La spedizione riminese che punta al record: la Cordigliera Real (Bolivia)

La spedizione riminese che punta al record: la Cordigliera Real (Bolivia)

Il prossimo 17 luglio tre alpinisti della sezione CAI di Rimini partono per una avventura bella e difficile sulle Ande boliviane. Sono Massimo De Paoli e Davide Morini di Rimini e il sammarinese Riccardo Stacchini. Tenteranno la salita dello sperone sud-ovest della cima Nord del Nevado Illimani, mai "conquistata" fino ad oggi, malgrado alcuni precedenti tentativi.

Alcuni dei protagonisti dell’avventura che stiamo per raccontarvi, i lettori di Riminiduepuntozero già li conoscono. Nell’agosto del 2014 Massimo De Paoli di Rimini e i sammarinesi Riccardo Stacchini e Michele Piva misero a segno un altro bel “colpo”: le cime delle Ande peruviane, i ghiacciai della Cordillera Blanca, la catena montuosa più alta del continente americano, a circa 6 mila metri di altezza. Salirono infatti il Nevado Ishinca (5.530 mt), il Nevado Tocllaraju (6.040 mt) e la famosa parete sud dell’Alpamayo (5.945 mt). Ci inviarono le immagini del loro affascinante viaggio e anche gli auguri di buon Ferragosto da un panorama decisamente diverso da quello delle nostre spiagge.

Da sinistra: Riccardo Stacchini, Massimo De Paoli e Davide Morini

Abituati a queste vette e a queste visioni che tolgono il fiato, raggiunte però al prezzo di non piccoli sacrifici, questa volta puntano su qualcosa di ancora più sfidante. Cominciamo col dire che oltre a Massimo De Paoli e Riccardo Stacchini, ci saranno Davide Morini, e Andrea De Paoli, 22 anni, figlio di Massimo, nel ruolo di accompagnatore, fotografo e videomaker della spedizione, e l’alpinista peruviano e guida di alta montagna Miguel Martinez. I primi tre sono tutti alpinisti della sezione Cai di Rimini.

La partenza è fissata per il 17 luglio. Tenteranno la salita dello sperone sud-ovest della cima Nord del Nevado Illimani, Cordigliera Real, Bolivia: 6.403 mt. “Si potrebbe trattare di una prima assoluta, dato che la cresta in questione (indicata dalla freccia gialla nella foto sottostante) sembra non essere mai stata salita, malgrado alcuni precedenti tentativi”, dicono i protagonisti.

“Mille i metri di dislivello dal ghiacciaio, che con pendenze crescenti su neve e ghiaccio e con una linea affascinante ed elegante (sembra disegnata da un’artista) ma anche molto delicata, porta ad un’anticima e quindi al Pico Norte dell’Illimani, “Aquila Dorata” in Aymara (lingua precolombiana parlata ancora oggi nell’area)”. Non sarà una passeggiata. “La sfida è particolarmente ambiziosa date le difficoltà di avvicinamento. La via normale segue un percorso del tutto diverso e sul ghiacciaio alla base della cresta non passano vie normalmente frequentate. Inoltre calcoliamo che saranno necessari almeno 3 bivacchi in alta quota”. Il primo al “Nido de Condores” (5.400 mt), il secondo sul ghiacciaio alla base della cresta (a quota 5.700 mt. circa), e il terzo sulle creste sommitali tra Pico Nord e Pico Central, in corrispondenza di una sella a circa 6.200 mt. Se realizzata, come gli alpinisti si augurano e insieme a loro tanti amici che faranno il tifo da casa, la salita e la successiva discesa dalla normale alla cima sud consentirebbe un eccezionale concatenamento di ben 3 cime di oltre 6.000 mt : il Pico Nord (6.403 mt), il Pico Central (6.362 mt) e il Pico Sud (6.438 mt), da dove avverrà la discesa. Il tutto in rigoroso “stile alpino”, ovvero portando con sé il necessario senza preparare prima i campi alti.

Andrea De Paoli, a sinistra, e Miguel Martinez

Facendo tesoro di informazioni e suggerimenti avuti dai protagonisti di un precedente tentativo avvenuto nel giugno 2014 (alpinisti piemontesi) ed in collaborazione con la guida peruviana e carissimo amico Miguel Martinez, i tre alpinisti romagnoli si recheranno in Bolivia dal 18 luglio per un periodo di acclimatamento, con il progetto di scalare prima il Pico Ilusion (5.330 mt) e il Nevado Condoriri (5.648 mt) sempre nella Cordigliera Real, ma più a nord (zona lago Titicata), ed in seguito il Nevado Illimani, appunto per lo sperone sud-ovest alla cima Nord.
I tre alpinisti sono anche (“e soprattutto” dicono loro) amici di vecchia data. Massimo e Riccardo condividono da 20 anni sia la passione per la montagna che quella per il volo libero in deltaplano. E con Davide negli ultimi 3 anni hanno effettuato decine di scalate sulle alpi e sul Gran Sasso d’Italia. Si definiscono “alpinisti dilettanti, ma molto appassionati e decisi a tentare queste scalate sudamericane, dopo mesi di preparazione e di seri allenamenti”.
In Bolivia faranno “base” a Peñas, presso la missione ad altissima quota del sacerdote–alpinista italiano Padre Antonio Zavattarelli (padre Topio), amico di decine di alpinisti italiani e non, che sono transitati da quelle parti negli ultimi anni e che hanno avuto aiuto da lui. Sarà l’occasione anche per condividere e dare sostegno al lavoro di questo missionario di confine.

L’idea, o meglio il sogno, della scalata, è nata nella mente di Massimo De Paoli, che dopo essere rientrato dal Perù nell’agosto del 2014 con Riccardo Stacchini, rimase folgorato dalla foto della cresta dell’Illimani nord vista su internet, in un articolo dove veniva raccontato del tentativo della spedizione biellese compiuto nel giugno di quell’anno. A loro non riuscì la salita per condizioni sfortunate di neve e ghiaccio.
De Paoli, pur ritenendosi assolutamente “un alpinista della domenica”, ha pensato a quella cresta per 3 anni, tra una scalata e l’altra sulle alpi e sugli appennini, fino ad osare la proposta di provarci agli amici già citati, rendendoli partecipi del suo stesso sogno e passando quindi ad organizzare la cosa, a partire dall’autunno scorso.

La spedizione si propone anche di promuovere e raccogliere fondi per l’Associazione Volontari Servizi Internazionali AVSI, con una attenzione particolare all’attuale campagna di raccolta fondi per progetti che riguardano l’emergenza umanitaria in Siria. Al rientro in Italia, in occasione di alcune serate di foto e racconti, verranno raccolti fondi a favore di questa associazione, a cui alcuni dei componenti della spedizione sono particolarmente legati.

La spedizione gode del sostegno di uno sponsor tutto romagnolo, l’azienda Iindustrial Wear–Payper di Forlì.

COMMENTI

DISQUS: 0