Il consigliere riminese della Lega, nonché capogruppo nella Commissione Cultura della Regione, annuncia una interrogazione al presidente Bonaccini per conoscere «se intende, anche in qualità di presidente della Conferenza Stato Regioni, chiedere al Ministero per i beni e le attività culturali se si possano intraprendere iniziative urgenti affinché la Soprintendenza riveda il parere favorevole espresso sul progetto del “Museo Fellini – Piazza Malatesta” e vengano di conseguenza sospesi i lavori iniziati dall’amministrazione comunale di Rimini». Perché non si può «sottrarre all’umanità un importante patrimonio storico-artistico ed archeologico».
“Sospendere i lavori della Giunta Gnassi su Piazza Malatesta. Si devono salvaguardare e valorizzare le antiche strutture romane e medioevali venute alla luce, nonché il fossato, rispettando i vincoli esistenti. Bonaccini in qualità di Presidente della Conferenza Stato Regioni intervenga e prenda posizione davanti al Ministero”. La richiesta arriva dal consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi, nonché capogruppo nella Commissione Cultura, che annuncia la presentazione di una interrogazione in Regione.
“Ha fatto discutere il progetto pianificato all’interno del comparto “Museo Internazionale Fellini”, promosso dalla Giunta Gnassi, che prevede la predisposizione di una fontana in forma di piazza allagabile, per la cui realizzazione si rende necessario un vano tecnico interrato con scavi di oltre 4 metri di profondità all’interno del fossato di Castel Sismondo, opera del Brunelleschi”, attacca Montevecchi. “Come è noto dalle prime attività di scavo sono emerse strutture di epoca romana, tra cui due calidarium, parte del sistema difensivo antemurale (controscarpa del fossato), il “battiponte” di accesso alla Rocca che hanno sollevato curiosità generale. Importanti personalità e storici, alcuni dei quali insigniti del Sigismondo d’oro, massima onorificenza di Rimini, hanno ribadito come il fossato sia parte integrante di Castel Sismondo e andrebbe recuperato, non meramente usato come scavo tecnico. L’associazione Italia Nostra, lo scorso mese, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Rimini, in merito all’avanzamento dei lavori, nonché posto la questione di valutare di richiedere la misura cautelare che fermi i lavori lesivi della integrità della piazza e delle fondazioni della Rocca, in quanto il riempimento del fossato con la vasta costruzione in cemento armato degli impianti della fontana, precluderebbe per sempre la messa in evidenza del patrimonio sottostante”.
Prosegue Montevecchi: “Credo sia fondamentale ricordare e tener conto che su piazza Malatesta vige il vincolo di inedificabilità assoluta, istituito il 4 marzo del 1915 tramite decreto ministeriale dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione, senza dimenticare il vincolo archeologico sull’area della Rocca Malatestiana istituito il 29 ottobre del 1991 del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Non a caso il magistrato Giovanni Losavio, ex presidente di sezione presso la Suprema Corte di Cassazione, in passato a capo dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia Romagna e di Italia Nostra nazionale, ha recentemente ricordato che “neppure la Soprintendenza può derogare a questa prescrizione di assoluta inedificabilità che comprende la piazza, e al vincolo archeologico sul sottosuolo”».
Da qui la decisione di presentare una interrogazione al presidente Stefano Bonaccini per sapere «se intende, anche in qualità di Presidente della Conferenza Stato Regioni, chiedere al Ministero per i beni e le attività culturali, se si possano intraprendere iniziative urgenti affinché la Soprintendenza riveda il parere favorevole espresso sul progetto del “Museo Fellini – piazza Malatesta” e vengano di conseguenza sospesi i lavori iniziati dall’amministrazione comunale di Rimini, dal momento in cui è certamente auspicabile approfondire nell’ottica di recuperare, salvaguardare e valorizzare le antiche strutture romane e medioevali e procedere alla riqualificazione di piazza Malatesta, nel rispetto dei vincoli ancora oggi esistenti, al fine di non sottrarre all’umanità un importante patrimonio storico-artistico ed archeologico». In questo senso – conclude Montevecchi – «al presidente Bonaccini chiederò anche di prendere posizione e attivarsi presso il Governo per chiedere al MIBACT di stanziare le necessarie risorse per salvaguardare e valorizzare i reperti archeologici che sono venuti alla luce, recuperare il fossato e di conseguenza la storia millenaria di piazza Malatesta, quale area archeologica naturale, compresa tra il Castello, il Teatro e l’ex Chiesa di Santa Colomba».
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