Muove i primi passi un comitato formato da imprenditori e commercianti che si è riunito al Gros e reclama un aeroporto funzionante. Perché lo stallo sta causando una contrazione del giro d’affari, non solo per il turismo.
Aeroporto, crescono i malumori del mondo economico cittadino e c’è chi cerca di passare dalle parole ai fatti. Si è svolta martedì al Gros Rimini una riunione tra i portatori di interesse del territorio sulla delicata situazione del “Fellini”. Lo stato di fatto è giudicato insufficiente per le potenzialità del territorio e dello scalo e più in generale per l’economia riminese.
Il calo di passeggeri sta causando una contrazione del giro d’affari, non solo per il turismo, ma anche per il commercio.
Si è deciso così di dare vita ad un comitato che faccia emergere a livello ufficiale questo malcontento e che ponga Airiminun di fronte alle sue responsabilità. Al comitato, qualora dovesse prendere corpo, saranno invitate a partecipare tutte le associazioni cittadine. Significativo il luogo che ha ospitato la riunione. I destini del Gros sono non da oggi intrecciati con quelli dell’aeroporto, tanto che nella fase più difficile, che sarebbe sfociata nella chiusura, gli operatori di quella che si definisce la “cittadella” del commercio all’ingrosso e della moda, decisero di raccogliere 250 mila euro per prolungare l’operatività del “Fellini”. Al Gros negli anni d’oro della invasione russa gli affari andavano a gonfie vele. Poi lo scenario è cambiato.
Durante la riunione è emerso che l’insoddisfazione sull’attuale gestione è forte. Secondo molti dei presenti lo sbandierato rilancio del Fellini non c’è ed è stata avanzata l’ipotesi di affidare ad uno studio notarile la disamina della situazione, anche per chiarire se gli impegni che Airiminun si era assunta stanno avendo un seguito.
Secondo quanto emerso in questa riunione potrebbe esserci un grosso interesse della società che gestisce l’aeroporto Marconi di Bologna (che invece naviga col vento in poppa) ad entrare nello scalo riminese. Il piano dei bolognesi prevederebbe di destinare Rimini ai voli low cost, “alleggerendo” così lo scalo bolognese sempre più intasato di voli. E’ un tema che ritorna: anche alcuni addetti ai lavori sostengono non da oggi che la strada per uscire dall’empasse in cui versa lo scalo di Rimini sarebbe quella di una “alleanza” col Marconi. Ma qual è la volontà di Airiminum? Una disponibilità, come si vocifera, ma con una richiesta economica proibitiva? Intanto il gruppo che si è incontrato al Gros tornerà a breve a riunirsi estendendo l’invito a ragionare sulla importante infrastruttura anche ad altri rappresentanti delle associazioni di categoria.
Lo scorso febbraio era stato il Mar a lanciare il sasso nello stagno, sostenendo che l’aeroporto “funziona a un decimo di quello che dovrebbe funzionare e per tutta la costa da Cattolica ai lidi ravennati le conseguenze sono negative e si ripercuotono in particolare sul turismo e l’indotto”.
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