Francesco Gaetano Battaglini e il giallo (risolto) di quando venne al mondo

Francesco Gaetano Battaglini e il giallo (risolto) di quando venne al mondo

Nacque il 30 marzo 1753 e dunque sono molti gli errori disseminati: nell'epigrafe che campeggia nel loggiato della Biblioteca Gambalunga, nell’atto di morte dell’anagrafe napoleonica e in una biografia di Augusto Campana.

Ogni tanto ho il piacere di prendere un caffè con Gianni Rimondini, conversando con lui di cose piacevoli, e apprezzo sempre ascoltare le sue narrazioni. L’ultimo nostro incontro si è poi concluso nel loggiato della Biblioteca Gambalunga ove, alle pareti, sono affisse le epigrafi di illustri riminesi del passato, in antichità situate nel palazzo comunale.
Ed ecco che Gianni mi mostra un’epigrafe che rende tributo ad un importante personaggio riminese: Gaetano Francesco Battaglini.

CAIETANVS.FRANCISCVS.PHILIPPI.F(ILIVS)
ANGELI.V(IRIS).C(LARI).ET.VATICANAE
BIBLIOTHECAE.PRO.PRAEFECTI
FRATER.BATTAGLINVS.COMES.VIR
PATRITIVS.COLONIAE.N(OSTRAE).VTILITATIS
ADSERTOR.PIVS.FRUGI.ANTIQVA
PATRIAE.MONVMENTA.REI
NVMMARIAE.PRAESERTIM
ET.GENTIS.MALATESTIAE.SCRIPTIS
EX.PARTE.EDITIS.ILLVSTRAVIT
MATHESIN.ET.POESIN.EXIMIE.COLVIT
VIXIT.ANN(IS).LVII.M(ENIBVS)VIII.D(IEBVS)VI
OBIIT.NON(IS).DECEM(BRIBVS)ANN(O).MDCCCX
ALOYSIVS.CAROLI.F(ILIVS).PANIVS.I[PRIMVS].C(IVIS]
COLON(IAE).CVRATOR.ET.ORDO
ARIMINENSIVM
OB.M(ERITOS).E(XIMIOS).P(SVERUNT)

Francesco Gaetano Battaglini, figlio di Filippo, fratello di Angelo uomo famoso e proprefetto della Biblioteca Vaticana, conte, patrizio, sostenitore dell’economia della nostra colonia, pio, frugale, illustrò gli antichi monumenti della nostra patria, soprattutto le monete e la casa Malatesta con scritti in parte editi, coltivò singolarmente la matematica e la poesia, visse 57 anni, 8 mesi, 6 giorni, morì il 5 dicembre 1810.
Luigi Pani primo cittadino e governatore della città insieme al senato di Rimini posero [questo ricordo].

Gianni, chi era Francesco Gaetano Battaglini?
«Ciò che recita l’epigrafe è la sintesi del personaggio, di cui puoi trovare altre notizie nelle biografie di Francesco Gaetano e di Angelo Battaglini che Augusto Campana ha pubblicato, e si trovano nel Dizionario Biografico degli Italiani Treccani on line; leggile per favore e fai caso alle affermazioni di Campana circa l’attualità dell’opera sulla corte letteraria di Sigismondo Pandolfo Malatesta di Angelo, e della biografia di Sigismondo Pandolfo Malatesta di Francesco Gaetano, compresi nella straordinaria pubblicazione a spese di Francesco Gaetano delle opere più importanti del poeta Basinio da Parma.»

In quale periodo è vissuto, ovvero quando nacque, visto che l’epigrafe riporta solo la data di morte e l’esatta età, seppure sia attendibile?
«Come vedrai, nel predetto dizionario nelle notizie di Augusto Campana si data la nascita il 28 marzo 1753, ma facendo un conto qualcosa non torna. Allora, dando per scontato che Augusto non poteva sbagliare, facendo le debite considerazioni mi risulta che il Battaglini sia nato il 25 marzo 1753.
Augusto Campana era famoso, anzi famigerato, per la lunghezza di tempo che ci metteva nel redigere e licenziare un testo, perché sapeva che dovevano esserci degli errori a lui al momento invisibili; ma leggendo e rileggendo per anni, si potevano scovare. Non ti dico le liti quando doveva mandare un suo scritto di un testo che aveva letto a un convegno. Nelle sue carte ci sono le numerose e disperate lettere dei curatori che chiedevano il testo, ormai fuori tempo con gli impegni di pubblicazioni e che finivano per non poter pubblicare lo scritto più importante. Guarda anche tu Salvatore, cosa puoi trovare in merito.»

