Un punto di conferimento organizzato, con tanto di cartello fissato in un albero: «solo potature». E come se ciò non bastasse, viene ammassato anche altro, compreso il cartone di una nota marca di birra, intonato alla via che ha visto sorgere la discarica improvvisata.
Un paio di anni fa, il lancio pubblicitario della Birra Moretti Filtrata a Freddo sottolinea come la bevanda rappresenti convivialità, connessione, unione, “sentirsi a casa” ed “essere sé stessi”. A Rimini qualcuno deve avere pensato che il menzionato slogan non poteva ricevere miglior riscontro in nessun altro luogo che in via Moretti. Ma quella strada non è intitolata a Luigi, fondatore dello stabilimento di birra, bensì a Michele Moretti che per primo diresse la biblioteca Gambalunga, tuttora vanto ed eccellenza locale, dal 1619 al 1649.
Ma in via Moretti, di cultura se ne respira ben poca, almeno se si considera quella relativa al rispetto del verde. Forse il più ambientalista ed erudito del gruppo conferitore seriale di spazzatura (che non si sa quale provenienza abbia), ha pensato bene di inchiodare un cartello con una ferrea regola sul tronco del tiglio, eletto a punto/discarica di zona: SOLO POTATURE. Cosa che comunque non è consentita. Oltretutto è previsto il servizio gratuito di raccolta degli sfalci e delle potature per utenti che producano quantitativi eccedente la capienza dei contenitori stradali. Basta telefonare al numero verde di Hera 800.999.500. Meglio di così…
Comunque sia, in via Moretti tra plastica e vetro è spuntato, ohibò, anche un cartone (vuoto) di birra Moretti. Infinito gioco di ironia della vita. Ma la verità è che la sporca storia, è il caso di dire, di quel miserabile albero, va avanti da diverso tempo.
L’immagine scaricata dalle mappe di Google (qui sopra) risale al 2010 (più a ritroso non si va) e mostra già una timida posa di rifiuti alla base della pianta. L’usanza, come da queste colonne più volte documentato, si perpetua da anni ed è perciò presumibile che non siano stati mai presi duri provvedimenti. Ho parlato con un paio di persone che abitano là e non sono affatto contente di come, da tempo, vanno le cose. Attendono che coloro cui spetta di far rispettare le regole, battano un colpo. Hanno torto? Nel marzo del 2019, solo grazie alla segnalazione di Rimini 2.0, i Carabinieri del gruppo Forestale sono intervenuti, a pochi metri dal solito tiglio, per rimuovere una pericolosa massa di rifiuti (ramaglie e legno, ma anche molta plastica, ferro e vetro) accatastati per la fogheraccia di rito. Dunque, urge qualcosa di serio e definitivo per debellare gli incivili comportamenti di taluno.
Poco lontano da via Moretti c’è uno spiazzo di raccolta rifiuti, luogo altrettanto maltrattato da conferimenti vergognosi, più volte denunciati. Intendo via Mario Zuffa, la strada dedicata all’insigne archeologo che diresse la prestigiosa biblioteca Gambalunga dal 1954 al 1970.
Che le vie siano intitolate a bibliotecari o pittori, a poeti, romanzieri o cineasti, girando per la città, di situazioni molto simili a quelle descritte se ne vedono a iosa in e tutti i quartieri. Non saranno segnali che a Rimini vada insegnata ai cittadini e se necessario, imposta, una sana cultura dell’uso del cassonetto?
Sarebbe già un ottimo trampolino per future candidature…
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