Parcheggio di piazza Tripoli: il carico veicolare aggraverà la situazione

Parcheggio di piazza Tripoli: il carico veicolare aggraverà la situazione

Meglio un sistema di sosta "diffusa", anche per garantire una maggiore mobilità ed accesso ai lidi e alle strutture ricettive, oppure un grande parcheggio nel cuore di Marina centro che andrà ulteriormente a gravare anche sui viali già congestionati?

L’estate scorsa ha fatto scoprire alla città la mancanza di parcheggi nella zona della marina, a causa della realizzazione del lungomare più in ritardo e rifatto del mondo. Non ci voleva molto a capirlo, visto il progetto che non prevedeva alcunché in merito, ma le narrazioni fantastiche a cui siamo stati soggetti avevano convinto in molti della superflua utilità di quegli stalli, tanto amati da inquinatori seriali e automobilomani – neologismo dell’ultim’ora – irriducibili. Poi però, come sempre, la realtà si impone alla fantasia ed ecco emergere i problemi.
Nonostante la missione di difendere e perpetuare le visioni del cessato sindaco, ora deputato per grazia ricevuta, l’attuale compagine che amministra la città, in evidente forte pressione e difficoltà, ha cercato di correre ai ripari. Un tentativo frutto di tanta improvvisazione privo di alcuna pianificazione, che ha prodotto solo ulteriori malcontenti e disagi. Ed ecco costosissimi e vuoti Metromare, e nella zona dell’ex Questura parcheggi chiusi, e quando aperti inutilizzati data la distanza dalla Marina e la difficoltà di raggiungerla. E da qui parcheggi selvaggi e caos; tanto. In sintesi un sonoro fallimento.
Poi, infine, dopo averlo evocato ecco il “coniglio estratto dal cilindro magico”; il parcheggio di Piazza Tripoli, annuncio buono per ogni occasione e stagione.
“Avanza l’iter per la realizzazione del nuovo parcheggio interrato “Tripoli”, infrastruttura strategica per implementare la dotazione di soste a servizio del Parco del Mare di Rimini sud.” Così si legge nel sito del Comune di Rimini il 12 Ottobre 2022.
Grazie al grande lancio mediatico di quest’opera si sa ormai tutto; anche che verrà finanziata con le risorse destinate all’alternativa alla chiusura del Ponte Tiberio, che ormai è chiaro che non vedrà mai la luce; almeno fino a quando i governanti riceveranno l’eredità di perpetuate il Gnassi pensiero. Si conosce anche il numero degli stalli, ma a non il bilancio chiaro del saldo tra i nuovi e quelli soppressi.
Una buona idea? Interpello un amico ingegnere tecnico dei trasporti, per capirne qualcosa di più, ed in particolare la differenza tra un parcheggio puntiforme, come nel caso, e diffuso non attuato.
Pare che non esista una letteratura in proposito, ma si deve operare secondo buonsenso, che altri non è che un ragionamento scevro da ideologie di ogni genere e di visioni avulse dalla realtà. In sostanza, la soluzione puntiforme si giustifica solo laddove non vi sia la possibilità di agire diversamente, cosa che nel caso in questione era possibile evitare.
Se si osservano i tre primi stralci dei lavori realizzati, emerge che sono caratterizzati da una lunghezza compresa intorno ai 500-700 metri.

Tratto da Rotonda Fellini a Piazzale Kennedy.

Tratto compreso tra Piazzale Kennedy e via Tripoli.

Tratto compreso tra Piazzale Tripoli e via Benedetto Croce.

La situazione attuale rende evidente in ogni caso l’eccessiva distanza dagli attuali punti di parcheggio ai lidi intermedi, specie per persone o famiglie, che non possono muoversi in bicicletta o monopattino; magari gravati da passeggini o accessori da spiaggia. Ma anche anziani o persone con problemi deambulatori per le quali non esistono stalli in quantità consona. Anche da chi venendo da fuori città, vorrà trascorrere occasionalmente una giornata al mare.
Il parcheggio di Piazza Tripoli, quindi, non risolverà granché, persistendo nelle criticità strutturali esistenti.
Un altro aspetto incombe, e cioè cosa succederà alla via Tripoli. L’asse viario, importante per l’accesso alla marina, in estate è già fortemente congestionato dal traffico anche perché sullo stesso si affacciano innumerevoli attività commerciali e ricettive. L’ulteriore carico veicolare che il parcheggio attrarrà, andrà sicuramente ad aggravare la situazione, come pure accadrebbe per viale Principe Amedeo, qualora si decidesse di realizzare quello interrato della Rotonda Fellini.
Diversamente, è noto, che un parcheggio diffuso con accessi multipli che potevano essere realizzati grazie alle vie secondarie “a pettine” in base al senso del lungomare, avrebbe garantito una maggiore mobilità ed accesso ai lidi ed alle strutture legate al settore turistico. Vi è peraltro da dire, che ciò non avrebbe portato incremento di traffico nel viale Regina Elena già trasformato in doppio senso di marcia contrariamente al passato.
Quindi sebbene avanzi l’iter, come l’annuncio garampiano recita, ci attende un’altra estate di passione, caos e spese in Metromare a carico della collettività; ma ciò non basta perché il futuro a ben vedere non ci consegnerà la risoluzione del problema.
Ancora una volta vale sempre la stessa considerazione: non si entra nel merito estetico delle opere compiute, aspetto esclusivamente soggettivo, ma nella praticità di fruizione e di un’opera che rimarrà alla città per parecchi decenni.
Ora infine si annunciano altri stralci verso sud; bene, ci si auspica però che contemporaneamente si valutino anche soluzioni di parcheggio compatibili e percorribili, in sostanza reali, in pratica una rottura con il passato. Diversamente ciò che è accaduto non ha insegnato nulla a nessuno; ma pare proprio così.

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