Sono curioso e ho acquisito una modestissima pratica in ricerche genealogiche avendo ricostruito la storia delle mie quattro famiglie da cui provengo, e delle due dalle quali proveniva la mia cara estinta moglie.

Un piccolo giallo
Consulto il sito dell’Archivio di Stato di Forlì–Cesena e nella sezione dell’anagrafe storica, segnatamente quella dello Stato civile Napoleonico, nel registro dei morti dell’anno 1810, Segnatura attuale: 808 all’indirizzo: https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua189056/57RPNjP in cui risulta:

N°691
Battaglini Francesco Gaetano

Dipartimento del Rubicone, Distretto, Cantone, e Comune di Rimini li Cinque del Mese di Novembre dell’Anno Milleottocento dieci. =
Il sottoscritto Ufficiale dello Stato Civile dietro l’avviso pervenutogli si è trasferito nel Palazzo delli Sig.ri Fratelli Battaglini situato in questa città in Via dé Servi, ove ha riconosciuto il Cadavere del Sig.r Francesco Gaetano Battaglini morto li Cinque Dicembre corrente alle ore Due antemeridiane di età di anni Cinquantanove di condizione Possidente stato domiciliato in Rimini, ammogliato in secondo Voto con la Sig.ra Aurelia Soardi, Possidente Riminese. Presenti alla ricognizione furono Carlo Cicoletti (?), e Francesco Pasini ambi di età maggiori Domestico, Riminesi; quali testimonj unitamente dichiarano, che il suddetto Sig.r Battaglini Defonto è nato in Rimini dalli morti Sig.ri Filippo Battaglini e, e da Marianna Fagnani Giungali Possidenti Riminesi.
P. Savini Uff. dello St. C.

Nel predetto atto emerge una contraddizione che riguarda l’età del personaggio e, di converso, la sua data di nascita. Mentre nell’epigrafe si afferma che il Battaglini morì a poco più di 57, qui si dichiara invece che in quel momento ne aveva 59; vero è che spesso negli atti anagrafici si arrotondava l’età, ma il notevole scarto è difficilmente giustificabile.

La soluzione
Visto che tra quanto asserito nell’epigrafe e atto di morte le date non hanno un riscontro logico, contatto Gianni e gli racconto il fatto trovandolo interessato, tanto da suggerirmi la prova definitiva: rintracciare l’atto di battesimo presso la Biblioteca Diocesana di Rimini, che conserva i libri battesimali della Cattedrale di Santa Colomba.
Interpellato quell’Istituto, mi giunge la risposta, cioè che a causa del loro stato di conservazione, tali libri non possono essere consultati; tuttavia mi assicurano che inviando i dati, provvederanno loro stessi alla ricerca.
Provvedo, e a stretto giro con grande efficacia e cortesia, arriva il responso e la copia dell’atto di battesimo (Archivio Santa Colomba, N,II,2(16), p. 19, n. 64), che invio a Gianni e che così mi riscontra.

Caietanus
Nicolaus
Joseph
Franciscus
Benedictus
Annibalus
64

Die Trigesima Prima Martj Millesimo Septingentesimo Quinquagesimo Tertio
Ego Martinus Ugolini Eccl(esi)ae Cathed(rali)s S. Columbae Arimini [ ] baptizavi Infantem heri
Vesperi hora 2.a noctis [ ] quad [ ] natus ex Nobili D(omi)no Jhosepho Battaglini, ac No-
bili D(omi)na Marianna Fagnani Coniugihes. Parochiae S,Martini. Cui est nomen impositum
Caietanus, Nicolaus, Joseph, Franciscus, Benedictus, Anibalus. Patrinus fuit Rev(erendissi)mus
I(lli)mus D(omin)us
Jpseph Maria Battaglini Abb(as) Olivetanus de licentia Ill(ustrissi)mi ac Re(verendissi)mi
Marci Antoni Zollio Ep(iscop)i

[ ] [ ]

