Il piano economico del Trc alla prova dei fatti fa venire il mal di mare

Il piano economico del Trc alla prova dei fatti fa venire il mal di mare

Abbiamo seguito il consiglio dell'amministratore unico di Patrimonio Mobilità Rimini, Stefano Giannini. Ovvero, quello di considerare le previsioni sui passeggeri più aggiornate e dimenticare quelle che parlavano di 20mila al giorno, seppure pubblicizzate nel 2011. E così ci siamo andati a rileggere il piano economico finanziario aggiornato al 2012. Ma, allacciate le cinture, prevedeva per l'avvio del Matromare intorno ai 10.200 viaggiatori al giorno fra Rimini e Riccione. E secondo voi il canone di locazione è stato riscosso da Pmr nei tempi e nella quantità in cui era stato previsto?

Le previsioni reali sui passeggeri del Metromare non sono quelle che circolano. Il messaggio l’ha lanciato l’amministratore unico di Patrimonio Mobilità Rimini, Stefano Giannini, nel recente confronto televisivo con Massimo Angelini, consigliere comunale riccionese della Lista Tosi, a “fuori dall’aula” su Icaro Tv. Quest’ultimo ha parlato di «un disastro» a proposito del risultato di 420mila passeggeri totalizzati nel 2021 «a fronte dei 7 milioni previsti» e nonostante il 2021 abbia visto a Rimini un incremento di arrivi del 35% sul 2020 e di pernottamenti del 33,4%, mentre a Riccione rispettivamente del 30,2% e del 31%.
Da dove saltino fuori i 7 milioni non lo so, ha replicato Giannini, che invece ha invitato a fare riferimento al piano economico finanziario del 2006 e all’aggiornamento successivo.

I 7 milioni di passeggeri in realtà non sono un sogno di Angelini. Nel 2006 era stato redatto un piano economico finanziario per verificare la realizzabilità dell’opera, delle sue fonti di copertura e anche l’analisi del rendimento del TRC dal momento della sua utilizzazione. E ricordiamo che nel 2006 era stato approvato con delibera Cipe n. 93, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 257 del 4 novembre, il progetto definitivo del Trc, 1° stralcio Rimini-Riccione, assegnando a favore di Agenzia Tram il finanziamento statale di 42.856.861 euro.
Nel 2011 il Comune di Riccione, sindaco Massimo Pironi, pubblicava sul sito internet istituzionale ed anche sulla newsletter “Città in movimento”, il dato che abbiamo riferito nel precedente articolo, ma colorandolo di una narrazione da favola: «1500 passeggeri comodamente seduti e rilassati: i mezzi del Trc saranno in grado di ‘mettere a sedere’ 1500 passeggeri all’ora. La modernità dei mezzi (comode poltrone, climatizzate) renderà il viaggio confortevole e riposante». Il testo con toni da propaganda compare nella home page della newsletter del Comune di Riccione, agosto 2011. E come è stato già spiegato, i 1.500 passeggeri all’ora non saltavano fuori attorno al tavolo di una briscola, ma dal programma di esercizio del trasporto rapido costiero approvato dal Cipe, per «un totale di 20.000 passeggeri (circa) al giorno». Se si moltiplica 20.000 per 365 si ottiene, appunto, qualcosa di più di 7 milioni.
Non solo. Il sito internet di Pmr, continua ad assicurare tuttora che «la capacità del sistema sarà di 1.500 passeggeri all’ora per direzione di marcia» (qui). Sarà.

