Il primo round l'aveva vinto lo scorso novembre, quando il Tribunale di Rimini gli aveva dato ragione, bocciando la modifica dello statuto di Banca di
Il primo round l’aveva vinto lo scorso novembre, quando il Tribunale di Rimini gli aveva dato ragione, bocciando la modifica dello statuto di Banca di Rimini che, con una delibera dei soci del 5 settembre 2010, ha previsto che per l’elezione dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale occorresse il preventivo gradimento della Federazione delle Bcc.
L’insubordinazione, verrebbe da dire, era però costata cara a Mario Ferri, che era stato anche espulso dalla banca, proprio perché aveva impugnato quella delibera assembleare (furono solo sei, su 477, i soci contrari e appena uno ha seguito la strada delle carte bollate). Da qui la seconda causa intentata (sempre difeso dall’avvocato Quarto Montebelli) nei confronti dell’istituto di credito presieduto da Cesare Frisoni. Il Tribunale di Rimini anche su questo l’ha data vinta a Ferri, che quindi va reintegrato fra i soci. Oltretutto condannando Banca di Rimini a pagare le spese legali, oltre 11 mila euro. 2 a 0 palla in centro.
COMMENTI