Bankitalia ispeziona contemporaneamente Carim e Carisp Cesena

Bankitalia ispeziona contemporaneamente Carim e Carisp Cesena

Il 4 febbraio gli ispettori di Bankitalia sono entrati nella Cassa di Risparmio di Rimini per iniziare una nuova verifica. Ieri, a nemmeno una settima

Il 4 febbraio gli ispettori di Bankitalia sono entrati nella Cassa di Risparmio di Rimini per iniziare una nuova verifica. Ieri, a nemmeno una settimana di distanza, altri ispettori di Palazzo Koch hanno fatto ingresso nella Cassa di Risparmio di Cesena. Non si può non notare la pressoché perfetta coincidenza, così come non si può non pensare a ciò che unisce e divide i due isituti di credito e, in particolare, le rispettive Fondazioni.
Da anni si parla di prove di fusione che però restano ferme al palo. Anzi, si evocano apertamente punti di vista inconciliabili o quasi fra le due realtà e addirittura l’interruzione del dialogo.
Eppure quella della fusione sembra sempre di più un’esigenza, “spinta” a quanto pare dalla stessa Banca d’Italia.
Le due casse di riasparmio stanno facendo i conti con problematiche analoghe, entrambe, ad esempio, alle prese con accantonamenti importanti (si parla di poco meno di 100 milioni di euro) legati alle “sofferenze” bancarie.
Le due ispezioni arrivano in una fase delicata dell’anno, che precede la stesura del bilancio e che sui bilanci potrebbero avere qualche ripercussione.
Nel caso di Rimini arriva anche nell’anno del rinnovo delle cariche.
Se non sono le due istituzioni bancarie romagnole a volersi fondere, qualcun altro ci pensa per loro? I rumors che accompagnano l’arrivo degli ispettori a Rimini e Cesena fa scattare anche questi pensieri.
Una curiosità: nei due cda siede una coppia ben nota anche al di fuori dell’ambito accademico. Consigliere della Cassa di Risparmio di Cesena presieduta da Tomaso Grassi è il prof. Stefano Zamagni, mentre la moglie Vera Negri, anche lei docente all’Alma Mater, siede nel cda della Cassa di Risparmio di Rimini, dove ricopre il ruolo di vicepresidente. Uniti nella vita ma separati in banca, almeno fino ad oggi.

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