Bene, ma attenendosi al piano economico finanziario del 2006, come invita a fare Stefano Giannini, aggiornato al 2012, cosa emerge? Numeri lontanissimi da quelli che hanno segnato il 2021.
Leggiamo: «Per quanto concerne la domanda di trasporto del sistema di Trasporto Rapido Costiero (TRC), nella sua prima tratta funzionale Rimini FS – Riccione FS, si parte dall’analisi della situazione che vede originariamente l’utilizzo dell’attuale linea filoviaria (linea 11) per un carico pari a 4,8 – 5 milioni di passeggeri annui. Rispetto a tale valore di partenza, al fine di assumere il numero di passeggeri all’entrata in servizio del nuovo sistema rappresentato dalla Metropolitana di Costa è stato assunto che il sistema TRC parta con 3,7 – 3,8 min di passeggeri annui. A partire da questo scenario modificato che si stima essere prudenziale, si è ritenuto congruo considerare una crescita contenuta della domanda di trasporto con una situazione “a regime” solamente all’ottavo anno di esercizio pari a 4,9 – 5 min di passeggeri annui».
Quindi, prudenzialmente, all’avvio del Metromare si sarebbero dovuti realizzare fra i 10.100 e i 10.400 passeggeri al giorno. Per decollare, all’ottavo anno di servizio, fra 13.400 e 13.700 passeggeri. Nel 2021, pur con le problematiche Covid, i passeggeri sono stati fra 1.150 (dato effettivo ma sottostimato secondo Agenzia mobilità) e 1.500 al giorno. Ne mancano comunque parecchi all’appello per coronare le previsioni messe nero su bianco nel piano economico finanziario.
Veniva scritto in quel piano che «l’opera TRC è in grado di produrre Margine Operativo Lordo, EBITDA (nel nostro caso stimato pari al MOL) e utile d’esercizio positivi» e che «con l’EBITDA che riesce a produrre l’opera si ha una copertura totale dell’indebitamento bancario, sin dal primo anno di utilizzo della stessa».
Ma le previsioni erano rosee anche su un altro punto. «Il margine operativo lordo (o EBITDA) potrebbe rappresentare anche un valido parametro di riferimento al fine di determinare un eventuale canone di locazione ricavabile dalla eventuale “concessione in affitto” dell’opera ad un Gestore individuato con gara». Come sono andate le cose da questo punto di vista?
Di una gara ancora non c’è traccia, ma il canone a che punto è, visto che gli accordi stabilivano che a partire dall’avvio dell’esercizio del Metromare venisse riconosciuto in favore di Pmr un canone di locazione?
Dunque, il Metromare è stato inaugurato il 23 novembre 2019. Nel bilancio consuntivo 2020 di Pmr, approvato dalla assemblea dei soci il 22 giugno 2021, si poteva leggere che: «Una proficua collaborazione ha altresì consentito di aggiornare dall’inizio 2021 i contratti di locazione dei beni strumentali (filovia 11 e beni in via C.A. Dalla Chiesa) e di delineare il nuovo contratto per la locazione dell’infrastruttura Metromare ed il comodato della flotta dei nuovi Exquicity18T». Ma intanto l’esercizio si era chiuso «con un Valore della Produzione di euro 5.395.107, con un incremento rispetto al 2019 di euro 1.802.276 ed un decremento di euro 1.409.971 rispetto al budget 2020». Le cause? «Il decremento rispetto al budget è da ricondurre principalmente a: euro 550.000 per mancata locazione Metromare; euro 913.955 minor utilizzo quota ricavi sospesi per contributi c/capitale per sterilizzazione ammortamenti in quanto i mezzi Metromare di cui l’entrata in servizio era prevista il 01/07 non sono entrati in servizio».
Nel bilancio preventivo 2021 di Pmr sta scritto che «le vicende di questi mesi hanno comportato che finora non si è potuto convenire con AMR una definizione di questa partita (canone Metromare, ndr). Non avendo però ad oggi definito alcun rapporto contrattuale oneroso per il 2021 riguardante l’uso dell’infrastruttura Metromare, prudenzialmente il bilancio preventivo 2021 non prevede alcun ricavo riferito a questa voce». Qualcuno però ha dovuto farsi carico della mancata entrata: il bilancio dà conto, infatti, di euro 1.002.258 sul groppone degli enti soci «quali maggiori oneri nella gestione del Trc non coperti dalla locazione».
Patrimonio Mobilità Rimini suonava però un campanello d’allarme: «…va evidenziato che la questione del canone relativo all’infrastruttura Metromare non potrà essere a lungo differita perché ciò derogherebbe agli impegni fino ad oggi assunti e pregiudicherebbe le attività di Pmr, che si sovvenzionano esclusivamente attraverso i canoni di locazione».
Nel bilancio preventivo 2022 compare per la prima volta la quantificazione del canone, ed è inferiore rispetto a quello di cui si era sempre parlato. Il contratto di locazione fra Pmr e Agenzia Mobilità Romagnola è stato sottoscritto «ai primi di ottobre 2021» ed è «valido per le annualità 2021 e 2022 ed ulteriormente prorogabile in attesa dell’indizione della gara per il Tpl», col risultato che nel 2022 Pmr incasserà un canone di soli 770mila euro (più Iva), che diventeranno 1.100.000 «a partire dal 2023».
Il consiglio comunale di Rimini il 10 febbraio scorso ha votato (contraria la minoranza) una variazione al bilancio di previsione 2021-2023: palazzo Garampi ha dovuto per ora sborsare, oltre all’impegno già previsto per il trasporto pubblico locale di oltre 3 milioni 600mila euro, ulteriori 1.147.275, risucchiati dalla entrata in servizio del Metromare. Ma, ha specificato l’assessore Roberta Frisoni nel corso del confronto con l’opposizione, si tratta di un calcolo cautelativo perché Amr non ha ancora presentato il conto agli enti locali.
Quello che colpisce è che nonostante questi elementi di fondo, gli enti pubblici continuino imperterriti a progettare nuove tratte del Metromare ed a fornire numeri sempre più ottimistici. Quando sarà pronto il percorso fino alla Fiera, già finanziato con 49 milioni di euro dallo Stato, sul Metromare con partenza a Riccione e arrivo nel quartiere fieristico by Cagnoni, si conta di trasportare oltre 35mila passeggeri in coincidenza con gli eventi di punta, 26.500 per fiere medie, 21.800 nei giorni feriali. Al giorno naturalmente. L’ha scritto il Comune di Rimini fra i dati che accompagnano il progetto.
Ma la realtà ineludibile è che i teorici del Trc sono stati costretti poi via via ad apportare aggiustamenti in corsa. Tanti quelli che negli anni si sono visti: ad esempio, è stato accorciato il percorso del primo stralcio, inferiore rispetto a quello considerato nel progetto preliminare; le fermate da 26 sono diventate 17; dai mezzi Phileas a guida magnetica si è passati a quelli di attuale conformazione; sono state stralciate 12 “opere d’arte”, e fra queste anche la bretella di collegamento all’aeroporto che si decise di porre a carico della società di gestione del “Fellini”, come rilevava il Cipe nel marzo del 2006, facendo notare che «l’analisi costi-benefici evidenzia un TIR (tasso interno di rendimento, ndr) di progetto del 2,73% ed un VAN di progetto (valore attuale dei flussi di cassa operativi che il progetto genera, ndr) negativo, il che conferma la limitata attrattività dei progetti di trasporto pubblico locale per i capitali privati a causa del “rischio traffico”, pur in presenza di un’elevata valenza sociale per il territorio servito». Che ci si debba preparare a considerare il Metromare come il nostro pozzo di San Patrizio?

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