Giorgio Pruccoli ha deciso a che santo votarsi nel Montefeltro

Giorgio Pruccoli ha deciso a che santo votarsi nel Montefeltro

Nel dibattito di approvazione della risoluzione sulla Compagnia del Montefeltro è tornata a galla la "inopportunità" del doppio ruolo rivestito dal consigliere regionale del Pd. Che ha assicurato: approvo il bilancio di San Leo 2000 e mi dimetto. Da San Leo 2000, ovviamente.

Fummo i primi a sollevare, nell’agosto del 2015, il tema, tornandoci poi anche l’anno successivo tanto da ricevere una letterina dal sindaco di San Leo. Qual è il tema? Quello della doppia casacca indossata da Giorgio Pruccoli: consigliere regionale Pd e amministratore unico di San Leo 2000. Molto attivo, politicamente parlando, nel Montefeltro.
Ieri il caso è tornato fuori in occasione dell’approvazione, nella commissione politiche economiche della Regione Emilia Romagna, della risoluzione che impegna la giunta a “sostenere e a fare proprio l’obiettivo della Compagnia del Montefeltro, di strutturare e proporre tale territorio quale area ad alta qualità ospitale e culturale, promuovendo accordi con la Regione Marche e la Repubblica di San Marino volti allo sviluppo turistico e sociale dei territori di confine fra San Marino, Marche ed Emilia Romagna e del parco del Sasso Simone e Simoncello”. Chi è il primo firmatario della risoluzione? Giorgio Pruccoli.
Il quale, appunto ieri in commissione, ci ha messo tutto il suo impegno per perorare la causa. Sostenendo che è più che mai necessario “dare gambe ad un progetto turistico di promo-commercializzazione nato dal protocollo fra due regioni”, Marche ed Emilia Romagna, che hanno istituito il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello. Ha spiegato che l’avvio del progetto Compagnia del Montefeltro risale al 2011, mosso dallo scopo di “dare vita e sistematicità ad un prodotto turistico da promuovere sia sul mercato nazionale che internazionale per valorizzare il prodotto turistico e la destinazione del Montefeltro, mettendo in connessione il privato (duecento gli operatori che fanno parte della Compagnia, oltre a due associazioni di categoria, Confesercenti e Confcommercio, più le Camere di Commercio dei territori interessati) e il pubblico”. Ventidue i comuni coinvolti, fra cui San Leo. Comune che dispone di una società in house con capitale interamente pubblico, San Leo 2000, con amministratore unico Giorgio Pruccoli e che opera in ambito turistico e della promozione turistica. Abbastanza scontato che questo doppio ruolo del consigliere regionale tornasse alla ribalta. “Inopportuno che l’amministratore unico, non so se lo sia ancora, di San Leo 2000, risulti anche il primo firmatario di questa risoluzione che va a toccare l’ambito turistico del Montefeltro”, ha detto in commissione l’esponente del Movimento 5 stelle Andrea Bertani. Che insieme a Raffaella Sensoli aveva presentato nell’aprile dello scorso anno una interrogazione sull’argomento, sempre in ordine alla “inopportunità” e al “conflitto di interesse di fatto” nella fattispecie di “consiglieri regionali in carica” che “svolgano funzioni di amministratore unico in società completamente partecipate da Enti locali” e “operanti in campi per i quali le scelte di indirizzo, programmazione e regolazione svolte dall’assemblea legislativa svolgono un ruolo fondamentale”. Rispose l’assessore al turismo, Andrea Corsini, tagliando corto: “Non risulta che la società San Leo 2000 srl percepisca contributi regionali” e Giorgio Pruccoli “ha presentato in più circostanze al sindaco di San Leo le dimissioni da amministratore unico, respinte dal sindaco allo scopo di portare a termine con successo la razionalizzazione della spesa e il reperimento di nuove linee di finanziamento della società…”
Ora però l’assessore si è fatto promotore di una risoluzione che vede un potenziale beneficiario anche nel Comune di San Leo e, per suo conto, nella società di cui Pruccoli è amministratore unico.
Ma alla data di ieri, quando la commissione ha approvato la risoluzione, Giorgio Pruccoli era ancora amministratore unico di San Leo 2000? Lo ha spiegato lo stesso consigliere Pd quando ha risposto al rilievo di Andrea Bertani: “Già da tempo ho rassegnato le dimissioni rispetto a quel ruolo e sto semplicemente attendendo pochi giorni per la approvazione del bilancio consuntivo di San Leo 2000, in quanto non sono solito scappare davanti alle responsabilità”. Quindi approverà il bilancio e lascerà la società. “Per me è impossibile conciliare dal punto di vista del tempo, al di la del fatto che sia opportuno o meno, ed ho la necessità di lasciare immediatamente”. La “risoluzione traguarda il futuro”, ha concluso, mentre il ruolo di Pruccoli in San Leo 2000 è giunto al termine. O meglio, sta per giungere al termine. Il ruolo di paladino politico del Montefeltro e della sua Compagnia si è mischiato, almeno per un tratto, con quello di amministratore di una società che opera nel Montefeltro. Ma, assicura Pruccoli, si volta pagina.
Il Movimento 5 stelle ha presentato tre emendamenti alla risoluzione Pruccoli, chiedendo che Destinazione Romagna si faccia carico della promozione del Montefeltro, che “presenta numerose potenzialità dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale, ma anche non poche criticità ambientali e demografiche” e riportando a galla la questione dei due Comuni, Montecopiolo e Sassofeltrio, “che da più di dieci anni sono in attesa di passare dalle Marche all’Emilia Romagna e pagano una situazione di stallo dovuta al contrasto interno al Pd” ovvero parlamentari marchigiani di questo partito “non vogliono che questo progetto vada in porto”. Emendamenti bocciati. Fuori tema la partita Montecopiolo e Sassofeltrio – ha risposto Pruccoli – mentre Destinazione Romagna si è appena costituita ed è nelle cose che si interesserà al tema. Si vedrà.
C’è infine il giallo del sito internet della Compagnia del Montefeltro. Sempre in commissione, il consigliere Foti ha fatto notare “se uno va su internet trova una pagina Facebook sulla quale è presente un numero di telefono che rimanda ad una agenzia turistica, ma il sito non c’è, non risponde, è inattivo. E, soprattutto, parlando di turismo non è che la visibilità web e il marketing siano irrilevanti”. Stesso tasto pigiato dai grillini: “La delibera del Parco Simone e Simoncello del 2015 riporta una spesa di 13 mila euro per il sito, ma il dominio sembra scaduto”.
Questa mattina abbiamo chiamato sia il direttore della Compagnia del Montefeltro e sia il numero di telefono che si trova sulla omonima pagina Facebook (sulla quale non c’è traccia del link al sito). I quali sono un po’ caduti dalle nuvole e hanno appurato in diretta l’inattività del sito ma spiegando, dopo aver fatto le opportune verifiche, che si è trattato di un problema tecnico relativo al server e qualche ora dopo le nostre telefonate è tornato online. Si fa presto a dire compagnia…, ma un compagno che guardi al funzionamento del sito non guasterebbe.

