Qualcosa da nascondere sui reperti archeologici di via Cavalieri?

Qualcosa da nascondere sui reperti archeologici di via Cavalieri?

La Soprintendenza non risponde nemmeno al nuovo sollecito del Difensore civico regionale. Aumenta la curiosità: perché questo silenzio su una semplice richiesta di informazioni?

“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi” diceva Bertolt Brecht, ed è vero. L’Italia non è quel Paese, ne ha avuti tanti in un passato remoto, in quello non prossimo e, in qualche occasione, anche di recente; ne ha avuto sempre bisogno. Ma siccome i tempi si evolvono e le situazioni cambiano, oggi abbiamo la necessità di andare oltre passando ai supereroi.
Torno così alla questione dei ritrovamenti archeologici del sito destinato ad isola ecologica, posto all’incrocio tra la Via Bastioni Settentrionali e Cavalieri. Non tacciatemi di monotonia o accanimento nei riguardi di questo tema, ma è una questione di principio che sorvola di per sé quella vicenda.
Come è noto non ricevendo alcuna risposta alle mie domande circa la natura dei predetti ritrovamenti, e della loro fine a discarica, mi ero rivolto al Difensore Civico che, prontamente e senza alcuna esitazione, invitava la Soprintendenza a rispondermi entro una certa data, ma nulla di tutto questo è avvenuto.
È inconcepibile che in una democrazia, laddove il rapporto trasparente tra il cittadino e gli Enti pubblici, pagati da noi, dovrebbe essere la quotidianità, ciò non avvenga.
Messo al corrente dell’inottemperanza il Difensore Civico, che legge e risponde alle corrispondenze con puntualità, in data 23/08 u.s. inoltrava subito presso la Soprintendenza una lettera di sollecito avente sempre il pari precedente oggetto, concedendo quindici giorni di tempo per rendere quella risposta disattesa. Per estrema chiarezza comunque, mi veniva preventivamente comunicato dal Difensore stesso che, anche in caso di reiterata mancata risposta, la pratica si sarebbe automaticamente chiusa.

Anche questa volta però, purtroppo, alla scadenza del termine nulla è pervenuto e quindi torniamo ai supereroi. Dati i tempi in cui viviamo è bene annoverare il Difensore Civico fra questi: è efficiente, rapido, ed ha il fine di combattere le ingiustizie. Un’Istituzione che funziona veramente, e a cui va solo il plauso incondizionato.
Nel mondo dei fumetti però nonostante i suoi grandi poteri, il supereroe più rappresentativo della categoria rimane inerme davanti alla cryptonite che peraltro è solo un materiale immaginario.
Nel mondo reale, invece, i nostri supereroi nulla possono, nonostante la loro pervicacia, di fronte ad un forte deterrente: il muro di un silenzio assurdo e inconcepibile, barriera contro la quale si infrangono molti diritti.
Questa vicenda ci consegna due importanti risvolti. Il primo consiste nell’assoluto spregio di un Ente pubblico nei confronti dei cittadini che l’interpellano per scopi legittimi e non banali. Poi l’incomprensibile silenzio a proposito di una richiesta di assai facile risposta, certifica da parte di chi lo oppone che in realtà vi sia stato qualcosa da nascondere; che si tratti quindi di materia a cui la Magistratura debba porre la sua attenzione? Mah, difficile comprendere.
Allora sarà meglio aggiornare la citazione d’apertura con “sventurata la terra che ha bisogno di supereroi”, specie se poi costoro vengono resi inermi da un nuovo tipo di cryptonite, ben più efficace e soprattutto reale, rispetto a quella dei fumetti.

Salvatore de Vita

COMMENTI

DISQUS: 0