Nella fascia di tutela fluviale anche la canonica della chiesa Madonna della Scala

Nella fascia di tutela fluviale anche la canonica della chiesa Madonna della Scala

L'amministrazione comunale all'improvviso sembra intenzionata ad applicare alla lettera il Regio decreto n. 523 che risale al 25 luglio 1904. Ma così facendo considererà un "abuso" anche la canonica della chiesa che sorge praticamente sulle mura, a fianco della Porta Gervasona?

Il Comune di Rimini applicherà sempre e comunque il Regio decreto sulla tutela fluviale, che prevede una fascia di rispetto sulle sponde dei fiumi per il deflusso delle acque in caso di esondazione? Abbiamo cominciato ad occuparcene a proposito delle prime ordinanze di demolizione già arrivate a qualche abitante di via Marecchia, nel Borgo San Giuliano. Ampliando un po’ la visuale si nota che ad essere interessate sono anche le costruzione a mare del ponte dei Mille e a questo proposito il caso che più salta all’occhio è quello della canonica della chiesa Madonna della Scala, costruita ai primi del 1600 e poi ristrutturata a circa un secolo di distanza, con la facciata che guarda alla Porta Gervasona. A ben guardare la canonica sorge praticamente attaccata alle mura medievali.

La parte retrostante della canonica costruita a ridosso delle mura

L’amministrazione comunale sembra intenzionata ad applicare alla lettera il Regio decreto n. 523 che risale al 25 luglio 1904, e in particolare l’articolo 96 comma f. Ma così facendo considererà un “abuso” anche la canonica? Ad un rapido conteggio delle situazioni “a rischio” (a monte e a mare del ponte dei Mille), sembrano ben più delle dieci o quindici di cui si è parlato fino ad oggi.

C’è anche un’altra osservazione che nasce guardando le mappe catastali antiche. A differenza di quanto sostiene qualcuno, non è mai esistita una strada fra il fiume Marecchia e le abitazioni del Borgo nel tratto fra il ponte di Tiberio e il ponte dei Mille. Ma solo il greto del fiume. La mappa catastale gregoriana che pubblichiamo qui sopra risale al periodo antecedente la costruzione delle mura ottocentesche e non mostra alcuna strada di passaggio. Si notano invece delle particelle che indicano le proprietà dei borghigiani, ai tempi soprattutto orti e giardini, che arrivano fino al fiume, e che in seguito diventeranno pertinenze, sulle quali oggi si abbatte la scure del Comune. Una “battaglia” che non si capisce bene quali risultati concreti possa portare, perché anche demolendo gli eventuali abusi sarebbe difficile, se non impossibile, ricavare quella benedetta fascia di rispetto finalizzata a garantire le operazioni di ripulitura e manutenzione del fiume e a impedire le esondazioni delle acque.

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