Confesercenti, Compagnia del Montefeltro: 'Disguido temporaneo del sito'
“Dopo l’approvazione, lo scorso 17 gennaio, da parte del Consiglio Regionale Marche della risoluzione “Compagnia del Montefeltro” presentata dal consigliere Rapa, anche la Commissione Politiche Economiche dell’Emilia Romagna, presieduta da Luciana Serra, ha dato parere positivo alla risoluzione presentata, questa volta da Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi, a favore del Progetto Compagnia del Montefeltro e, dunque, alla valorizzazione turistica del territorio e della Regione Storica del Montefeltro che potrà, così, ambire a diventare meta turistica internazionale di alto livello”. Lo sostiene Confesercenti Pesaro e Urbino. La quale sottolinea il ruolo “fondamentale” svolto da Pruccoli nell’approvazione della risoluzione. “In merito alle osservazioni fatte da alcuni consiglieri di opposizione sulla presenza della Compagnia sulla rete internet, il direttore Confesercenti Montefeltro, uno dei partner attivi nella costituzione del progetto, Giorgio Bartolini precisa: “Dobbiamo sinceramente scusarci per il disguido avvenuto in questi giorni con il sito internet che pareva essere sparito dalla rete. Non è così, e infatti ora è pienamente raggiungibile e funzionante. Non si è trattato di una scadenza di dominio ma soltanto di un disguido temporaneo dovuto al cedimento tecnico del server sul quale è appoggiato il sito”. (Riminiduepuntozero, 7/4/2017))

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