Il debutto delle "casette galleggianti" ormeggiante in darsena è stato un successo. Nei mesi di luglio, agosto e settembre si è registrato il tutto esaurito. E anche negli altri mesi dell'anno la domanda è alta. Soprattutto per trascorrere le feste di Natale in un ambiente molto particolare.
Nuovi turismi? Per Rimini sì e a quanto pare l’offerta in questione dà anche soddisfazione a chi ha partorito l’idea e per metterla in pratica ha dovuto penare non poco, burocraticamente parlando. Avevamo anticipato lo scorso aprile una novità di cui ancora non si era testato il gradimento. All’interno della darsena era stato autorizzato un parziale cambio di destinazione d’uso da porto turistico a marina resort, equiparata ai campeggi e ai villaggi turistici (come prevede l’apposita legge regionale), dando il via libera alle «casette galleggianti», le house boat, appunto. E il bilancio iniziale parla di un indubbio successo.
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Ma com’è andata l’estate? La domanda non è del tutto corretta perché, come vedremo a breve, siamo in presenza di qualcosa che va al di là della sola stagione estiva. Le house boat, chi l’avrebbe mai detto, sono un prodotto che nel suo piccolo porta acqua al mulino della destagionalizzazione del nostro turismo. Per il periodo delle festività alle porte, ad esempio, c’è grande richiesta come dimostrano le prenotazioni fra Natale e la prima settimana di gennaio. Anche in inverno, insomma, c’è richiesta.
«Nei primi tre mesi in cui siamo stati aperti, cominciando da luglio, abbiamo lavorato al pieno» dice Giovanni Sorci, direttore di Marina Rimini, non senza soddisfazione.
«La gente cerca le vacanze esperienziali e l’esperienza delle house boat trova moltissimo gradimento fra gli stranieri». Di quale provenienza? «Austriaci, tedeschi, svizzeri…». Quindi più stranieri che italiani? «Indubbiamente sì, anche perché ci rivolgiamo ad una clientela con una possibilità di spesa medio alta». E perché a suo parere si sta registrando questo andamento positivo? «Sicuramente incide anche il Covid-19 che ha portato le persone a scegliere anche per le vacanze luoghi indipendenti e, in un certo senso, ad isolarsi dalla massa. Conosco anche qualcuno che ha comprato delle piccole imbarcazioni per vivere il mare senza intrupparsi sulla spiaggia, tutto all’insegna dell’indipendenza. Non è un caso che le vacanze in appartamento abbiano avuto una impennata rispetto al passato, con la differenza che le house boat “catturano” una fascia di clientela ancora più esclusiva e i servizi sono ancora più personalizzati». Cioè? «Qui ogni locale, con ingresso indipendente, aria condizionata e wi-fi, dispone del proprio posto auto, ci sono le biciclette per spostarsi, col gommone hai la possibilità di uscire e fare il bagno. Nel perimetro della darsena ci sono poi bar e ristorante, centro Fitness, lavanderia, supermarket. Ci si trova in un ambiente protetto e sorvegliato, senza dimenticare che siamo nel contesto del lungomare e a due passi dal centro storico di Rimini… Condizioni favorevoli che non è facile trovare altrove».
Al momento sono sei le house boat disponibili, nel 2022 ne verranno collocate altrettante, per arrivare nell’immediato futuro a diciotto, obiettivo che è stato programmato di raggiungere in tre anni, anche perché occorre affrontare un investimento non banale.
«Adesso stiamo facendo anche dei lavori in darsena: la diga foranea aveva bisogno di interventi di manutenzione. In più tutte le ringhiere dopo vent’anni può immaginare come fossero ridotte». Il costo di questa operazione è consistente ma anche la darsena approfitta del “bonus facciate”: «Abbiamo fatto un interpello alla Agenzia delle Entrate e ci hanno risposto che rientriamo in questa opzione».
Le casette hanno due stanze, il soggiorno, una cucina attrezzata e il bagno, mentre all’esterno si trova la zona solarium con poltroncine, divanetto e tavolo. Marina Resort, Rimini.
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