Caro bollette, il Comune “spegne” Castel Sismondo ma si dimentica dei veri sprechi

Caro bollette, il Comune “spegne” Castel Sismondo ma si dimentica dei veri sprechi

Monumenti al buio questa sera e anche Rimini partecipa alla protesta con il suo gioiello architettonico. Ma nel giardino di Casa Pomposa da tempo ci sono tre lampioni accesi h24. E se si passassero in rassegna tutte le proprietà comunali quante altre anomalie verrebbero a galla?

Giorni fa, sul sito del Comune di Rimini leggo che il 10 febbraio, per trenta minuti, si spegneranno le luci su Castel Sismondo, uno dei monumenti simbolo della città, per «accendere l’attenzione contro il rincaro dei costi dell’energia». Anche la nostra Pubblica Amministrazione si unisce dunque all’iniziativa promossa da Anci «come gesto di sensibilizzazione contro il rincaro dei costi dell’energia».

Seguono brevi precisazioni di Anna Montini, assessore alla Transizione Ecologica, in merito alle gravi conseguenze che i rincari energetici avranno «su famiglie, su imprese e anche sugli enti locali». Va da sé che il gesto del temporaneo spegnimento è puramente simbolico e, sempre per usare concetti espressi dall’assessore, funzionale a sensibilizzare l’attenzione del Governo sui problemi di cui sopra.

Per rimanere nel medesimo àmbito metaforico, pur allontanandosi di qualche centinaio di metri e in area periferica, assai meno suggestiva e fellinizzata, mi permetto di suggerire analoga iniziativa riguardo a tre lampioni del giardino di Casa Pomposa. Almeno uno di essi, da più di un mese a questa parte rimane attivo 24 ore al giorno. Il ritorno d’immagine dell’operazione forse non sarebbe altrettanto efficace, ma se non altro si otterrebbe una fulminea interruzione di sperpero energetico.
Come da descrizione sul sito internet, Casa Pomposa, «è lo spazio “storico” dei giovani riminesi» (ma non proprio tutti; ndr) di proprietà del Comune di Rimini che viene gestito dalla Cooperativa Sociale Il Millepiedi. Sul sito non mancano orari, informazioni varie, regole comportamentali e la possibilità di scaricare la relativa Carta dei Servizi. Nulla è lasciato al caso, tranne l’illuminazione esterna, a rischiarare il cammino dell’incerto viandante anche in pieno sole. Evviva!, ma purtroppo mi sento di escludere frotte di turisti inchiodati a rimirare Casa Pomposa anche di giorno, ammantata di luce per risaltarne maggiormente l’architettura o l’originalità dei murales. E sospetto che Casa Pomposa non comparirà nell’elenco dei monumenti che questa sera, per protesta, verranno “spenti” in varie città italiane. Credo tuttavia che se da domattina i lampioni avranno la stessa alternanza operativa dei colleghi che svettano allampanati nel resto della città, nessuno avanzerà obiezioni.

Leggo che per l’energia necessaria agli edifici pubblici il Comune di Rimini sostiene costi elevatissimi. Se così stanno le cose, al netto del gesto simbolico sarebbe bene che almeno uno dell’equipe formata da quattro persone (tre educatori ed un coordinatore) di cui si avvale la cooperativa Millepiedi, intervenisse con la determinazione che si richiede a figure di quel calibro e premesse senza indugio l’interruttore per interrompere l’illuminazione esterna. Di giorno, intendo. Anche perché, comunque sia, gira e rigira, quella bolletta la paghiamo tutti noi riminesi. Dati i precedenti, temo che la cura dell’ambiente non sia tra le priorità di Casa Pomposa, ma i tempi consigliano di cambiare qualche protocollo, detto in puro burocratese affinché tutti comprendano.

Se proprio non si volesse ricorrere a dispendiosa forza/lavoro umana, esistono interruttori elettronici digitali per la gestione dei carichi elettrici che permettono una programmazione oraria (giornaliera, settimanale) oppure astronomica. Costano solo poche decine di euro (giuro che non ho parenti elettricisti). Sulla Carta dei Servizi di Casa Pomposa si specifica che «periodicamente viene effettuato un incontro con l’Assessore alle Politiche Giovanili (attualmente, in carica è la giovanissima neo eletta Francesca Mattei; ndr) e il dirigente competente per confrontarsi e verificare la realizzazione degli obiettivi rispetto alla progettazione». Confido che la nostra segnalazione sia parte del loro prossimo incontro. Nel frattempo, auguriamoci che da domani mattina al lampione (ma sarà l’unico “stacanovista”?) sia concesso il meritato riposo giornaliero, se non altro per scongiurare una rivendicazione sindacale di categoria che nel caso, immagino avverrebbe in notturna. Intanto prepariamo i moccoli. Di quale natura, lo vedremo al momento…

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