere sembrerebbe che siano state completamente escluse dai lavori in corso.
Al riguardo le domande diventano molte.

Giulio Grillo

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