Il Metromare sotto 1500 passeggeri al giorno …ma quei numeri li avevano promessi all’ora

Il Metromare sotto 1500 passeggeri al giorno …ma quei numeri li avevano promessi all’ora

Nel 2021 il trasporto pubblico che collega Rimini e Riccione costeggiando la ferrovia è stato utilizzato in media da 1.150 viaggiatori al giorno. Il numero è sottostimato, assicura Agenzia mobilità. Bene, regaliamo altri 100mila passeggeri, portando la quota giornaliera a 1.450. Ma cosa avevano assicurato gli enti pubblici coinvolti? Che il programma di esercizio approvato dal Cipe attestava 1000/1500 passeggeri ora e comunque non meno di 20mila al giorno. E nel progetto definitivo che risale al 1996 l'ottimismo era alle stelle: 10,908 milioni di spostamenti stimati della «domanda complessiva annua attraibile dal Trc».

420mila passeggeri nel 2021. Erano stati circa 130mila nel 2020, causa Covid e conseguente stop delle corse per diversi mesi. Agenzia mobilità sostiene che il dato 2021 risulta sottostimato in quanto i titoli di viaggio mensili e annuali non sempre vengono convalidati e poi per la variabile dell’evasione che risulta difficile anche da quantificare. Ma vogliamo esagerare? Consideriamo 100mila passeggeri in più, quindi 520mila. Equivarrebbero, anziché ai 1.150 viaggiatori al giorno che si ottengono dividendo 420mila per 365, a circa 1.425. E’ vero che la pandemia ha continuato a farsi sentire anche nell’ultimo anno costringendo a riempimenti dei mezzi che si sono attestati sul 50% e poi sull’80% della capienza. E d’altra parte fra le tante modificazioni imposte dalla pandemia c’è anche quella che ha inciso e che, dicono gli esperti, continuerà a pesare sul trasporto pubblico.
E’ stato spesso ricordato che nel programma di esercizio approvato dal Cipe i passeggeri/giorno erano ben di più, cioè 20mila. In realtà nelle diverse fasi che hanno accompagnato la preparazione politica e progettuale, e poi l’attuazione della tratta Rimini-Riccione, gli enti direttamente coinvolti hanno fornito i numeri più diversi. L’obiettivo era pur sempre quello di rassicurare sia sulla bontà generale del progetto e sia rispetto alle bordate che via via venivano scagliate sul Trc e che necessitavano di un contenimento.
Un  esempio. Nel 2011 (esattamente il 1° aprile, ma non è uno scherzo), l’allora presidente della Provincia Stefano Vitali dovette difendere il Trc dalle critiche che arrivarono da un personaggio non proprio irrilevante, anche per il ruolo che occupava. Manlio Maggioli, presidente della Camera di commercio, ribadì la sua contrarietà al Trc come aveva già fatto negli anni precedenti (“lo costruiamo dopo decenni di gestazione, forse era meglio dimenticarlo”) sostenendo che i problemi del traffico sarebbero rimasti gli stessi e che l’opera sarebbe stata destinata all’insuccesso.
Vitali, dopo un lungo calcolo sui passeggeri trasportati dai mezzi pubblici e tenendo conto di residenti e turisti, lasciava intendere che il Trc avrebbe potuto contare su almeno 12mila passeggeri al giorno fra Rimini e Riccione.
Nello stesso anno, 2011, il Comune di Riccione metteva online le risposte «a 12 quesiti sul TRC Trasporto Rapido Costiero». Alla domanda «Quanti passeggeri e a che prezzo di biglietto per il pareggio del costo di esercizio escluso ammortamenti?» così veniva assicurato a proposito della prima parte del quesito: «I passeggeri stimati sono quelli definiti dal programma di esercizio approvato dal Cipe, si tratta di 1000/1500 passeggeri ora, nelle ore di punta e di un totale di 20.000 pax (circa)» (qui).
Ma i numeri in questa storia sono stati anche molto più generosi. La relazione tecnica al progetto definitivo del Trc (1° stralcio funzionale Rimini-Riccione), risalente all’anno 1996, che Regione Emilia Romagna, Comuni di Rimini e Riccione, Provincia e Tram, hanno sottoposto al Cipe per accedere al finanziamento previsto dalla legge 211 del 26 febbraio 1992, contiene un capitolo eloquente che stima la «domanda attuabile dal sistema Trc».
