Domande senza risposta su antica pescheria e viabilità alternativa al ponte di Tiberio

Domande senza risposta su antica pescheria e viabilità alternativa al ponte di Tiberio

Due questioni semplici semplici poste all'attenzione dell'assessore Magrini. Una delle quali anche alla Soprintendenza, ma ugualmente inevasa. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano e forse non solo a noi.

A Rimini, tra i tanti, vi sono attualmente due grandi temi alla ribalta di grande interesse per la città, di cui si sa poco, e con la concreta possibilità che, come al solito e fedelmente alla tradizione locale, se ne vedranno gli effetti a fatti compiuti.
Li abbiamo seguiti più volte su Rimini 2.0, ed ora che sembrano giunti al momento della loro definizione è il tempo di addivenire alle conclusioni.
Con una richiesta inoltrata tramite mail in data 3 marzo u.s., di cui si è avuta conferma telefonica di ricezione dalla gentilissima segretaria alle ore 11:14 del giorno successivo, abbiamo quindi rivolto due semplici domande all’assessore Juri Magrini, nella sua duplice veste di esponente politico e di amministratore pubblico.

La prima da competente del settore, considerato che nel 2008 ricopriva l’incarico di titolare dell’assessorato ai Lavori Pubblici, riguardante l’alternativa alla chiusura al traffico veicolare del Ponte Tiberio, con una premessa:

– Nel corso del suo mandato fu realizzato un ottimo progetto che Lei stesso definì una valida, concreta e fattibile soluzione all’annoso problema, che non solo prevedeva la creazione di un tunnel per risolvere quanto in oggetto con un impatto ambientale nullo, ma anche quello di collegare realmente il monumentale ponte al Centro Storico senza intersezioni veicolari, e riorganizzare tutta la viabilità nell’intorno di quella preziosa area;
– È notizia recente che a breve verrà presentato un nuovo progetto, sempre in tema, del costo annunciato di Euro 10.000.000 circa, che prevede la realizzazione di un ponte che veicolerà il traffico in strade già fortemente stressate dal traffico attuale, inadatte ed incapaci ad ulteriori carichi, e di discutibile impatto ambientale;
– E’ in corso una rotatoria, giudicata da tanti come un’opera inutile, in Via Circonvallazione Occidentale nei pressi del predetto Ponte.

Si chiedeva un autorevole parere in merito, e nello specifico circa la validità delle soluzioni che si andranno ad adottare, e del perché non si riproponga quel progetto, tuttora fattibile con alcune modifiche per adattarlo alla situazione attuale. Ovvero perché lo stesso non si realizzi più, a discapito di alternative progettualmente scarse e palesemente riduttive nella loro sostanza ed efficacia, sulle quali sono intervenuti di recente anche i residenti di via Rossa esprimendo preoccupazione «per le notizie comparse su vari giornali locali relative alla prospettata possibilità di una modifica della viabilità locale mediante la realizzazione di un ponte che colleghi via Tonale, all’altezza della intersezione con via Bagli, con via Rossa o addirittura via Ocra».

Il secondo quesito era rivolto a Magrini in virtù del suo attuale incarico di assessore alla Polizia Locale, Attività Economiche, Politiche per la Sicurezza Urbana, e riguardava il destino futuro dell’Antica Pescheria cittadina:

– È ormai certo che allo spirare dal mese di Marzo, cesserà il periodo emergenziale con la decadenza delle deroghe temporanee di alcuni articoli che regolano l’utilizzo dei Beni Culturali, attuate per andare incontro alle categorie economiche durante il periodo di pandemia;
– Pertanto è in programma un incontro con gli operatori commerciali, per discutere insieme le modalità del progetto Rimini Open Space;
– Come Lei ben saprà, il Codice dei Beni Culturali all’art. 20 recita quanto segue: “I beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”. Data la sua caratteristica primigenia destinata al commercio, non è compatibile con altre attività diverse.
– Spesso si leggono fatti incresciosi che avvengono in quel sito e nei dintorni, conseguenti ad un improprio utilizzo e scarso rispetto dello stesso.

Domanda: quale sarà l’utilizzo futuro di quell’importante monumento? Ovvero se verrà riconsegnato alla sua peculiarità dovuta, evitando di utilizzare i banchi per attività improprie o ad uso di ristorazione od affine, restituendogli oltreché la dignità che merita, anche quella zona di rispetto circostante ora invasivamente occupata da tavoli e sedie.

Non ottenendo un riscontro, in seguito, il giorno 15 alle ore 11:24, abbiamo telefonato alla gentilissima segretaria dell’assessore per conoscere il punto della nostra richiesta, ricevendo in risposta che la stessa era stata letta dal destinatario, che era attualmente molto impegnato, ma che comunque gli avrebbe significato il nostro sollecito in merito a quell’interpello; e, visto il fattivo approccio, non dubitiamo che ciò sia avvenuto.
Ebbene, ancora in data odierna nulla ci è pervenuto, e ci spiace non poco, perché si ricava l’idea che si tratti di due argomenti spinosi sui quali pare debba calare il solito “silenzio istituzionale”, e ciò lascia ovviamente spazio a qualche libera interpretazione.
Nel primo caso, sembra di intuire che quella determinata alternativa al Ponte Tiberio (che prevede l’attraversamento del Marecchia all’altezza di via Bagli con l’immissione di tutto il traffico in via Rossa e pertanto su una Marecchiese già al collasso e in uno dei punti più caotici), scelta operata dal passato sindaco, non possa essere messa in discussione ma solo assunta in modo apodittico come un dogma immodificabile, tanto da non potere non solo essere rivista, ma neppure di poter esprimere alcuna eccezione sebbene fornita di ragionevole fondatezza.
Nel secondo caso, quello dell’improprio utilizzo dell’Antica Pescheria, sembra di capire che la “tutela” di quel bacino elettorale che fa capo alle attività di ristorazione e mescita, nonché dei suoi frequentatori, costituisca l’argine insuperabile e da non oltrepassare, per cui si sta cercando una via di uscita.
E da qui il legame che ancora unisce le due legislature, passata e presente, che non riescono a scindersi e a marcarne una netta differenza sempreché, semmai, lo si voglia.
Sono solo ipotesi naturalmente, in assenza delle risposte ufficiali dell’assessore, che saremo lieti di rendere note qualora, e casomai, ci dovessero pervenire.
Infine per completezza di informazione, abbiamo inoltrato le stesse domande relative all’Antica Pescheria alla competente Soprintendenza, in data 12 marzo u.s., ma anche in questo caso nessuna risposta; purtroppo si tratta di una loro consolidata tradizione, in spregio alla pubblicità e trasparenza che un Ente pubblico, peraltro pagato da noi, dovrebbe ai cittadini.
Così vanno le cose, dove al di fuori dei comunicati stampa garampiani profusi e assunti col metodo del “copia-incolla”, altro non è dato sapere; piaccia o meno questo è.

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