Patto civico per Bellaria? Domani sera va in onda un banchetto che riunisce i nemici di un tempo. Ci saranno anche Andrea Gnassi, Tiziano Arlotti e Sergio Pizzolante. Perché la giunta Ceccarelli traballa per mano, guarda caso, di Ncd.
A Bellaria qualche giorno fa si è dimesso l’assessore in quota Ncd, Marzia Domeniconi. Domani sera all’Hotel Milano, sul lungomare Cristoforo Colombo, i maggiorenti del Pd locale si siedono a tavola col politico che ha già circumnavigato le elezioni comunali di Rimini e Riccione, nel primo caso scoprendo il nuovo continente sulla rotta di Gnassi, nel secondo facendo naufragio dopo essere stato spazzato via al primo turno da due candidate “cazzute”: una del Pd (Sabrina Vescovi) e l’altra, quella che è tornata al comando, risponde al nome di Renata Tosi.
L’occasione è la cena con Ottopagine, un tempo agguerrito periodico di carta nato per volontà politica di Nando Fabbri e amorevolmente cullato dai Nando boys (nel frattempo diventati come l’Orango di Sumatra, una specie in via d’estinzione), poi rimasto a cannoneggiare Ceccarelli & C. solo dal web, poi anche i cannoneggiamenti hanno perso di verve e intensità, come quelli, inesistenti, dei suoi uomini in consiglio comunale. Ma quando il corpaccione del centrodestra bellariese, un po’ appesantito da otto anni di amministrazione con alti e bassi, è stato attaccato dal virus della divisione interna (litigano Forza Italia e Ncd), ecco che a sinistra si comincia a banchettare. Che il Pd a Bellaria Igea Marina (dove l’elettorato è fortemente orientato verso le formazioni politiche di centrodestra) potesse sperare di tornare a governare la città solo in forza della debolezza altrui era chiaro. E adesso ha deciso di ripartire coi piedi sotto al tavolo apparecchiato e con commensali che un tempo, nemmeno troppo lontano, si sarebbero volentieri lanciati forchette e coltelli.
Andrea Gnassi il concept, il mite Tiziano Arlotti, Sergio Pizzolante Two-Face, sbocconcelleranno insieme a Nando Fabbri, Marcella Bondoni, Ugo Baldassarri e compagnia. Perché, dice lo slogan d’invito, “c’è bisogno di stare insieme”. O, per dirla meglio con Paperissima Sprint, “dobbiamo stare vicini vicini”.
Se la giunta Ceccarelli dovesse inciampare a breve nell’insidioso appoggio esterno, roba da prima Repubblica, ma mai passata di moda, al quale l’ha appesa Ncd (o al più tardi alle prossime elezioni), rimanendo senza voti, dalla tavola imbandita il Pd bellariese passerebbe alle strategie di conquista del Municipio con Sergio Pizzolante Two-Face. Come accaduto a Rimini.
Sergio Pizzolante Two-Face a Roma fa l’uomo di punta di Alternativa Popolare di Angelino Alfano e quando torna a casa fa il civico. Poi tutti i suoi civici (che a palazzo Garampi litigano col Pd, ad esempio sul caldissimo tema nomadi, ma con tattica molto socialista non tirano mai la corda fino a romperla) li porta a Roma alla conferenza programmatica di Alternativa Popolare e li fa posare per la foto ricordo. Civici tutti d’un pezzo.
Anche a Riccione Patto Civico ha pescato nei transfughi della giunta Tosi, non è difficile che ciò possa accadere pure a Bellaria in caso si dovesse andare, in anticipo o alla scadenza naturale, alla prova delle urne. Ma, premesso che il risultato dipenderà in larga parte dalla decisione del centrodestra di voler fare harakiri o meno, Pizzolante si è messo in testa di fare la stampella alla sinistra in tutti i Comuni della provincia? Ormai lui stesso si tradisce. Lo scorso 11 novembre, in un accalorato intervento davanti alla platea di Alternativa popolare riunita per la conferenza programmatica, è incorso in un lapsus: citando John Galbraith l’ha definito “grande comunista” (anziché economista). Di grandi comunisti ne incontrerà di certo alla cena in casa Pd, domani sera a Bellaria.
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