Rispetto alle promesse il Metromare è rallentato del 13%

Rispetto alle promesse il Metromare è rallentato del 13%

Il Trc di oggi dichiara una “velocità commerciale media di 26 km/h”: ma Regione, Provincia e Comune hanno sempre “venduto” ai cittadini 30 chilometri orari.

Sono passati anni da quando il TRC, oggi Metromare, veniva annunciato ai cittadini come «l’elemento centrale del nuovo assetto della mobilità» dell’intera Provincia di Rimini per «muoversi lungo la costa in maniera veloce avendo la certezza dei tempi di percorrenza» (6 dicembre 2010, fonte Provincia di Rimini, documento «Nuove infrastrutture ed efficacia gestionale per un nuovo modello di mobilità nella Provincia di Rimini» protocollato dalla Regione Emilia-Romagna come «Contributo per l’elaborazione del PRIT»).
Ma la «certezza» è tutt’altro che certa perché sono le stesse amministrazioni di sinistra, da sempre fautrici dell’opera, ad avere spostato il tiro circa l’elemento centrale di questa infrastruttura di trasporto pubblico, e cioè la convenienza per gli utenti (tempo impiegato, velocità commerciale, frequenza delle corse, prezzo del biglietto).

Nel 1998 – ventuno anni fa – la Regione Emilia-Romagna metteva mano al PRIT, Piano Regionale Integrato dei Trasporti e prometteva solennemente che «il collegamento tra Rimini e Riccione, che oggi negli orari di punta richiede 90 minuti sia con mezzo pubblico di linea che con mezzo privato, sarà disponibile a tutti i visitatori della costa con un tempo certo di 24 minuti». Un sistema, quindi, di «indiscutibile efficacia», tale da generare una domanda di trasporto «valutata nell’ordine di 11 milioni di spostamenti annui», con produzione di «un traffico di punta dell’ordine di 90.000 passeggeri/giorno (in un giorno medio del periodo di punta estivo)».
Di qui il «modello di esercizio del servizio estivo di tipo lineare basato su frequenze massime di 5’ (12 veicoli all’ora). Con veicoli da 18 metri, la capacità di trasporto della linea si attesta sul valore di 3.600 posti all’ora per ciascuna delle due direzioni di marcia».

Vediamo come i numeri si sono modificati nel tempo, mentre il progetto avanzava.
Nel dicembre 2010 la Provincia di Rimini forniva il suo contributo ufficiale ad un nuovo PRIT. Nuovo piano dei trasporti pubblici, nuova promessa: «frequenze medie di 10 minuti (con 9 veicoli/ora) che percorreranno il tragitto di circa 10 km in 22 minuti, con una fermata circa ogni 600 mt. ad una velocità commerciale di 30 km/h. Con veicoli da 18 mt., la capacità di trasporto della linea, per frequenze di 10 minuti, si attesta su valori pari a 3.000 posti/ora complessivi nelle due direzioni di marcia».

Notare le differenze: si passa da 24 a 22 minuti di durata del tragitto, ma la frequenza delle corse diminuisce (da 12 a 9 ogni ora), e i passeggeri trasportati crollano da 7.200 a 3.000 all’ora.

Nel maggio 2017 in Comune di Rimini passa il PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Si riconfermano le previsioni della Provincia: «frequenze medie di 10 minuti che percorreranno il tragitto di circa 10 km in 22 minuti, con fermate circa ogni 600 mt. ad una velocità commerciale media di 30 km/h.»

Veniamo all’oggi, dichiarazioni ufficiali di Patrimonio Mobilità Provincia di Rimini: «Collegherà in circa 23 minuti le Stazioni Ferroviarie di Rimini e di Riccione effettuando 15 fermate intermedie. Velocità commerciale di circa 26km/h». «La capacità del sistema sarà di 1.500 passeggeri all’ora per direzione di marcia. La modernità dei mezzi renderà il viaggio confortevole.» «La frequenza prevista di 10 minuti (5 mezzi in linea) con potenziamento fino a 7,5 minuti (8 mezzi in linea nelle ore di punta)».

Concludendo:
fra il 1998 e il 2019, il Trc-Metromare è “dimagrito” del 58% (da 7.200 a 3.000 passeggeri all’ora nelle due direzioni di marcia); ha cambiato versione sui tempi di percorrenza Rimini-Riccione (da 24 a 22 minuti, oggi 23); ha diminuito drasticamente la velocità commerciale, da 30 a 26 km/h. Un rallentamento del 13%.

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