In tutto è un tomo di un centinaio di pagine. Fra parentesi, già all’epoca veniva contemplato il collegamento dalla stazione di Rimini alla Fiera prevedendo però due alternative per il primo tronco stazione-cimitero: quella denominata “S. Giuliano Borgo” che prevede «lo sviluppo del tracciato lungo le vie Matteotti, XXIII Settembre, in sede protetta sulla esistente carreggiata stradale», e la «soluzione “S.Giuliano Mare” che prevede invece la realizzazione della sede propria del Trc a mare della ferrovia Ravenna-Rimini nello stesso corridoio destinato dal nuovo Prg di Rimini all’asse viario denominato “tangenziale marina”». Com’è noto, il progetto che oggi è stato sposato e finanziato con 49 milioni di euro, è il primo, che va però ad incidere su arterie già trafficatissime e che avrà ripercussioni enormi anche dal punto di vista ambientale, con l’abbattimento di numerose alberature (qui). Quante, ancora non l’ha detto chiaramente nessuno.
Torniamo alla relazione sui passeggeri attesi. Siamo a pagina 60, dove si illustrano le «campagne di indagini» svolte, con tanto di tabelle. Interessante l’inciso a pag. 63. Viene spiegato che la «stima della domanda è stata condotta per due orizzonti temporali di progetto: anno 2000, in corrispondenza del quale verrà realizzata la sola tratta centrale del Trc compresa tra Marina centro e Riccione terme; anno 2005, in corrispondenza del quale l’intervento verrà completato con la realizzazione della tratta nord del Trc compresa tra Rimini FS e S. Martino in Riparotta». Ne avessero indovinata una. I circa 9,8 chilometri del Metromare Rimini-Riccione sono stati inaugurati (senza mezzi elettrici) il 23 novembre 2019 e per il prolungamento fino alla Fiera ad oggi è impossibile prevedere quando si taglierà il nastro.
Avanti verso il miracolo dei numeri. «In riferimento alle aliquote di domanda (di cui la relazione dà conto, ndr) il Modello ha ricostruito la domanda attraibile dal nuovo sistema Trc sulla base di alcune condizioni cautelative quali l’utilizzo di una costante modale per il Trc al più uguale a quella del modo di trasporto privato, l’introduzione di una disutilità aggiuntiva per l’interscambio autovettura-Trc e l’assenza di provvedimenti che possano incidere positivamente sulla ripartizione modale (come ad esempio la limitazione in alcune aree della circolazione privata)». Non è chiarissimo, ma si comprende che il calcolo fatto può essere considerato prudenziale. Ecco il seguito: «Sulla base di queste ipotesi il Modello ha stimato una domanda complessiva annua attraibile dal Trc di 10,908 milioni di spostamenti all’orizzonte della prima fase (tratta Riccione terme – Marina centro) e di 12,546 milioni in quello di seconda fase (Riccione terme – S. Martino in Riparotta) dei quali, in ambedue i casi, il 27% circa nel periodo invernale ed il rimanente 73% in quello estivo». Secondo quanto si poteva leggere nella relazione al progetto definitivo sul “sistema rapido di trasporto pubblico a servizio della riviera romagnola”, primo stralcio Rimini-Riccione, presentata da cinque enti pubblici per ottenere i finanziamenti previsti dalla legge relativa agli interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa, la “calamita” della metropolitana di costa aveva la potenzialità di attrarre poco meno di 8 milioni di spostamenti in estate e poco meno di 3 milioni in inverno e tutto questo fra Riccione e Rimini, escludendo l’estensione fino alla Fiera.
Si entrava anche in un dettaglio ulteriore. «All’orizzonte di prima fase è stata stimata nel giorno medio dei due periodi una domanda costituita da 13.150 spostamenti nel periodo invernale e da 90.280 spostamenti circa nel periodo estivo ai quali corrisponde una domanda di punta, nella fascia bioraria compresa tra le 7 e le 9 in inverno e tra le 9 e le 11 in estate, di 3.000 e 10.600 spostamenti rispettivamente». Al giorno, più di 13mila in inverno e più di 90mila in estate.

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