Il giorno 31 marzo 1753 io Martino Ugolini [ ] della Chiesa Cattedrale di S.Colomba di Rimini battezzai un bambino ieri [30] al vespro seconda ora di notte [la nostra ora 19 ?] [ ] nato dal Nobile Signore Giuseppe Battaglini e dalla Nobile Signora Marianna Fagnani Coniugi della Parrocchia di S. Martino. A cui fu imposto il nome Gaetano, Nicola, Giuseppe. Francesco. Benedetto, Annibale. Padrino fu il Reverendissimo e Illustrissimo Signore Giuseppe Maria Battaglini Abbate Olivetano con licenza dell’Illustrissimo e Reverendissimo Marco Antonio Zollio
[ ] [ ]

Alcune parole individuate con spazi vuoti entro parentesi quadre, sono di difficile interpretazione, ma ciò che ci interessava sapere risulta assai chiaro.
Scopriamo così che il Battaglini oltre ai nomi noti, recava pure quelli di Nicola, Giuseppe, Benedetto e Annibale; ma la cosa più importante è stata la scoperta della data di nascita, avvenuta il 30 marzo 1753, che non corrisponde né con quella derivante dal conteggio dell’indicazione dell’epigrafe, e neanche con quella dell’atto di morte dell’anagrafe napoleonica. Ma neppure con quella affermata dal Campana, sebbene molto scrupoloso nelle sue ricerche.
Gianni poi mi dice che il palazzo in cui nacque il Battaglini, in Via dè Servi, era collocato nel sito della ex Questura nell’odierno Corso d’Augusto, ma che la famiglia ne possedeva un altro ove attualmente trova posto la Coin, distrutto insensatamente dopo la guerra sebbene rimasto integro, per costruire i grandi magazzini Omnia. Era il momento della sciagurata riminizzazione intensiva, forse per certi aspetti mai cessata.
Inoltre la famiglia proveniva dai Battagli, quella del famoso Cardinale Gozio per intenderci. Egli entra nell’ordine clericale, e fa una carriera strepitosa diventando cardinale nel 1337 quando era in Sicilia per il pontefice. Era dottore in diritto laico e canonico, e si reca in quella città nel 1309 per Malatesta da Verucchio. Muore ad Avignone nel 1348, in data anteriore al 18 luglio (secondo C. Eubel, Hierarchia…, p. 46, il 10 giugno). Fu sepolto secondo il suo desiderio, come testimonia il nipote Marco (Gozio Battagli).

Nell’attuale Via Garibaldi esiste ancora una casetta che fa bella mostra di sé, sebbene quasi fatiscente. Nella sua facciata si possono ammirare ancora il sobrio ma elegante portale lapideo e i due stemmi della casata dei Battagli di pari materiale. A seguito di una breve corrispondenza, Gianni mi dice che lo stemma sul portale e lo stesso sono del tardo ‘400 mentre quello più rozzo è dei primi del ‘300.

Poi aggiunge: «Era la dimora del cappellano della chiesetta attigua, che il cardinale aveva fatto costruire da Avignone. Un’altra cappella l’aveva fatta erigere nella cattedrale di Santa Colomba, e le aveva entrambe dotate di beni perché i cappellani potessero celebrare messe di suffragio per lui in eterno. L’attigua chiesa di S. Agnese era in origine a pianta formata da due navate; quella di sinistra era la cappella di Gozio. Poi i due ambienti furono uniti e nell’800, quando la chiesa venne rifatta. Nel muro di fondo c’erano degli affreschi, che nei primi decenni del ‘900 vennero in parte staccati da Giovanni Nave, che restaurava quelli di S. Agostino; forse esistono ancora in qualche magazzino comunale, chissà.». Oggi la chiesa è stata affidata in concessione agli Ortodossi rumeni, ove celebrano le loro funzioni religiose.
Ritengo che questi personaggi legati alla cultura della città abbiano avuto la fortuna di essere apprezzati in un contesto storico e sociale con a capo governanti che li riconosceva, e apprezzava, e dal quale emergeva l’orgoglio di consegnare il loro ricordo e operato a perenne memoria.
Al contrario, ogni raffronto a ciò che accade oggi è superfluo. Ma questa è un’altra storia; forse la solita tutta riminese, purtroppo.

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