Chiarezza cercasi sul futuro dell’area che reclama un irrinunciabile parcheggio

Chiarezza cercasi sul futuro dell’area che reclama un irrinunciabile parcheggio

È stato ripristinato il decoro nel perimetro ex Fox? L'erba è stata tagliata ma ci sono ancora una montagna di materiali accatastati, i marciapiedi resi pressoché inagibili in due punti dalla vegetazione che deborda (su via Circonvallazione meridionale). E poi c'è il grande interrogativo su cosa accadrà in quella parte di città, e per questo non è più rinviabile un chiarimento definitivo sui tempi di realizzazione delle opere e sui problemi che bloccano il progetto.

Diversi giorni orsono su alcuni quotidiani locali online e cartacei, è apparsa la “notiziona” riguardante l’ex area Fox, che seguiamo da tempo. La cosiddetta “buona notizia” riguardava il fatto che finalmente la zona era stata liberata dalle erbacce incolte, dai materiali di risulta accatastati, e ciò grazie all’energico intervento dell’amministrazione comunale. “Decoro” ristabilito dunque? Non si direbbe proprio, perché persiste una situazione critica per l’utilizzo del marciapiede pubblico infestato da rigogliosa vegetazione, e continuano ad essere presenti cumuli di materiali ferrosi di risulta. La nostra amministrazione si accontenta?

Tutte le fotografie sono state scattate nella mattinata di oggi 11 agosto.

L’evento presentato come una grande conquista, rappresenta invece di fatto ancora una volta una sonora sconfitta, dato che quel poco che è avvenuto si è verificato solo in seguito delle molte pressioni e sollecitazioni da parte di comuni cittadini e non solo.
Come sempre gli articoli, tutti dello stesso tenore, sono accompagnati dalla solita dichiarazione dell’assessora competente, che ha ripetuto la ritrita storiella del famoso incontro con il titolare della concessione edilizia, svoltosi nel maggio scorso; condivisione di impegni, rassicurazioni, e per la prima volta – finalmente – entra in scena l’interesse pubblico, questo sconosciuto. Poi si legge sempre che “le interlocuzioni con Coop sono costanti, ma vogliamo avere delle tempistiche certe” (sic). Ma andiamo al dunque.

Già molto prima di quel periodo, maggio 2023, vari articoli di stampa narravano di difficoltà economiche che gravavano sul gruppo concessionario. Immagino che l’amministrazione riminese fosse a conoscenza del fatto (sarebbe preoccupante il contrario) ma nei propri comunicati in cui si dichiarava il motivo del mancato inizio dei lavori, si continuava ad accampare di aumenti dei costi di costruzione che ostavano alla realizzazione del complesso commerciale.
Ora l’assessora in evidente grande difficoltà dopo averci raccontato di tutto, continua a chiedere – finora invano – cronoprogrammi e tempi certi per la realizzazione del parcheggio provvisorio, in base agli accordi presi in quella famosa predetta riunione. In pratica, come dire, chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

Sarebbe poi il caso che la solerte assessora, per una questione di buon gusto e trasparenza, si astenesse dall’emettere i suoi soliti periodici e monotoni comunicati perché, vista la situazione, dovrebbe rendere finalmente e chiaramente noti alla città i termini esatti di quella pattuizione; ovvero se in quella circostanza è stato redatto un preciso disciplinare con tanto di cronoprogramma (da chiedersi allora e non tardivamente ora), tempi di consegna dell’opera, eventuali penali e garanzie concrete magari sottoforma di fidejussioni da escutere a prima richiesta in caso di inadempienza.

Ci si augura che tutto ciò, o qualcosa del genere, sia stato previsto perché se l’accordo è stato solo verbale alla “famo a fidasse”, beh, parlare di interesse pubblico rischia di essere solo aria fritta, e l’assessora farebbe meglio a lasciare libero il proprio incarico.
Infine un sereno buon riposo alle opposizioni, qualora ancora esistenti a Rimini poiché appartenenti ad una specie in via d’estinzione, che – pare – non s’accorgano di ciò che accade in città; ma qualora questo avviene resta confinato in qualche timido articolo sui quotidiani locali, seguito dall’incapacità di gestirlo in seguito. Quante Rimini conosco?

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