Qualcosa si muove nell’area Fox: l’interesse pubblico è salvo, dice il Comune, vediamo

Qualcosa si muove nell’area Fox: l’interesse pubblico è salvo, dice il Comune, vediamo

Ruspe in azione nel cantiere bloccato da mesi. La soluzione trovata è un "atto unilaterale d'obbligo" per la realizzazione dei 100 posti auto temporanei. Ma sull'attuazione del progetto complessivo non si sa nulla e già si parla di "prevedibile dilazione dei tempi".

La sensazionale notizia è che sono iniziati i lavori del parcheggio provvisorio nell’ormai degradata ex area Fox. È stata un’operazione travagliata, più volte vanamente annunciata con toni altisonanti e concretamente caduta nel vuoto assoluto, ma sembra che ora ci siamo.
Abbiamo seguito molto questa vicenda e, guarda caso, all’indomani dell’uscita di ogni nostro articolo sembrava “accendersi” un certo interessamento da parte dell’Amministrazione comunale e della stampa locale (una concomitanza fatale?) che poi tornava ad assopirsi in attesa di qualche altro segnale di là da venire e così per lunghi mesi.
Ora viene formalizzato nero su bianco che “il cantiere è stato sospeso a causa di un contenzioso sorto con l’Impresa esecutrice; detto contenzioso, essenzialmente determinato dall’aumento dei costi di costruzione registratosi negli ultimi due anni, sta ritardando anche la realizzazione del sistema di dotazioni (parcheggi), intervento che però risulta di conclamato interesse pubblico”.
La procedura, che ha la forma di un atto unilaterale d’obbligo, è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Rimini, compresa la delibera di giunta che ha la data del 26 settembre, due giorni fa (ricordatevi la data). La società Coop Alleanza 3.0 si assume l’onere di realizzare detto parcheggio provvisorio, secondo specifiche e precise caratteristiche tecniche e costruttive. Ma torniamo alla predetta data.
Poiché l’opera doveva essere completata già la scorsa primavera, poi per fine estate mentre nulla accadeva, avevamo ipotizzato che gli impegni assunti e i rispettivi richiami ad ottemperararli si reggessero solo su “chiacchiere” verbali. Però i reiterati “inviti muscolosi” garampiani in tal senso, facevano sembrare che esistesse un qualche preciso accordo scritto. Invece quella formalizzazione giunge solo oggi ormai a distanza di mesi in cui si è assistito al degrado dell’area, alla mancanza di parcheggi adiacenti il centro e alla perdita economica che questi, a pagamento, rendevano alla comunità. Una situazione non proprio in linea con quell’interesse pubblico ora professato in ogni circostanza. Strano continuare ancora A parlare di contenziosi con l’impresa, quando giorni or sono si leggeva di una revisione del progetto, che poi dovrà seguire nuovamente un nuovo iter autorizzativo. E anche nei documenti che accompagnano l’atto unilaterale d’obbligo si legge che con questa “variante in corso d’opera” l’interesse pubblico è salvo. La questione merita di essere approfondita da più punti di vista. Ad esempio, perché attendere il 26 settembre 2023 per “sbloccare”, seppure solo parzialmente e temporaneamente, lo stallo che si protrae da lungo tempo? Inoltre, e soprattutto, il progetto di riqualificazione dell’area comprende ben altro: il parcheggio temporaneo di 100 posti è solo un palliativo e viene già ipotizzata una “prevedibile dilazione dei tempi di attuazione dell’intervento“.
Si legge ancora che con l’atto unilaterale d’obbligo “viene chiesto alla Giunta di prendere atto in ordine agli interessi pubblici da soddisfare, con il quale il soggetto attuatore si impegna, dopo aver ottenuto i relativi titoli abilitativi, a mettere a disposizione della Collettività per un periodo di durata non superiore ad un anno, l’area di cui sopra, dopo averla predisposta per l’utilizzo a parcheggio e dopo che il Direttore dei Lavori ne abbia attestato, con apposito verbale, l’idoneità per l’uso temporaneo di cui si è detto. L’atto unilaterale d’obbligo contempla non solo la durata, ma anche le modalità di utilizzo dell’area (a titolo gratuito), qualificando tale temporaneo utilizzo come “modifica non sostanziale” e temporanea di quanto previsto dalla Convenzione stessa. Allo scadere del termine indicato verranno meno gli effetti della variante e permarrà valido ed efficace unicamente il titolo originario”. Si tratta dunque di una “variante a scadenza” che consentirà di avere i posti auto ma anche di prendere tempo per attuare l’opera completa.
Problema risolto dunque? Diciamo che qualcosa si muove, ma con quale risultato finale sarà il tempo a dirlo. Siamo però contenti di avere contribuito in minuscola parte al raggiungimento dello scopo – del resto è impegno civico anche questo, ed è ciò che si intende sempre perseguire – sollevando a più riprese il tema del “buco nero” nel cuore di Rimini.

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