Giampiero Maioli venne al sepolcro di piazza Ferrari; or questo era un tempo una banca in salute, ma poi si era trasformato in una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra (fu scritto: mettiamoci una pietra sopra). Maioli disse: «Togliete via la pietra!». Linda, la proprietaria del sepolcro, gli disse: «Signore, Carim puzza già, poiché è morta da anni». Maioli le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Crédit Agricole?». E infatti la semestrale pare un miracolo. E Scardone è tornato a sorridere.
Era allora malata una certa Carim di Rimini, il villaggio del dj Andrea. Gli ispettori mandarono a dire a Maioli: «Signore, ecco, colei che tu ami è malata». E Maioli, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Crédit Agricole, affinché per mezzo di essa e di qualche altra malata fra Romagna e Toscana, il gruppo francese sia glorificato».
Or Maioli amava Carim (e pure Carisp e Carismi). Come dunque ebbe inteso che Carim era malata, soggiunse: «Carim si è addormentata, ma io vado a svegliarla». Allora nel villaggio si alzarono i soliti scribi a dire: «Signore, se dorme si riprenderà». «State freschi», rispose loro Maioli, che aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano (invorniti) che avesse parlato del riposo del sonno.
Allora Maioli disse loro apertamente: «Carim è morta».
Arrivato dunque Maioli, trovò che Carim era già da qualche anno nel sepolcro. Or Parma distava da Rimini un po’ più di quindici stadi. Giunto là, e vedendo tutti i soci e i correntisti che piangevano, fremé nello spirito e si turbò, e disse: «Dove l’avete posta?». Scardone e Guaitoli gli dissero: «Signore, vieni e vedi». Maioli guardò i bilanci e pianse. Dissero allora a Palazzo Buonadrata: «Vedi come l’amava! Molto più di noi!». Ma alcuni di loro dissero: «Non poteva costui far sì che Carim non morisse?». «Adesso non esageriamo», pensò fra sé Maioli.
Perciò Maioli, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro di piazza Ferrari; or questo era un tempo una banca in salute, ma poi si era trasformato in una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra (fu scritto: mettiamoci una pietra sopra). Maioli disse: «Togliete via la pietra!». Linda, la proprietaria del sepolcro, gli disse: «Signore, Carim puzza già, poiché è morta da anni». Maioli le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Crédit Agricole?». Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva la morta. Maioli allora, alzati in alto gli occhi, disse: «Visco, ti ringrazio che mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Carim, vieni fuori!». Allora la defunta uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Maioli disse loro: «Scioglietela e lasciatelo andare, e fra pochi mesi faremo un bilancio, vedrete che miracolo!».
Il 4 di agosto, a distanza di un soffio dal disastro del bilancio 2017 di Carim, riecco Scardone finalmente sorridente.
“La ‘cura’ di Crédit Agricole si è già fatta sentire sui conti della Carim. Acquistata a Natale dal colosso francese (che è tra le prime dieci banche al mondo), da gennaio a giugno la Cassa di risparmio è riuscita ad aumentare sia la raccolta diretta che indiretta, e soprattutto ha erogato 58 milioni di nuovi finanziamenti a 1300 famiglie e imprese. «La banca che ha ottenuto nel semestre buoni risultati – osserva orgoglioso il direttore generale Giampaolo Scardone – Ma la cosa più importante è che siamo riusciti a invertire la tendenza degli ultimi anni in Carim, facendo rientrare l’economia riminese dalla porta principale». La crescita degli impieghi «lo dimostra: abbiamo stanziato 58 milioni di nuovi finanziamenti a famiglie e imprese. Raggiungeremo l’obiettivo di 1,3 miliardi di nuovi impieghi da qui al 2020». Per quanto riguarda la gestione, i numeri dicono che la raccolta è cresciuta di 65,8 milioni nel primo semestre. Quella diretta, pari a 2.303 milioni, è aumentata invece del 2,9% (64 milioni in più), mentre l’indiretta ha raggiunto i 1.582 milioni (1,7 milioni in più), con un significativo sviluppo della raccolta gestita». «I crediti deteriorati sono calati ulteriormente dell’8,9%, e ora ne restano solo 80 milioni». Capitolo clienti: «Da gennaio abbiamo aggiunto 1.750 nuovi clienti, oggi ne contiamo 112mila e di questi 17mila sono imprese». (Carlino di oggi).
Dieci giorni fa qui si scriveva: “Carim in altre mani pare vada molto bene. A fronte di un bilancio 2017 di Carim chiuso con una perdita di 136 milioni di euro (e dei tre precedenti con “buchi”, rispettivamente, di 9,1 milioni di euro nel 2014, poi 37,9 milioni e 72,9 milioni) si sussurra che la semestrale 2018 della banca di piazza Ferrari, ormai a guida Crédit Agricole Cariparma, avrà un attivo da favola. Vero, falso? I bene informati dicono verissimo. Manca poco al belvedere”.
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