Fuoco amico sulla variante alla statale 16: la rivolta nel Pd

Fuoco amico sulla variante alla statale 16: la rivolta nel Pd

Il segretario del partito democratico di S. Giustina da giorni "bombarda" i colleghi di Rimini che militano sotto lo stesso simbolo e in particolare il sindaco Jamil Sadegholvaad: «Variante ss16: vergognosa catastrofe ambientale». Lo scontro è durissimo. Prossima mossa attesa il ricorso al Tar.

«Variante ss16 è un’offesa per agricoltori, sviluppo sostenibile, agricoltura, ambiente, collettività e intelligenza cittadini». «Il percorso alternativo con allargamento della Tolemaide non va bene, oltre che ad ANAS, ai signori di Rimini e Santarcangelo. Basta andare a vedere di quali proprietà si tratta». «È ora di finirla, non si possono fare pagare a tutti I CAPRICCI dei potenti». E’ un fuoco di fila quello che il segretario del Pd di S. Giustina Case Nuove, Ettore Pagliarani, ha aperto sulla pagina Facebook del circolo Pd. E’ una posizione netta e appuntita contro la previsione della variante alla statale 16 che, nel primo tratto, falcidierà «circa 500 ettari» di terreni utilizzati da sempre per l’agricoltura, in particolare lattuga e patate, ma non solo.
Eppure il Pd di Rimini tira dritto. Nel consiglio comunale tematico convocato grazie alle opposizioni (nei giorni scorsi sul tema abbiamo pubblicato l’intervento di Andrea Pari, Lega) e nel quale, nel merito, non sono state scoperte le carte del progetto, gli esponenti della maggioranza hanno detto che non ci si può permettere di perdere i 300 milioni che costerà l’opera, appunto nel primo tratto. Nella sua mozione, il consigliere di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, ha sostenuto che «la strada di asfalto, larga 25 metri, con due corsie per senso di marcia, trancia diagonalmente i terreni delle imprese agricole, con il conseguente inquinamento ambientale, acustico e visivo del traffico veicolare, stravolgendo l’esistenza di questa campagna ancora rimasta nel Comune di Rimini, e della vita delle aziende agricole». Da qui la richiesta «alle Istituzioni interessate (Provincia, Regione, Ministero, Anas) di stralciare il tratto 1, Igea Marina-Santa Giustina, del progetto di variante alla Statale 16 per preservare interamente l’attività agricola e l’equilibrio ambientale del territorio», proponendo «le seguenti soluzioni alternative: l’ampliamento, a quattro corsie, della Tolemaide dalla rotatoria sulla Statale 16 alla rotatoria sulla Via Emilia; il collegamento diretto, parallelo alla Via Orsoleto, dalla Fiera al Casello dell’Autostrada, per fluidificare il traffico veicolare durante le manifestazioni fieristiche.» Ma ha ottenuto 18 voti contrari e 12 favorevoli.
Sono sulle barricate gli uomini del partito democratico che abitano nei luoghi che vedranno la realizzazione della variante. E il principale oppositore è proprio un piddì, Pagliarani. Da settimane “bombarda” non solo il progetto ma anche i suoi colleghi di partito, sordi alle istanze della periferia.
«A Rimini “transizione verde” si traduce: DISTRUGGERE 500 ettari di terreno ortivo!». E ancora: «Variante ss16. Gli agricoltori costretti a respirare pm10 tutto il giorno. I campi come camere gas». «La difesa del territorio è in costituzione: sindaco e presidente provincia di Rimini COSA FATE?». Un messaggio che non potrebbe essere più chiaro e alla luce del sole. «Distruggere il terreno più fertile di Rimini, sindaco non è giusto. No variante ss16». «Il sindaco aiuta gli agricoltori. Sì, AD ABBANDONARE LA PROPRIA TERRA, grazie Jamil sei forte». «Rimini, comune avanti e green, trasforma gli agricoltori in CATRAMECOLTORI». «Variante ss16: vergognosa CATASTROFE AMBIENTALE». «Variante ss16 enorme danno ambientale IRREVERSIBILE e per SEMPRE!». «La variante ss16 produrrà 10 ton. di pm10. Si aggiungeranno alle 29 ton. già presenti». «Parlano di salvaguardia dell’ambiente mentre si preparano a distruggerlo, UN PO’ DI VERGOGNA NO?». «La variante ss16 ruba la terra agli agricoltori, almeno MILLE persone saranno senza LAVORO. TRANSIZIONE GREEN?».
Con l’amministrazione comunale decisa a sacrificare anche la propria base elettorale per mandare avanti la complanare, le armi dei contrari rischiano di essere spuntate in partenza, ma nonostante questo la battaglia sarà durissima e non si rinuncerà a nulla, nemmeno alle carte bollate. Il ricorso al Tar sembra possa essere il prossimo passo per tentare di mettere i bastoni tra le ruote alla variante.
A guidare la rivolta anche un altro esponente del Pd, Andrea Martignoni, a lungo consigliere comunale a Santarcangelo, candidato del Pd nel circolo di S. Giustina anche alle recenti elezioni comunali di Rimini, ma pare che più di qualcuno dentro il partito si sia messo d’impegno per non farlo eleggere e ci sia riuscito.
