Più reati a Rimini perché si denuncia molto? Balle. L’esperto analizza (e demolisce) la classifica del “Sole”

Più reati a Rimini perché si denuncia molto? Balle. L’esperto analizza (e demolisce) la classifica del “Sole”

Intervista al prof. Asher Daniel Colombo, docente all'università di Bologna

A far decidere i cittadini a denunciare un furto sono l'entità del danno e la probabilità di recuperare ciò che è stato rubato. E questo atteggiamento non cambia fra nord e sud. Non c'entra nulla la relazione fiduciaria tra cittadino e istituzione sottolineata anche dal presidente della Provincia Andrea Gnassi. Soluzioni per arginare la piaga? Maggiore coordinamento fra le forze di polizia, più agenti in strada e incentivi concreti, come per l'acquisto di porte blindate.

Falle e balle. Si potrebbero sintetizzare così i due poli fra i quali il prof. Asher Daniel Colombo legge la classifica della criminalità in Italia pubblicata dal Sole 24 Ore e le reazioni che ne sono seguite. Colombo è ordinario di sociologia all’università di Bologna, esperto di politiche sulla sicurezza urbana, tema sul quale ha anche curato rapporti per il ministero dell’Interno. Nel 1998 fu incaricato dal Comune di Rimini di occuparsi dei dati relativi alla delittuosità locale nell’ambito dell’Osservatorio sullo stato della sicurezza, così come il suo nome è legato anche al progetto “Città Sicure” della Regione Emilia Romagna.

Cominciamo dalle falle. “Esaminare questi dati sulle denunce non ha alcun significato: si parla di reati molto diversi fra loro, alcuni dei quali vengono denunciati nella stragrande maggioranza o completamente (esempio i furti d’auto, gli omicidi e i tentati omicidi), altri invece vengono denunciati poco o nulla (esempio i furti di biciclette). Mettere insieme tutti i reati e analizzare la differenza fra le denunce nelle province… non ha senso”.
Facciamo qualche esempio. “Dentro la voce furti ci sono i furti d’auto, che sono tutti denunciati, i furti d’appartamento denunciati fra il 90 e 95%, i tentati furti di biciclette che sono denunciati al 2%, gli scippi attorno al 30-40%. Non sto dando percentuali a caso ma in base alle indagini di vittimizzazione. In più il tutto è reso ancora più complicato dal fatto che questi dati sono provinciali e quindi dicono poco”.
Un calderone informe e poco utile a leggere la criminalità reale, insomma. “Ci sono solo alcuni reati che si possono prendere in considerazione con una certa attendibilità in questa classifica: i furti di autovetture, una categoria relativamente omogenea, e sappiamo che vengono completamente denunciati: in questo caso Rimini non è tra i primi posti ma al 44esimo. Oppure i furti in abitazione, per i quali le denunce sono al di sopra del 90%, e Rimini si trova in 14esima posizione”.

Passiamo alle balle. Ha spiegato Il Sole 24 Ore presentando la classifica, che “i dati riflettono anche il livello dei controlli e della fiducia nelle istituzioni (o comunque nel loro funzionamento) da parte della popolazione locale”. Il presidente della Provincia di Rimini ha azzardato un cliché che va molto forte, da anni, nella classe politica di sinistra soprattutto in questa regione: “C’è sicuramente nei nostri territori una propensione alla denuncia ancora molto alta, figlia di una solida relazione fiduciaria tra cittadino e istituzione. E questo è sicuramente un valore civico, nonostante l’evidente penalizzazione statistica rispetto magari altri territori”. Parole di Andrea Gnassi commentando il poco invidiabile primato di Rimini nella graduatoria.
“Non è così”, spiega il professore, “non tutti i reati sono denunciati nella stessa proporzione, ma non c’entra la relazione fiduciaria, contano invece due fattori: l’entità del furto e la probabilità di recuperare ciò che è stato rubato. Il furto di automobile viene denunciato al nord come al sud, la bicicletta no, ma né al nord e né al sud. Tutti i dati attendibili che abbiamo, e che, ripeto, ci derivano dalle indagini di vittimizzazione, che sono fatte molto bene, dicono che non c’è nessuna differenza territoriale nella tendenza a denunciare i reati. Sicuramente in Emilia Romagna c’è maggiore fiducia nelle istituzioni rispetto a regioni del sud, ma le vittime di reati non denunciano più o meno reati in base alla fiducia”.

Una lettura dei dati è anche la seguente: tanti reati al nord perché qui si trova una maggiore ricchezza. “Dipende di quali reati parliamo. Per i furti si, ad esempio. Ma c’è anche un altro fattore importante: il tasso di attività lavorativa femminile nelle regioni del nord è più alto che al sud e questo ha “influenza” su alcuni reati, come i furti in abitazione”. Nelle case vuote per ragioni di lavoro, i furti vengono messi a segno con maggiore facilità. “Inoltre nelle abitazioni dei territori più ricchi ci sono più beni da rubare”.

La reazione dei pubblici amministratori a Rimini, in occasione di ogni pubblicazione di classifiche più o meno allarmanti, è quella di chiedere il potenziamento degli organici. “A mio parere non è tanto una questione di potenziamento quanto di utilizzo delle forze di polizia. A me non risulta che l’Italia abbia una presenza di forze di polizia inferiore a quella degli altri paesi europei, anzi, se non ricordo male è leggermente superiore”. Quindi? “Si dovrebbe lavorare per un maggiore coordinamento fra le forze di polizia (cosa che manca per ragioni storiche e istituzionali) e più agenti in strada piuttosto che negli uffici. Se ne parla da anni ma ancora senza che si sia riusciti a cambiare direzione”.

Quanto sono importanti esperienze come i “controlli di vicinato”, che vedono i cittadini in forma attiva per segnalare anomalie e sospetti alle forze dell’ordine? “Sono strategie che vengono utilizzate da moltissimi anni, in particolare nei paesi anglosassoni, dove sono state introdotte, e con parecchio ritardo sono stati fatti dei timidi tentativi anche in Italia, dove però abbiamo una tradizione diversa e non hanno attecchito. Direi che nella migliore delle ipotesi queste strategie non fanno male… Ritengo molto più efficaci altri metodi di “contrasto”: se ci fossero degli incentivi per l’acquisto di porte blindate, i furti in appartamento diminuirebbero sicuramente“.

COMMENTI

DISQUS: 0