L’astronave merita più attenzione e decoro

L’astronave merita più attenzione e decoro

In occasione di un importante, recente, congresso, si sono visti sacchi neri, lattine e bottiglie vuote sparsi in ogni dove. Considerato che il Palas è costato una fortuna e rappresenta il biglietto da visita congressuale della città, si può fare di meglio.

La premessa: i sudicioni incivili crescono come funghi anche in tempi quali gli attuali, di spaventosa siccità. La considerazione immediatamente successiva a questa è che, assodata la difficile lotta ai nominati miceti, qualcuno debba pur sempre provvedere a pulire quanto risulti sporcato. Secondo, ma non meno importante elemento, è la tempistica e la frequenza degli interventi di nettezza di chi è preposto a occuparsene. Recentemente il parcheggio difronte al palacongressi di Rimini mostra, e uso un eufemismo, una certa trasandatezza. In relazione a questo, invio un’e-mail con lo stesso testo a due diversi indirizzi. Entrambi portano a chi amministra la struttura congressuale di via della Fiera. Non ricevo risposta, telefono e mi viene consigliato un terzo recapito. Tento con quello, ma la mia casella di posta rimane muta. Quindi, dopo una settimana di inutile attesa chiedo lumi all’amministrazione comunale.

Premesso che non risparmio critiche quando ritengo di poterle fare, in questo caso mi fa molto piacere rivolgere un plauso al Dipartimento Territorio e Ambiente del comune di Rimini. Nel giro di poche ore il Servizio risponde (via posta certificata) che «Con riferimento a quanto da Lei richiesto per le vie brevi in data 29/03/2022 relativamente alla manutenzione e pulizia del parcheggio in oggetto, si comunica che tali attività sono a carico di Italian Exhibition Group S.p.a., a cui può rivolgersi per opportuni chiarimenti». Per il cittadino è molto confortante, quando le Istituzioni sono così celeri e precise. Ringrazio e vengo al dunque.

16 marzo. Gli eleganti arredi trasformati in pattumiera.

Le immagini, pubblicate senza seguire un preciso ordine temporale, sono state scattate a distanza di otto giorni ed esattamente tra l’8 e il 16 marzo (in questo lasso di tempo si è tenuto un importante congresso). Nonostante ciò, non si apprezzano differenze sostanziali tra le une e le altre foto. Le lordure risalgono al giorno stesso in cui sono state fotografate? Ne dubito fortemente perché osservando la condizione di alcuni rifiuti di carta, questi denunciano di essere là da molto tempo.

8 marzo. L’aiuola scambiata per qualcosa d’altro.

Comunque sia, anche se per bizzarra sorte fossi capitato là nel giorno stesso delle generose deposizioni, sono trascorse almeno 192 ore tra la prima e la seconda documentazione fotografica. Quindi, nella più aulente delle ipotesi, come minimo per otto lunghi giorni, anche se presumo siano molti di più, nel parcheggio nessuno ha brandeggiato ramazze e ingozzato secchi e secchi di “monnezza”. Del resto, gli esiti sono sotto gli occhi e i nasi di tutti coloro che sono soliti parcheggiare nell’area di pertinenza dell’oneroso (per noi riminesi) palacongressi inaugurato nel 2011. Attenzione: le date a seguire sono comprese tra le due incursioni fotografiche da me effettuate.

8 marzo. Non servono commenti.

Presso la struttura congressuale, dal 10 al 12 marzo si è tenuto il XXII Congresso Nazionale per Odontoiatri, Igienisti Dentali e Studenti (di due diversi corsi di laurea) a cui hanno partecipato quasi 2.000 persone. Può essere che non solo “Igienisti Dentali”, ma anche semplici persone genericamente attente all’igiene “tout court” si siano avventurate nel laido parcheggio davanti al palacongressi e siano rimaste colpite, come il sottoscritto, da sacchi neri abbandonati vicino a una stazione di rifornimento elettrico e da diversi contenitori di plastica (questi sponsorizzati), mentre languidamente adagiate dentro vasche per alberelli, lattine e bottiglie sono sparse qua e là.

Rifiuti vari risultano disseminati ovunque, tra aiuole e cespugli o semplicemente trasportati in ogni dove dal vento, tranne che riposti nei cassonetti a loro dedicati. A descrivere il desertico scenario nell’adiacente spazio che avrebbe dovuto ospitare lo sfavillante buco nell’acqua Tecnopolo-Acquarena, recintato, ma ugualmente visibile, non mi avventuro nemmeno. Ma i gabbiani sì e ci si rinfrescano.

Forse molti dei circa 2.000 congressisti è transitato a piedi dal parcheggio per raggiungere il vicino supermercato.

Va precisato che senza spostarsi troppo, già all’entrata dell’avveniristica struttura progettata dall’architetto Volkwin Marg sono in bella mostra un paio di “corazzieri della spazzatura” in alta uniforme, pronti ad accogliere i visitatori. La “guardia d’onore”, sia detto per correttezza, non è opera attribuibile al citato architetto. Non mi pare che il parcheggio cosparso di rifiuti sia un fenomenale spot pubblicitario e nemmeno un formidabile biglietto da visita per tutta Rimini. Molti ricorderanno lo slogan “male o bene purché se ne parli”. Il concetto espresso non mi trova troppo d’accordo, ma se mi sbagliassi si potrebbero sempre realizzare maxi poster.

L’astronave. E’ costata circa 100 milioni di euro, a tutti sta a cuore che ospiti congressisti e venga tenuta al meglio.

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