La nota di precisazione dell'amministrazione comunale sulla telenovela del concerto "riparatore" che si è tenuto il 10 agosto in piazzale Fellini. E la nostra replica. Con gli auguri di lunga vita e infiniti successi ad Al Bano e Romina.
Quella che segue è la nota di precisazione inviata dall’amministrazione comunale di Rimini in relazione al nostro articolo pubblicato ieri.
“In riferimento al servizio del 20 agosto sul concerto di Al Bano e Romina l’Amministrazione comunale precisa che, a fronte di un contributo di 57.460 euro da parte di sponsor privati, pari al a 50% della spesa effettiva sostenuta per la realizzazione del concerto del 10 agosto, ammonta a 50.000 euro (+ iva al 10 per cento) per il cachet degli artisti e di 32.800 (+ iva) per il palco, il service, le luci ecc… a cui si aggiungono le spese Siae per circa 6.000 euro.
50.000 quindi e non 95.000 è il compenso degli artisti che si sono succeduti sul palco. La “spesa artistica”, come viene definita nel servizio riprendendo la determina dirigenziale di spesa, arriva totalmente a 95.000 euro perché composta sia dal cachet degli artisti che dal noleggio strumentale degli apparati e strumentazione necessarie per realizzare lo spettacolo.
Una cifra che conferma precisamente quanto – come virgoletta il servizio di Rimini 2.0 – “Al Bano e Romina hanno accettato di rivedere il loro cachet passando da 95mila a circa 60mila (in realtà 50 mila euro + iva, nds). Soldi che saranno coperti dagli sponsor” come effettivamente è avvenuto.
In particolare, come richiesto espressamente, Italian Exhibition Group Spa ha contribuito con 5.000 euro mentre Romagna Acque con 6.100″.
La determina è stata scritta dal dirigente del dipartimento “Città dinamica e attrattiva” del Comune di Rimini e non, ovviamente, da noi e dice fra l’altro due cose molto precise:
1. “spesa artistica € 95.016,00”
2. “per la spesa artistica, si procederà (…) alla stipula del contratto direttamente con la Società ALBANO CARRISI PRODUCTION SAS (…) per la somma di € 95.016,00 IVA inclusa (di cui € 50.000,00 + € 5.000,00 IVA 10% ed € 32.800,00 + € 7.216,00 IVA 22%)”.
95mila euro era il cachet richiesto per cantare al Beat Village il 26 luglio e, coincidenza, 95mila euro sono andati alla medesima società per il concerto del 10 agosto. Il resto sono dettagli.
Non abbiamo nulla da ridire su Al Bano e Romina (lunga vita e ancora infiniti successi!), che sanno fare benissimo il loro mestiere. L’aspetto discutibile di questa storia è un altro. E’ che un’amministrazione comunale si coinvolga con un ruolo da “regista” in una vicenda del genere e si metta a gestire i concerti. Prima partecipando alle concitate fasi del pomeriggio del 26 luglio fino alla conferenza stampa dell’assessore con Al Bano e Romina, poi mettendosi al lavoro per assicurare il concerto “riparatore”, cercando i cosiddetti “sponsor” e andando a bussare anche da soci pubblici come IEG e Romagna Acque, il cui core business (al pari di SGR) pare non abbia molto a che vedere con la musica leggera e dunque immaginiamo abbiano sganciato per non dare un dispiacere al sindaco o a chi per lui addetto alla questua della felicità. Vengono comunicati da palazzo Garampi solo gli importi gentilmente donati da IEG e Romagna Acque. Per la verità la nostra richiesta era più completa, ovvero di conoscere, “relativamente agli sponsor”, “anche le rispettive somme (almeno di IEG e Romagna Acque)”. Gli “almeno” li conosciamo, gli altri no.
La spesa totale per la serata del 10 agosto in piazzale Fellini è stata di 101.116 euro. Di questi, 57.460 euro sono arrivati dagli sponsor (non solo “privati” come scrive l’amministrazione, ma anche pubblici), i rimanenti da tutti coloro che sono stati costretti a trasformarsi in sponsor: i cittadini di Rimini.
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