I cattolici e la presenza pubblica: Stefano Fontana domani sera a Rimini

I cattolici e la presenza pubblica: Stefano Fontana domani sera a Rimini

Fra i cattolici riminesi sorge un punto esclamativo: «Esserci!». «In politica vince chi semina idee e forma le menti: si deve re-iniziare un cammino di formazione». Se ne parla domani sera al Cinema Tiberio con il responsabile della rete nazionale delle scuole di Dottrina sociale della Chiesa.

Per una volta i cattolici si riuniscono non sollecitati da punti interrogativi, dubbi e incertezze, ma davanti a un punto esclamativo: «Esserci!», un invito alla presenza pubblica senza complessi e senza paure. Domani sera, 10 maggio (ore 21 al Cinema Teatro Tiberio di Borgo San Giuliano) è a Rimini Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuan” sulla Dottrina sociale della Chiesa, che pubblica bollettini e rapporti sull’argomento, organizza scuole ed è a capo di un network internazionale tra Italia, Spagna, Perù, Argentina e Polonia.
Nel periodo elettorale e dopo il 4 marzo Fontana non è stato tenero con il mondo cattolico, anzi, ha accusato «la scomparsa dei cattolici dal parlamento» come «segno della fine del cattolicesimo sociale e culturale con presa sulla comunità».
«I cattolici in politica non ci sono più per il semplice fatto che da molto tempo hanno cessato di esserci nella società e nella cultura», ha detto. «In politica vince chi semina idee e forma le menti: si deve re-iniziare un cammino di formazione».
Di qui l’idea di ricominciare, evidenziando la sfida centrale con un punto esclamativo: «Esserci!». L’organizzazione dell’incontro è del “Centro Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero Sociale della Chiesa”, di cui è presidente onorario l’arcivescovo emerito di Ferrara mons. Luigi Negri.
«Ci riuniamo giovedì sera, invitando con la massima apertura tutti gli interessati al tema, con un intento costruttivo e non per lamentarci di quello che non va. Sfidiamo noi stessi e i tanti amici, oggi dispersi in mille rivoli, a ritrovare le ragioni di una rinnovata presenza culturale, sociale, civile e, perché no, politica», spiega Marco Ferrini. «Sfidiamo noi stessi e i tanti amici oggi dispersi in mille rivoli a ritrovare le ragioni della presenza culturale, sociale, civile e, perché no, politica», dicono i promotori dell’incontro pubblico.

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