Sabato il concerto di San Gaudenzo (con prenotazione)

Sabato il concerto di San Gaudenzo (con prenotazione)

In programma la sinfonia "Al Santo Sepolcro", i concerti per flauto e archi “La Notte” e il “Gardellino” nonché il Gloria di Antonio Vivaldi. Sarà trasmesso anche in diretta sui canali social.

Il tradizionale concerto di San Gaudenzo si terrà sabato 9 ottobre alle ore 21 nella basilica cattedrale. Il programma prevede la sinfonia Al Santo Sepolcro e i concerti per flauto e archi “La Notte” e il “Gardellino” nonché il Gloria di Antonio Vivaldi con la partecipazione dell’orchestra sinfonica “Lettimi” e del coro della Cappella Musicale Malatestiana. Tra i solisti Massimo Mercelli (flauto), Silvio Castiglioni (voce recitante), Isabella Orazietti (soprano) e Sara Rocchi (contralto). Tutti diretti dal maestro Filippo Maria Caramazza. Come si sa ancora l’attenzione e la sicurezza imposti per la lotta contro la diffusione del virus impongono l’osservanza delle norme di sicurezza. L’ingresso è libero ma la prenotazione è obbligatoria (fino all’esaurimento posti). Per farlo si dovrà mandare una mail all’indirizzo concertosangaudenzo@gmail.com. Ma va anticipato che siccome le prenotazioni sono vicine al limite, gli organizzatori fanno sapere che il concerto sarà trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook della Cappella Musicale Malatestiana, su You Tube e sul canale Vimeo.
Il tradizionale concerto di San Gaudenzo avrà quest’anno una particolare novità. Infatti oltre al ricordo del patrono diocesano intende celebrare il 700° anniversario della morte di Dante. Dal punto di vista musicale la stella polare è quel personaggio eclettico che risponde al nome di Antonio Vivaldi (1678-1741). Scusate la nota personale, un personaggio a me caro e vicino anche perché intorno al 1704, lui che era un sacerdote, ha dovuto smettere di dire messa per l’acutizzarsi di una forma asmatica comparsa fin dalla sua fanciullezza che non gli permetteva di presiedere la funzione sino alla fine. Su Vivaldi e la sua vocazione sacerdotale (il “prete rosso” per i suoi fulvi capelli) si possono rintracciare svariate notizie ma quel che ci interessa sottolineare è che si trattava di un uomo di grande fede e di animo generoso, tant’è vero che aveva organizzato una scuola musicale per ragazze orfane. Violinista tra i più virtuosi del suo tempo che i tedeschi snobbano un po’ anche per la sua ormai riconosciuta influenza su quello che è ritenuto il genio massimo del barocco e cioè Johann Sebastian Bach.
Ma veniamo al concerto che avrà tre momenti e una sorpresa che ripercorrono il cammino dantesco: dall’inferno, al purgatorio fino al paradiso. Aprirà infatti la sinfonia “Al Santo Sepolcro”, una meditazione sulla Passione di Cristo in cui l’oscurità e le ombre degli inferi prevalgono. Un’atmosfera ombrosa che prosegue nel concerto per flauto e archi e basso continuo “La Notte” e “Il Gardellino” che ripropongono anch’essi una sorta di attesa che ricorda i canti danteschi del Purgatorio. È a questo punto che l’ascoltatore potrà essere sorpreso da una specie di “deviazione” del concerto in cui si potrà ascoltare il XXXIII canto del Paradiso così che immergendosi nel ‘300 di Dante si potrà ascoltare la Salve Regina monastica dallo stesso poeta citata nel canto VII del Purgatorio. Dopo la tenebra e l’ombra della prima parte si arriva dunque alla luce con il canto del Gloria in re maggiore sempre del genio musicale veneziano. Si tratta di un Gloria per solisti, coro e orchestra diviso in dodici (il numero che simboleggia la gloria) parti. Una sorta di crescendo continuo di rendimento di grazie per la visione piena di luce e bellezza.

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