Ora c’è un “tavolo verde” che combatte contro l’esproprio dei terreni vocati all’agricoltura orticola, ed è formato tra gli altri dal comitato Peep Santa Giustina, comitato di via Longana, Pd circolo S. Giustina Case Nuove, Forza Italia Santarcangelo, Forza Italia Rimini, Fratelli d’Italia Rimini, Lega Rimini, 3V verità e libertà, ed altri. Insieme partiti  solitamente schierati su fronti opposti.
«Son iscritto al Pd, vengo dal Pci, dall’età di 18 anni milito in questa sinistra, ma sono fermamente contrario allo scempio che vorrebbero realizzare, di un territorio bellissimo e produttivo dal quale ho ricevuto tanto e vorrei restituirgli qualcosa in termini di impegno per salvaguardarlo», spiega Martignoni. «Circa 500 ettari saranno resi inutilizzabili con la variante, colpite una trentina di aziende solo nel primo tratto, un centinaio se si considera l’insieme, saranno costrette a chiudere, non avremo più prodotti agricoli a km 0, verrà causato un danno milionario anche in termini economici tenendo conto dei fatturati delle aziende coinvolte, un disastro insomma».
Non solo. «Mi chiedo perché la variante venga attuata nell’unica zona che presenta i problemi minori di traffico, quando è risaputo che il tratto più critico è quello di Riccione». E se gli si chiede quale idea si sia fatto al riguardo, la risposta è la seguente: «Hanno scelto di sacrificare trenta aziende agricole alle quali non attribuiscono nessun valore, mentre se si partisse da sud avrebbero tutti contro visto che la complanare cancellerebbe anche attività economiche, commerciali, eccetera, e tutte le categorie economiche sarebbero contrarie. Penso che quest’ultimo tratto non lo faranno mai e gli unici a pagare saranno quelli del primo tratto».
Martignoni non ha dubbi nemmeno su un altro punto: «Chi, come l’amministrazione comunale di Rimini, sostiene che sarà attenta ad eventuali modifiche in corso, per salvare il salvabile, racconta una balla, è chiaro che una volta approvato il progetto non si potrà più salvare niente».
L’esponente del Pd è dell’avviso che basterebbe un intervento mirato per risolvere i problemi di traffico nella zona: «Il “tappo” che si crea principalmente in alcuni periodi dell’estate, nei weekend, può essere bypassato intervenendo sulla via Tolemaide, ma attraversare i campi coltivati no, significa distruggere il lavoro di generazioni, uomini e donne che si sono rotti la schiena… ecco perché in ultima analisi chi sta decidendo per il progetto invasivo di cemento e asfalto manca di rispetto alle persone…».
All’indomani delle elezioni di ottobre erano stati il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, e il presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Carlo Carli, a rivelare che «in campagna elettorale, l’allora candidato e oggi sindaco Jamil Sadegholvaad, accompagnato dall’assessore regionale Mammi, aveva preso le distanze dal progetto di variante alla statale 16, riconoscendo il valore di Rimini nord come territorio ad alta produttività agricola e l’esigenza di armonizzare la mobilità con la tutela dei coltivatori. In quell’occasione si era parlato dell’alternativa di minor impatto ambientale, ovvero l’ampliamento della via Tolemaide, già a 4 corsie nella parte a mare dell’attuale statale 16, rivedendo il primo lotto del progetto che prevede il taglio in diagonale di appezzamenti agricoli, e potenziando la viabilità esistente» (qui).
«Stop climate change = Stop variante ss16 Rimini nord. No ambientalisti da salotto», scrive sulla pagina Facebook del Pd di S. Giustina Ettore Pagliarani. «Per essere VERAMENTE più green Comune e provincia di Rimini devono CANCELLARE la variante ss16». «Giustamente comune e provincia aiutano albergatori, bagnini ecc, si aiutino anche gli agricoltori: NO VARIANTE SS 16». Stesso partito ma visioni del mondo opposte.
Si diceva che ad oggi non sono state scoperte le carte. Si conoscono solo alcune informazioni generali.
Cinque i comuni interessati: Bellaria, Rimini, Riccione, Coriano e Misano Adriatico. La complanare da costruire misura circa 28 chilometri, dal km 193 circa dell’esistente statale, a sud di Bellaria-Igea Marina, al km 220 circa a sud di Misano Adriatico. Si dice che il tracciato «si sviluppa quasi sempre in affiancamento all’autostrada A14» ma laddove si discosta, come nel primo e in altri tratti, le conseguenze sono enormi. Sono previsti «9 svincoli di raccordo con la rete esistente» ma ad oggi non si sa esattamente dove e con quali ripercussioni in termini di espropri e indennizzi. Non è nemmeno chiaro quale sia lo stato della progettazione e quando sia calendarizzato l’avvio dei lavori vero e proprio.
Il capitolo costi. «L’importo complessivo dell’opera ammonta a 195.353.481,82 euro. La durata dei lavori è ipotizzata in circa 1.100 giorni» si legge sul sito di Anas in una nota del 2003. Ma sono trascorsi molti anni da quell’annuncio ed è probabile che anche la spesa debba essere rivista.

Fotografia d’apertura: dalla pagina Facebook del Pd di Santa Giustina.

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