Secondo il capogruppo della Lega la piscina comunale non sarà più realizzata davanti al Palacongressi ma sarà spostata sulla nuova circonvallazione. "In via della Fiera resterà solo cemento". E l'assessore Brasini ieri in consiglio comunale non ha smentito la "voce".
“Circola voce che la piscina comunale non sarà più realizzata in via della Fiera e che si stia studiando di spostarla sulla nuova circonvallazione, abbandonando definitivamente il progetto iniziale e lasciando un’area, quella antistante il Palazzo dei Congressi, piena di cemento”. Colpo di scena nel consiglio comunale di ieri. Dove la “voce” è stata portata in aula dal capogruppo della Lega Marzio Pecci, con una interrogazione rivolta al sindaco (assente) e alla quale ha risposto, però senza smentire, l’assessore Brasini, che comunque la vicenda Acquarena la segue da vicino.
Pecci è partito da un affondo politico: “Dopo l’aeroporto, Acquarena è un altro macigno sulla giunta, che svela la sua superficialità nell’attività di governo della città”. Il progetto del polo natatorio, ha proseguito, “in via delle Fiera avrebbe dovuto giustificare il cemento del residenziale e del commerciale che è stato costruito, ma l’impresa costruttrice è fallita e non l’ha realizzato. Purtroppo questo fallimento sembra sia costato al Comune di Rimini circa 500mila euro, che erano stati anticipati alla società fallita, penso per le spese di progettazione, e fra l’altro i progettisti sono sempre i soliti noti”. Quindi la notizia: “Ora si dice che la piscina non verrà più realizzata in via della Fiera ma vicino alla nuova circonvallazione, nei pressi di un parco”. E poi una serie di domande: se verrà mantenuta la piscina da 25 metri, se si procederà con una gara pubblica per la costruzione, quando sarà pubblicato il bando, se ci sono trattative in corso, quali sono gli impegni finanziari, il canone di locazione previsto ed altro.
L’assessore Brasini ha ripercorso le disavventure di Acquarena dalla risoluzione, avvenuta lo scorso maggio, della convenzione sottoscritta con l’amministrazione comunale per realizzare la piscina in via della Fiera. Sul contenzioso aperto con la ditta Axia, ha detto che è tutto rimandato alla prima udienza fissata per il 25 settembre prossimo. Ha quindi sottolineato che la scelta della tipologia di impianto, con le tre vasche (la più grande di 25 metri per 20), è stata il frutto di un “percorso partecipativo” che ha visto esprimersi “tutte le associazioni sportive del territorio, il Coni, la facoltà di scienze motorie ed altri soggetti”. Quindi ha aggiunto che “la necessità della realizzazione di un impianto natatorio a Rimini ha i caratteri di estrema necessità e urgenza” e “l’idea di riproporre un progetto similare è ancora attuale, anche perché questo percorso progettuale non è stato smentito né dai tempi né dai fatti”.
Un progetto similare, quindi, che non significa necessariamente identico a quello che si è incagliato proprio davanti al lussuoso Palas, da tempo con vista sul cantiere.
Brasini ha anche precisato che all’appaltatore non sono stati erogati 500mila euro, ma “300mila coperti da fideiussione, coi quali è stato completato il progetto esecutivo, che oggi è di proprietà del Comune, e cantierata l’opera, non c’è stato uno spreco di risorse pubbliche”.
Ma non una smentita sul cambiamento di location. In chiusura del suo intervento l’assessore ha solo detto che “sulle modalità di individuazione del nuovo progetto per la piscina comunale mi riservo di dare risposte nelle prossime settimane”. Che pare una conferma, quanto meno, che ad un nuovo progetto si stia pensando.
“Mi pare che venga confermata la voce dello spostamento, lei assessore non l’ha smentita”, ha chiosato Pecci. “E 300mila euro sono comunque una bella somma, vorrei sapere perché la progettazione era a carico del Comune”. Lunedì Acquarena e Tecnopolo saranno all’ordine del giorno della commissione di controllo e garanzia e probabilmente si tornerà anche sul tema della ubicazione del polo natatorio. Per ora fruito dai gabbiani. Il cantiere fu consegnato alla ditta nel marzo 2017 e l’opera avrebbe dovuto essere conclusa entro un anno.
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